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Così non va, domenica toccherà a Celiento sostituire Gigliotti

I campionati non si vincono a metà novembre, ma è pur vero che quando si accumula un vantaggio considerevole su concorrenti agguerrite dilapidarlo produce effetti negativi e pericolosi. Adesso specie dopo il secondo Ko nelle ultime tre partite, il Bari ha visto dimezzarsi quel piccolo scudo che aveva creato: Catanzaro e Monopoli e Palermo, sono distanti quattro lunghezze, mentre la Turris cinque, il Foggia sei e l’Avellino, il Taranto e la Virtus Francavilla sette punti, con le prime due menzionate che saranno prossime avversarie in successione nel mese di dicembre ed i rosanero invece al 19 dicembre in trasferta. Un Bari che deve ritrovarsi come squadra e velocemente, per dirla come ha riferito ai microfoni ufficiali lo stesso Mignani nel post gara; “Abbiamo fatto bene solo nei primi dieci minuti, poi abbiamo avuto troppa ansia, facendo confusione senza criterio. Non ci siamo nemmeno avvicinati a poterla riprendere. Non siamo stati squadra anche se è giusto riconoscere il merito degli avversari. Mi prendo le mie responsabilità ma ho visto molta confusione che organizzazione”. Questa un passaggio importante delle dichiarazioni rilasciate dal tecnico sabato pomeriggio dopo la seconda sconfitta consecutiva in trasferta. Con i biancorossi che hanno peggiorato il dato relativo ai gol subiti in difesa ed addirittura l’ultimo clean shot risale alla settimana giornata nel match vittorioso contro il Monopoli, mentre in trasferta bisogna andare indietro alla sesta quando i Galletti si sono imposti a Messina per 0-2. Un Bari che denota che strada facendo abbia perso sicurezza e forse (non c’è la controprova, ndr) dopo aver pareggiato il derby contro il Foggia con la carica dei ventimila, ma non per l’affluenza che non può rappresentare un fattore negativo o al netto degli episodi penalizzanti per il Bari, i Galletti in quell’occasione non sono stati incisivi sotto porta e di lì in poi la squadra è iniziato ad evidenziare un calo psico-fisico, smarrendo determinate alchimie che sembravano quasi perfette. Non è una coincidenza infatti che il Bari qualche giorno dopo è caduto rovinosamente contro il Francavilla, e poco importa se il campo era un sintetico, e si è ripetuto dopo l’intervallo della vittoria contro il Catanzaro, sabato contro la Juve Stabia che seppur ha vinto grazie ad un calcio di rigore nettissimo, dall’altra parte i biancorossi non hanno mai dato l’impressione di volerla pareggiare ad ogni costo, se non negli ultimi cinque minuti con attacchi alla rinfusa e disordinati. Contro la Vibonese il Bari specie al San Nicola, non ha mai vinto ad eccezione del precedente della scorsa stagione in trasferta quando segnò su azione, Mirco Antenucci. Ma nel match che vedrà opposto ai Galletti, la squadra calabrese mancherà Gigliotti, il quale nell’ultima gara ha fornito una prestazione deficitaria specie commettendo con il fallo scomposto sia nel caso del rigore e nell’intervento che ha portato alla sua espulsione evitabile nel finale di gara. Al posto del centrale difensivo ex Chievo ci sarà sicuramente Daniele Celiento, il quale l’ex Catanzaro ha disputato sinora solo sei gare, ma che fornisce ampie garanzie se in grado di giocare dal primo minuto, tuttavia l’alternativa ultima sarebbe quella di schierare a fianco di Emanuele Terranova, il terzino Raffaele Pucino che nella sua carriera ha ricoperto il ruolo di centrale difensivo. Un Bari che cosi non va, deve cambiare immediatamente rotta e tornare alla vittoria in casa ed in trasferta nei prossimi impegni di novembre, perché dietro corrono e sono tutte pronte col coltello affilato ad approfittare di ulteriori passi falsi che capovolgerebbero la classifica. La palla passa al campo e ai ragazzi di mister Mignani che devono rispondere alle critiche con i fatti. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.

 


Pubblicato il 9 Novembre 2021

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