Cronaca

Corso Italia: riecco le ‘case di cartone’ notte e giorno

Quartiere Libertà, ci risiamo: nuova “invasione” dei senzatetto in Corso Italia. La tregua concessa da chi bivacca da quelle parti, nonostante esposti e denunce, è durata giusto l’arco di poche settimane. A voler essere precisi poco più d’un mese a partire da giugno scorso. E così adesso Sindaco e assessori a servizi sociali e igiene cittadina tornano al centro del mirino per non essere daccapo riusciti a tutelare decoro e diritti dei cittadini-residenti. Infatti, si sono subito liquefatte le loro illusioni dopo denunce e richieste di intervento inoltrate dal capo-popolo Luigi Cipriani – già consigliere comunale e segretario del movimento <<Riprendiamoci il Futuro>> – a Prefetto, Questore e Sindaco su Corso Italia. E precisamente vicino ai porticati delle Ferrovie Appulo Lucane sono tornati a regnare i soliti e ben noti problemi igienico/sanitari. Cipriani non sta a girarci attorno: bisogni fisiologici a tutte le ore, atti osceni (i senzatetto e senzafissadimora dormono spesso nudi all’aperto) e persone che fanno uso di bevande alcoliche o affette da problemi mentali (come pubblicamente affermato dall’assessore Bottalico) rappresentano i segnali di malessere percepiti dai residenti, ma non da chi amministra la città di Bari. Sono proprio questi ultimi che sembra non aver ancora compreso bene a chi spetti intervenire, visto che non sono bastate poche settimane di pace, per tornare allo ‘stallo’ in quello spicchio di rione Libertà, a Bari. <<Caro Sindaco Decaro e Assessore Bottalico, come far finta di nulla su una vicenda che rende sempre più invivibile il quartiere?>>, chiede Cipriani agli inquilini di Palazzo di Città, precisando che per quegli episodi, molte famiglie esasperate pensano di trasferirsi altrove. Ed ecco che subito dopo l’estate ci saranno assemblea coi residenti e altre proteste prima di chiedere, anche con tanto di una petizione popolare, le dimissioni di chi al Comune non ha compreso la portata di una vera “bomba” sociale. Insomma, storia è vecchia quel “dormitorio” all’aperto sotto portici e arcate Fal, quasi fosse una specie di ‘camping estivo’. Quotidianamente -come detto – i residenti sono costretti ad assistere ai bisogni fisici all’aperto, ma anche ad amplessi e risse di disperati di ogni età, razza e condizione. E così, salvo sporadici interventi della Polizia Locale, a Corso Italia torna il dormitorio-baraccopoli che i senza tetto hanno nuovamente “realizzato” e ormai quasi “istituzionalizzato”. <<Abbiamo già chiesto a Prefetto e Questore di chiarire definitivamente “chi deve intervenire”>>, ripete Cipriani. Più che mai deciso a rivestire i panni di paladino di cittadini stufi di soprusi e violenze -…e non sempre soltanto da spettatori – senza timore d’essere accusato di razzismo per colpa d’un ‘andazzo’ che dura da quasi dieci anni. Il movimento politico di via Trevisani ha deciso di ricorrere ad azioni ancora più pesanti, per cercare di sensibilizzare istituzioni e amministrazioni. Ben sapendo che, per attendere i pasti quotidiani forniti dalle associazioni, quella folla di poveri cristi non trova di meglio da fare che stazionare senza nulla da fare, al riparo di quelle arcate per l’intera giornata. Notte compresa.

Francesco De Martino


Pubblicato il 2 Agosto 2022

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