Cronaca

“Cortesie” al vetriolo tra la segretaria dell’Antimafia, Ferri e il sindaco Decaro

A Bari, per l’opposizione di centrodestra di Fratelli d’Italia, ad essere oggetto di polemica politica più che l’attività amministrativa del sindaco di centrosinistra, Antonio Decaro (Pd), è la scorta personale assegnata al Primo cittadino barese da circa sette anni. Infatti, nel corso di un incontro sulla sicurezza dei cittadini organizzato dai vertici locali del partito di Giorgia Meloni e svoltosi in piazza Umberto, ossia nel “cuore” di Bari, ma anche luogo denunciato dagli esponenti locali di Fdi come una delle piazze di spaccio cittadine, la parlamentare di Fratellid’Italia, Wanda Ferri, segretaria della Commissione antimafiadella Camera dei deputati, avendo appreso da una dichiarazione del coordinatore provinciale barese del partito, Michele Picaro, che   il sindaco di Bari epresidente Anci, Antonio Decaro, da ben sette anni ha a sua disposizione agenti di Polizia per la sicurezza personale, ha dichiarato: “Credo che le scorte vadano date achi veramente ne ha necessità”, per poi aggiungere di ritenere “che spesso le scorte sonofrutto di episodi” datati e che “dopo tanti anni andrebberoridimensionate”. Inoltre, sempre con riferimento alla scorta di Decaro, la segretaria della Commissione antimafia ha commentato: “Se fossi il sindaco di Bari, che sicuramentedeve avere la tutela se necessaria, dopo sette anni direi cheforse la scorta dovrebbe servire più a fare qualche altro tipodi servizio rispetto a una tutela personale”. “Certamente – ha poi apostrofato l’on. Ferri – non staa noi, spetterà al Ministero valutarlo”. “Però, – secondo l’esponente di Fdi – se lui vivescortato, deve pensare anche ai cittadini che ieri hanno visto unomicidio, che vedono i fuochi d’artificio della criminalitàsparare ogni sera e che sono senza scorta”. Perciò, ha concluso la segretaria della Commissione speciale Antimafia di Montecitorio, “quando si decide diamministrare una comunità bisogna denunciare nonsolo attraverso lo sdegno, ma con la capacità di cambiare lecose”. Quasi immediata la replica del Primo cittadino barese, che con una nota ha fatto sapere che il servizio di scorta non lo ha mai chiesto e che “come succede in questi casi è stata una decisione
adottata dagli enti competenti”. Perciò, ha sottolineata ancora Decaro, “pensare che questo sia un favoreo un beneficio a cui si può rinunciare significa ignorare leregole su quel tipo di protezione”, perché “da sindaco e da cittadinorispetterò le decisioni che riguardano la sicurezza, anchequando impongono una limitazione alla mia vita privata”.  Con la risposta alla polemica suscitata dal partito di Fdi nei suoi confronti per la scorta, il sindaco e presidente Anci ha colto occasione per controbattere anche alle accuse mosse sulla sicurezza in città dai vertici locali di quel partito nei suoi confronti, durante l’incontro in piazza Umberto. Infatti, ha aggiunto inoltre Decaro: “Mi spiace che ancora una volta per attaccare il sottoscritto ipartiti di opposizione, sostenuti da esponenti nazionali che evidentemente non conoscono bene la storia della città, nella legge, tirino in ballo il tema dellasicurezza, declinato su più fronti, dimostrando così assolutamancanza di rispetto e di considerazione nei confronti dellavoro di Magistratura e Forze dell’ordine che in questa cittànegli ultimi mesi hanno portato a risultati a dir pocoeccezionali”. “Parliamo – ha commentato ancora il Primo cittadino barese – di decine di arresti, sequestri, clanridotti all’osso, nei beni e nelle affiliazioni, inchieste chestanno sminando centri e mezzi di potere sull’intero territorioprovinciale”.E, per concludere, anche Decaro non si è sottratto allo scambio di “cortesia” nelle accuse con Fratelli d’Italia, in particolare con l’esponente dell’Antimafia della Camera di tal partito intervenuta all’incontro barese, ed ha infine affermato: “Sull’omicidio avvenuto ieri sera a San Girolamo, incircostanze gravissime non deveassolutamente minare il giudizio e il rispetto del lavoro che leForze dell’ordine e la Magistratura svolgono quotidianamente nella nostra città”, perché – secondo Decaro – è “troppo facile sedersi sempre dalla parte dichi osserva e commenta, con il rischio anche di danneggiare leattività d’indagine”. Contro accuse, quelle del sindaco Decaro, che non hanno lasciato indifferente i rappresentati di Fdi che avevano animato l’incontro barese di piazza Umberto, per cui non è tardata neppure una controreplica, altrettanto forte e forse ancora più polemica delle accuse, da parte degli stessi al Primo cittadino barese.  Infatti, hanno controreplicato con evidente ironia l’on. Ferri ed il capogruppo di Fdi nell’aula “Dalfino”, Melchiorre: “Nessuno tocchi la scorta al sindaco Decaro”, dichiarandosi sorpresi per “una reazione così piccata a chi ha fatto semplicemente notare la distanza tra un sindaco che – per ragioni che sono state valutate dagli organi competenti – si muove ben protetto dagli agenti della sua scorta, e i semplici cittadini che non avendo questo privilegio sono costretti a vivere in una costante percezione di insicurezza, nonostante l’impegno di Magistratura e Forze dell’ordine, che però sono costrette ad una battaglia impari contro la criminalità”. E, in conclusione, gli esponenti di Fdi hanno auspicato “che il sindaco Decaro abbia la stessa veemenza nei confronti del ministro Lamorgese”, per chiedere – a loro dire – “con la stessa energia con cui difende la sua scorta”, anche “un intervento straordinario per Bari, con l’invio di uomini e mezzi per affrontare quella che rappresenta, nella quotidianità dei cittadini, una vera e propria emergenza sicurezza”.  Peccato, però, che in una città come Bari, dove da tempo un’efficace attività delle opposizioni, sia nell’aula del Consiglio comunale che sul territorio dei cinque Municipi di decentramento cittadino, sembri essere praticamente assente (o, quantomeno, avvenire quasi sempre sottotono sulle diverse tematiche che sono prettamente di competenza dell’Amministrazione locale), la polemica politica “salga alle stelle” solo su una “questione”, quella della sicurezza per l’appunto (in cui i vertici comunali hanno essenzialmente funzione di monitoraggio dei fenomeni criminosi, segnalazioni sollecitazione alle competenti Autorità statali, e quindi non di interventi diretti), più di quanto non accada su bilanci, degrado urbano e disservizi di sorta, che – come è ormai noto – quotidianamente assillano i cittadini baresi. Altro che….scorta, forse superflua! Ma che di certo, anche se revocata, non risolverebbe comunque nel capoluogo il problema denunciato ieri dagli stessi esponenti locali di Fdi, che finora, invece, sono parsi assenti su tante alte importanti problematiche prettamente comunali.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 1 Ottobre 2021

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