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Cosa cambierà nel Pd pugliese con la segreteria Letta?

Non è ancora trascorsa una settimana dalla elezione di Enrico Letta alla segreteria nazionale del Pd che il successore di Nicola Zingaretti ha di già messo mano al riassetto interno del partito. Infatti, Letta ha già nominato due vice segretari,Irene Tinagli e Peppe Provenzano, e sedici componenti dell’Ufficio di segreteria, perfettamente bilanciata tra uomini e donne, con un mix tra novità e esperienza ma, soprattutto, molto unitaria, perché tutte le aree interne sono state accontentate, perciò tutte le diverse anime hanno subito espresso apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dal neo segretario. E ciò è sicuramente una novità in casa dei dem. Non è stato ancora nominato il coordinatore della segreteria che, secondo indiscrezioni romane, dovrebbe andare a Marco Meloni, però il suo nome dovrebbe essere ufficializzato in un secondo momento.I 16 componenti scelti per la segreteria rispettano alla perfezione la parità di genere, ossia otto donne e otto uomini. Di questi alcuni Letta gli ha individuati tra la pattuglia dei parlamentari, come il deputo pugliese Francesco Boccia, altri invece dalla società civile o comunque non dalla politica come, ad esempio, l’ex-ct della nazionale di pallavolo maschile,Mauro Berruto, a cui è stato affidato il compito di seguire le problematiche del mondo sportivo. Infatti, tutti i componenti della segreteria Letta sono assegnatari di una’mission’ attinente alle proprie rispettive competenze. Al pugliese Boccia è stato assegnato il dipartimento Autonomie Territoriali ed Enti locali del partito, verosimilmente in virtù dell’esperienza maturata da ministro degli Affari regionali dell’ex governo giallo-rosso ‘Conte bis’. E poiché – come innanzi detto – la scelta dei 16 componenti della segreteria da parte di Letta non è avvenuta soltanto in funzione delle competenze ma anche dello schieramento di appartenenza interna al Pd o da questi indicato, allora non è difficile ipotizzare che l’ex ministro Boccia dovrebbe essere andato in quota alla frangia interna che in un certo qual modo è eterodiretta dal governatore pugliese Michele Emiliano, che, – come è noto- anche alla luce del provvedimento sanzionatorio a suo carico di qualche anno fa della Commissione disciplinare del Csm (Consiglio superiore della magistratura, non può e non dovrebbe svolgere attività di partito, essendo ancora un magistrato seppur fuori ruolo. Però, il presidente della Regione Puglia, pur avendo rinunciato alla tessera di partito dal 2018, di fatto continua a professarsi del Pd e, verosimilmente, ad esercitare di fatto anche una certa influenza all’interno di quel partito. Tuttavia Boccia, pur essendo considerato politicamente un “Lettiano” di ferro (come si ricorderà, ai tempi della Margherita fu proprio l’attuale neo-segretario del Pd a farlo sbarcare a Bari nella prima giunta comunale di Emiliano) e quindi persona di fiducia ed assai vicina a Letta per via della precedente comune matrice margheritiana ed ancor prima democristiana, potrebbe essere stato scelto in segreteria in quanto espressione dell’area meridionale del Pd, e più in particolare pugliese, che, volendo o nolendo, è movimentata dal governatore Emiliano. Un’area che, come è noto, è una sorta di indefinito “magma” politico interno al Pd che a livello pugliese è governato indiscutibilmente da Emiliano, ma che a livello nazionale cerca invece di posizionarsi di volta in volta sui diversi rivoli filo segretariani. Quindi, l’ingresso dell’ex ministro Boccia nella segreteria Letta è stata sicuramente una scelta di gradimento del neo-segretario del Pd, ma tale presenza potrebbe essere stata formalmente richiesta dalle anime correntizie che in Puglia sono comunque ispirate dal presidente Emiliano. E ciò probabilmente per far sì che la balcanizzazione pugliese del Pd non subisca stravolgimenti di sorta neppure nell’apparenza. Infatti, come si ricorderà, è già accaduto in passato che a livello nazionale cambiava la geografia interna ai dem con il cambio del segretario, mentre in Puglia l’assetto del Pd rimaneva sostanzialmente invariato. Vale a dire, sotto il controllo diretto od indiretto di Emiliano. Al riguardo è bene forse di ricordare che dal 2015 ad oggi il Pd nazionale ha cambiato tre segretari, oltre la partesi della reggenza Maurizio Martina, ma il Puglia l’assetto regionale del partito è rimasto sempre sostanzialmente lo stesso. Ossia, Marco Lacarra segretario regionale che resta al suo posto anche dopo essere stato promosso da consigliere regionale a deputato ed alcuni altri esponenti di spicco che, al pari del segretario pugliese, a Roma si posizionano in un modo nel partito ed in Puglia invece in modo non sempre allineato. E la situazione è talmente confusa che neppure stavolta. con Letta segretario nazionale, nel Pd pugliese si riuscirà forse a far chiarezza, o a rinnovare la guida locale del partito. A cominciare da quella maggiore fino a quelle periferiche provinciali. E probabilmente la scelta sollecitata dalla Puglia di Boccia nella segreteria Letta – a detta di qualcuno – potrebbe essere funzionale proprio a non far cristallizzare il “magna” correntizio interno al Pd locale. Infatti, già da alcune prime dichiarazioni è possibile rilevare che l’unanimismo al momento anche nel Pd pugliese è solo di facciata, perché nella sostanza talune dichiarazioni rilasciate di recente denotano come in tale partito le visioni del futuro destino politico siano ancora molto confuse. Un esempio? Basta rilevare che il neo componente pugliese della segreteria, in un’intervista andata in onda nel corso nel corso di una trasmissione televisiva di martedì scorso su Rai1, ha dichiarato che la linea del neo segretario Letta è in continuità con quella del suo predecessore, mentre il giorno successivo il governatore pugliese, Emiliano, in altra trasmissione televisiva della stessa rete ha sostenuto: “Questo è un Pd diverso, sono cambiate tante cose in meglio. La natura politica di Letta assomiglia molto a quella dell’Ulivo, da dove proveniamo tutti”. Quindi, – sarebbe forse da chiedersi – con i presupposti innanzi accennati che cambierà in Puglia per il Pd con la segreteria Letta corroborata dall’ex ministro Boccia per il dipartimento Autonomie ed Enti locali? Ed a tale domanda verrebbe forse da rispondere: “alle prossime elezioni politiche l’ardua sentenza”.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 19 Marzo 2021

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