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Cornacchini: “Vincere aiuta a vincere, dobbiamo proseguire su questa strada”

Per Antonio Conte vincere è l’unica medicina da ingerire e cosa che conta. Un allenatore vincente nel DNA che dovunque è andato ha lasciato il segno ed in campionato con l’Inter affronterà il derby contro il Lecce per lui che l’ha battuto con un sonoro 2-0 quando sedeva sulla panchina del Bari, ed arrivò dopo la catastrofe del derby che i biancorossi persero in casa 4 a 0 e provocò l’esonero di Beppe Materazzi. Ma bisogna guardare al presente e non dimenticare il passato anche per non commettere errori che poi hanno portato al fallimento della Fc Bari 1908. Giovedì sera si è disputato il 1° Trofeo dedicato alla memoria del tifoso scomparso il 13 aprile 2010 Carmine Rinaldi detto ‘Il Siberiano’ ma anche l’occasione della festa del Centenario dell’U.S. Salernitana, il quale stadio è stato rimesso a nuovo dai seggiolini alla capienza, in occasione delle Universiadi disputate meno di un mese fa. I biancorossi sono scesi in campo pe rla prima sfida contro la Reggina di Guarna e Nicola Bellomo, e Strambelli, con quest’ultimo però messo fuori rosa. La prima sfida si è conclusa con una vittoria dal dischetto ed un Frattali in grado di intercettare due calci di rigore, ma soprattutto con Neglia e Scavone tra i migliori, Nella seconda e decisiva sfida, il Bari di Antenucci, questa volta tra i migliori, per saltare l’uomo con grande caparbietà, fare il lavoro sporco e portarsi con naturalezza a pochi passo dal portiere, anche se gli è mancato solo il gol sfiorato di un soffio, ha battuto l’ex tecnico Gianpiero Ventura, alla guida di una Salernitana, senza infamia e senza gloria, che ha impressionato maggiormente nella seconda partita contro la Reggina dove con un inedito 3-5-2 ha fatto intravedere quel calcio brillante che tutti hanno apprezzato al Bari di Ventura, anni addietro. Ma era anche la festa delle tre tifoserie, gemellate da oltre venti anni, con i baresi compattati ed in oltre trecento che hanno poi festeggiato la vittoria dei propri beniamini andati a ringraziarli sotto la curva, subito dopo la seconda vittoria. A parlare al termine della partita, due protagonisti uno Manuel Scavone e l’altro il tecnico Giovanni Cornacchini. In tribuna oltre a Luigi De Laurentiis c’era anche Aurelio De Laurentiis, che era venuto a salutare il figlio, assenti i patron della Salernitana, sia Mezzaroma che Lotito, ed ilato scarno sono stati gli spettatori 4mila, da non confondere invece con la grande ospitalità ed efficienza dell’Ufficio Comunicazione della Salernitana che ai giornalisti baresi non ha fatto mancare alcun supporto.Giovanni Cornacchini per primo ha preso parola ed ha detto la sua: “Non devo fare da pompiere. Questa squadra è consapevole dei propri mezzi e vogliamo vincere. Non giochiamo da soli, e ci sono 4-5 squadre attrezzate che lotteranno con noi per quel traguardo. Noi diremo la nostra senza nasconderci e proseguendo su questa strada, la voglia di migliorarsi, e di saper assimilare i concetti. Giocando di gruppo e sapendo anche adattarsi, con l’arrivo di altri giocatori consoni, ad altri moduli. Sarà battaglia, ma adesso penseremo alla Coppa Italia, primo impegno ufficiale.  Antenucci? Fuori categoria, salta l’uomo è leader e sa sempre cosa fare. Felice di allenarlo. Dobbiamo proseguire con questa cattiveria senza mai accontentarci”. Manuel Scavone, invece, autore di un gol infilatosi nel sette con portiere dall’altra parte, ha esternato la sua gioia: “Felice per il gol per la prestazione individuale e collettiva. Ma soprattutto questa sera ringrazio i nostri tifosi che ci hanno sostenuto fino alla fine, nonostante il caldo, il periodo estivo. Con loro vorrei che si creasse un’alchimia vincente, quasi una simbiosi e che ci sostengano sempre anche qualora dovessero arrivare momenti storti”. Il prossimo impegno del Bari sarà l’11 in occasione della gara di Coppa Italia contro la Paganese, ma non è escluso che il Bari possa fare un altro test, meno impegnativo già domenica.

Marco Iusco


Pubblicato il 3 Agosto 2019

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