Cultura e Spettacoli

‘Corte’ le opere, lunghi gli applausi

C’è stato un tempo in cui a teatro si entrava al mattino e si usciva a sera. Le opere, lunghissime, erano frammentate anche in cinque tempi, con prologo ed epilogo. Nelle more – raccogliendosi in foyer o nei corridoi dei palchi – il pubblico faceva salotto, giocava d’azzardo, pranzava, cenava. Per chi si tratteneva in sala, il programma prevedeva ‘operine d’intrattenimento’, cose brevi e leggere, autonome e non necessariamente coerenti col ‘colore’ del lavoro in cartellone (sicché farse – anche di pochi minuti – inframmezzavano tragedie sanguinarie e/o lacrimose). Poi nel Novecento gli autori cominciarono a prendere gusto nel miniaturizzare gli atti unici e la drammaturgia ‘compressa’ si fece arte (si pensi ai ‘Blues’ di Tennessee Williams, si pensi alle ‘scenette’ dei giorni dell’avanspettacolo e del teatro di rivista, si pensi ai fasti dello sketch negli anni rampanti della TV). Durò poco, comunque, qualche decina d’anni, il tempo necessario perché questa ‘formula’, dal palcoscenico, si spostasse sullo schermo (grande o piccolo). Per cui oggi dici ‘corto’ e pensi solo al cinema. Per fortuna c’è chi va in controtendenza. Può il ‘corto’ essere teatrale? Sì, a condizione di non ridurre alcunché e di coltivare, invece, un mirato pensiero drammaturgico. E’ quanto di recente ha fatto Mariella Soldo con un laboratorio di scrittura ad hoc. Cinque i lavori prodotti da ‘Teatro-Parola-Peste’ e andati in scena al Teatro Osservatorio nell’ultimo fine settimana in collaborazione con Compagnia Notterrante, Università di Bari, Psychodream Edizioni Firenze e Teatro.Org : ‘Met’ (di Maria Pia Autorino, regia di Tancredi Di Paola, con Vincenzo Marco Desario), ‘Sadicomic’ (di Rosa Cinquepalmi, con Barbara e Anna De Palma), ‘La magnifica ladra’ (di Alfredo dell’Era, con Francesca Citarella e Giuseppe Marzio), ‘Alzati e cammina’ (di Giovanni Gentile, con Luigi Biancoli, Vito Cagnazzi e Marta Colucci), ‘Sottovoce’ (di Lucia Montinaro, con Vincenzo Marco Desario). ‘Corte’ le opere, lunghi gli applausi. Il pubblico ha mostrato di gradire la novità. Al di là di una lodevole profusione di energie tra scrittura e interpretazione, ‘Teatro-Parola-Peste’ ha avuto il pregio di sottolineare da un lato la necessità di una nuova leva drammaturgica (alla cui ‘latitanza’ è in parte imputabile il languire del teatro in Italia) e dall’altro lato di indicare una strada nuova e dalle intriganti ricadute pratiche. E’ il caso di sottolineare che il laboratorio della Soldo prelude ad altro suo laboratorio di drammaturgia – ‘In cerca d’au(t)tore’ –  i cui esiti andranno ad arricchire il cartellone della stagione ‘13-‘14. L’idea è una rassegna (‘Bravoff’ – organizzazione : La Bautta) da mettere in parallelo al programma della piccola struttura di via Stoppelli ; si tratterebbe di anticipare gli spettacoli ‘maggiori’ con corti teatrali. Un modo simpatico per rendere più pesante l’offerta al botteghino e allargare spazi di visibilità ai teatranti più giovani.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 13 Giugno 2013

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