Cronaca

Corte dei Conti: il danno erariale raddoppia e gli assenteisti dilagano

 

Se non è emergenza, poco ci manca: nel 2015 in Puglia e’ raddoppiato, raggiungendo i 42 milioni di euro, il danno erariale stimato dalla Procura regionale della Corte dei Conti. Le cifre precise sono state lette nell’Aula Magna della Sezione Giurisdizionale pugliese della Corte Conti ieri mattina a Bari, precisando che a dicembre 2015 i procedimenti pendenti erano 13mila e 360, circa 2mila in piu’ del 2014, con 5.301 nuovi fascicoli aperti nel corso dell’anno. Nella sua relazione in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, il procuratore regionale della Puglia, Francesco Paolo Romanelli, ha anche sottolineato che il carico di lavoro del suo ufficio, con 2.500 fascicoli per magistrato, “e’ il piu’ oneroso nel panorama nazionale”. E giù le altre cifre, da far rabbrividire: nei novantadue giudizi avviati (+50,8 per cento del 2014), oltre alle 3.766 archiviazioni (+20 per cento) e ai 128 inviti a dedurre (+16,4 per cento), sono stati calcolati danni erariali per un totale di oltre 42 milioni di euro (+100 per cento).  Ampia parte della relazione, poi, e’ stata dedicata ai danni erariali provocati da reati commessi da amministratori e dipendenti pubblici (concussione, peculato, corruzione, abuso d’ufficio) e, in particolare, quelli legati all’assenteismo. “Alcuni dipendenti – ha spiegato il procuratore – affidano il proprio cartellino marcatempo ad un collega, affinche’ registri l’ingresso in loro vece, allo scopo di ritardare, spesso anche di diverse ore, l’accesso al luogo di lavoro, ovvero, nei casi piu’ gravi, di non recarvisi affatto; altri escono e rientrano senza attivare il cartellino, in modo che l’assenza non sia rilevata, assai frequentemente dedicandosi al disbrigo di affari personali, se non proprio ad attivita’ ludiche e di natura edonistica”. A questo proposito la relazione letta ieri in via Matteotti a Bari dalle toghe contabili pugliesi richiamava come esempi una decina di procedimenti per assenteismo che riguardano ex netturbini dell’Amiu Bari, un giardiniere del Comune di San Paolo Civitate (Foggia), un ex funzionario del Centro per l’Impiego del Comune di Ostuni, quattro sottufficiali della Marina Militare, uno dei quali per assentarsi avrebbe prodotto false certificazioni mediche e, ancora in fase istruttoria, il procedimento che coinvolge una cinquantina di dipendenti (medici, infermieri, tecnici e portantini) del Distretto Socio Sanitario di Brindisi, gia’ condannati in sede penale per truffa e falso. “Tali comportamenti – ha rimarcato Romanelli – oltre a determinare un danno di natura strettamente patrimoniale pari al l’importo dello stipendio indebitamente percepito per il periodo di assenza arbitraria dal servizio”, integrano anche “una specifica ipotesi di danno all’immagine della pubblica amministrazione di appartenenza”. Eppure, nonostante i risultati raggiunti, la magistratura contabile ieri a Bari ha lanciato anche altri allarmi. Per esempio, se fosse approvato il Testo Unico sulle societa’ partecipate – cosi’ come proposto dal Governo Renzi – “non potra’ darsi alcun seguito a numerose istruttorie pendenti”, fra queste “ulteriori ed eclatanti fattispecie dannose” nell’ambito della vicenda giudiziarie che riguardano delle Ferrovie Sud Est, di proprieta’ del ministero dei Trasporti. Anche questo lo ha dichiarato ieri il procuratore regionale pugliese Romanelli, definendo “la soluzione legislativa che sta per licenziarsi assolutamente farraginosa”. Almeno nella parte in cui priverebbe la Corte dei Conti della giurisdizione in materia di danno arrecato al patrimonio societario e non al patrimonio del socio pubblico, come nel caso delle Sud Est.  Oltre, infatti, al procedimento gia’ avviato relativo all’acquisto dei “treni d’oro” con danno stimato in oltre 9 milioni di euro, c’e’ una seconda vicenda che riguarda “l’indebita elargizione di compensi e di benefit vari all’amministratore unico e ad alcuni dipendenti, nonche’ l’affidamento di onerose ed inutili consulenze, come e’ emerso – dice il procuratore – da ulteriori indagini svolte autonomamente dall’ufficio come pure dalle verifiche attivate a seguito del commissariamento della società”. Su questa vicenda e’ intervenuto anche il presidente della Regione Emiliano, che ha definito la questione delle Ferrovie Sud Est “uno di quei misteri d’Italia che la magistratura ordinaria finirà per chiarire prima o poi.  Purtroppo noi ne subiamo le conseguenze, perchè la Puglia e’ cliente delle Sud Est. La qualità del servizio non e’ all’altezza, spesso i cittadini protestano e in piu’ c’e’ anche qualcuno che, per come si e’ espresso il procuratore presso la Corte dei Conti, non si e’ neanche comportato bene”. Fosse per Emiliano, invece, molto probabilmente quel ‘qualcuno’, poteva anche continuare ad amministrare la società di trasporto su gomma e rotaie tra le più scassate della Penisola…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 4 Marzo 2016

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