Cronaca

Corso Italia senza luce: degrado e paura avanzano

Corso Italia è di nuovo praticamente al buio. E magari fosse l’unico problema di questa arteria tanto bella quanto paurosamente tenebrosa. Nell’aprile del 2010, l’allora assessore ai Lavori Pubblici Marco Lacarra inaugurò in pompa magna il nuovo sistema di illuminazione: gli archi del viadotto della Ferrovia Appulo Lucana, a partire dall’intersezione con Via Quintino Sella fino all’angolo con Via Martiri d’Otranto, furono dotati – narrano le cronache del tempo – di 86 lampioncini agli ioduri metallici proprio per risolvere il problema dell’oscurità che avviliva soprattutto il tratto del quartiere Libertà, con annesso sviluppo di degrado e timori per la sicurezza dei residenti. Fu almeno un primo passo. Ebbene, di quei lampioncini oggi ben 39 non sono funzionanti. Spenti, out, in tilt. Praticamente la metà. Ed è anche per questo motivo che il biglietto da visita offerto da Corso Italia, almeno su sul lato sotto il viadotto, è attualmente quanto di più inguardabile e indecoroso. Là sotto succede di tutto, prendere buona nota. Per terra si trovano quotidianamente: giacigli notturni per vagabondi con tanto di cartoni e coperte, capi di abbigliamento sparsi qua e là, escrementi vari umani e non (con cattivo odore che lasciamo immaginare), bottiglie intere o a pezzi, cartacce, residui di vetrate di automobili evidentemente infrante per furto (triste e annosa piaga di questa via). E’ possibile imbattersi anche in un tavolo da stiro, calcinacci vari (angolo via Tenete Casale) e un, si presume, pericoloso cavo penzolante (angolo Via Petrelli). Da aggiungere che il marciapiede, sul quale tra l’altro parcheggiano decine di auto, è totalmente dissestato ed è facilissimo prendere una storta. Tutto questo non da ieri e senza che nessuno muova un dito per intervenire e migliorare la situazione ormai fuori controllo. Un altro esempio? All’altezza del parcheggio, la postazione del bike sharing è sempre desolatamente priva di bici e domenica scorsa l’unica miracolosamente al suo posto risultava senza la ruota posteriore, abilmente asportata. Che pena… A suo tempo, per rivitalizzare Corso Italia venne avanzata l’idea di allocare proprio sotto gli archi del viadotto, spostandoli dal centro murattiano, i venditori ambulanti – potrebbe essere ora il caso del mercatino delle pulci? –  ma non se ne fece niente né sono state partorite soluzioni valide per dare conforto a chi ci abita e ha diritto a condizioni decenti di vivibilità. Il buio, l’incuria e il degrado, complice ora il ritorno all’ora solare, sono invece tornati a farla da padroni assoluti.

 

Adriano Cisario 


Pubblicato il 28 Ottobre 2014

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