Cultura e Spettacoli

“Corsa pazza, estenuante, senza soste…”

Nel decennale della morte di Lucio il suo repertorio è diventato oggetto di un ascolto più attento. E ci si appassiona: quale l’incisione, quale la canzone numero uno? Di nostro avanziamo la ‘candidatura’ di ‘Automobili’ e di ‘Mille Miglia’, secondo brano di quell’album, il sesto del cantautore bolognese, l’ultimo sostenuto dai testi di Roberto Roversi: “Partivano di notte, arrivavano di sera… urlano le grosse cilindrate…. dietro una siepe di folla impazzita…. la polvere alza un lenzuolo dentro il vento … e copre questo scontro furibondo … e gomme roventi e puzzo di benzina … per le strade di un’Italia contadina…” Ci piace ricordare questo brano perché oggi ricorre la prima edizione delle Mille Miglia. Fu questa una competizione automobilistica stradale  disputata in Italia in 24 edizioni tra il 1927 e il 1957. Si trattava di una gara di velocità in linea (non a tappe) con partenza e arrivo a Brescia passando da Roma. Il nome della gara deriva dalla lunghezza del percorso; infatti, nonostante diverse variazioni nel corso degli anni, rimase lungo circa 1600 chilometri equivalenti a circa mille miglia. La prima edizione partì da Brescia alle 13:00 del 26 marzo 1927 con la partecipazione di 77 equipaggi, due dei quali stranieri. Solo in 55 portarono a termine la corsa. Vinse il tandem composto da Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi i quali, a bordo di una OM 665 “Superba” S torpedo, completarono il percorso in 21 ore, 4 minuti, 48 secondi e 1/5 alla media di 77,238 km/h. L’edizione del 1938 fu segnata da un grave incidente : a Bologna, uscendo di strada, finì sulla folla e uccise dieci spettatori, tra cui sette bambini (23 i feriti). Impressionato dalla tragedia, Mussolini decise di non concedere più l’autorizzazione a svolgere gare di velocità su strade pubbliche. La corsa poté essere organizzata di nuovo soltanto nel 1947. Ma l’edizione del 1957 registrò un nuovo, sanguinoso incidente: Lo scoppio di uno pneumatico portò fuori strada una Ferrari ; insieme ai due piloti perirono nove spettatori, tra cui ancora bambini, ben cinque. La nuova strage decretò la definitiva soppressione delle Mille Miglia. Ne rimase il ricordo, quello di anni ruggenti in cui ebbe luogo “qualcosa di non definito, di fuori dal naturale, che ricorda le vecchie fiabe che da ragazzi ascoltavamo avidamente, storie di fate, di maghi dagli stivali, di orizzonti sconfinati. Mille Miglia: suggestiva frase che indica oggi il progresso dei mezzi e l’audacia degli uomini. Corsa pazza, estenuante, senza soste, per campagne e città, sui monti e in riva al mare, di giorno e di notte. Nastri stradali che si snodano sotto le rombanti macchine, occhi che non si chiudono nel sonno, volti che non tremano, piloti dai nervi d’acciaio…” (Giuseppe Tonelli, da: ‘100 macchine si lanciano da Brescia per le Mille Miglia’, La Stampa, 27 marzo 1927). Eroe delle Mille Miglia fu Clemente Blondetti con quattro successi. Quanto alle marche, stravinse l’Alfa Romeo: undici trionfi. – Nell’immagine, Achille Varzi e Decimo Compagnoni mentre affrontano una curva su un’Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider Zagato alla Mille Miglia 1930.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 26 Marzo 2022

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