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Costa Ripagnola: “Con questa legge si autorizza uno scempio”

Le previsioni peggiori dei pochi, veri ambientalisti baresi si stanno purtroppo avverando. E un pezzo di costa tra i più vicini e belli del capoluogo si sta preparando alla solita invasione di ferro e cemento. Esagerazioni? <<Con l’istituzione del Parco di Costa Ripagnola sembra essere stato approvato un piano regolatore più che una legge di tutela di un patrimonio naturalistico>>, dice subito per sgombertare il campo da equivoci Mario Conca, candidato presidente della Regione Puglia per la lista  Cittadini Pugliesi.

Bene consigliere, partiamo dalla legge istitutiva del  Parco Naturale di Costa Ripagnola, approvata a luglio, ma non ancora promulgata sul Bollettino Regionale

“Un ritardo inspiegabile, specie se si considera che gli Uffici sono in possesso del rapporto stenografico del Consiglio e della video-registrazione dell’intera seduta del 28 luglio, utili alla pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale”

La burocrazia s’ingrippa e fa barricate? E per conto di chi?  

“Non l’ho ancora appurato con certezza, però è’ dalla data dell’approvazione della legge istitutiva del parco, che i gruppi ambientalisti erano sul piede di guerra per una legge che autorizzava cementificazione e abbattimento di antichi trulletti, concedendo perfino l’autorizzazione a costruire nuove strutture. E per questo il 27 agosto scorso hanno fondato il comitato  ‘I gabbiani del Parco di Costa Ripagnola: un volo libero in difesa dell’ambiente snaturato dalla legge sul cemento’, che in questi giorni ha inviato un esposto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per denunciare tutto”

E lei Conca, che contributo dà?

“Personalmente sono e sarò sempre al fianco di quegli ambientalisti che intendono continuare a combattere affinché la legge approvata venga modificata e non consenta la distruzione, tramite una lottizzazione selvaggia, di uno dei più bei tratti di costa pugliesi. Guardi, la legge approvata consente internamente al parco, quindi in una zona che dovrebbe essere tutelata, la demolizione dei trulletti presenti, la concessione di nuovi permessi a costruire, la ristrutturazione e l’ampliamento degli edifici esistenti e la realizzazione di strutture amovibili. Questo nonostante l’analisi del direttore del dipartimento ambiente della regione, l’ingegner Valenzano che aveva individuato la zona come degna della più alta tutela”.

Insomma, si dice una cosa e se ne fanno altre, alla regione Puglia…

“Beh, grazie agli emendamenti presentati in Quinta commissione e durante un insolito Consiglio numerose aree all’interno del parco, sono state inspiegabilmente escluse dalla tutela, nonostante avessi cercato, durante il dibattito in Aula regionale, di ripristinare lo stesso originario schema di legge approvato dalla stessa Giunta Emiliano il 25 febbraio. In quell’occasione avevo presentato emendamenti cosiddetti “riparatori”, sistematicamente bocciati dai miei colleghi di maggioranza e opposizione, compresi quelli del Movimento 5Stelle. Unico conforto, il voto di astensione dell’esperto assessore Giannini. Non solo: uno degli ultimi emendamenti, presentato proprio nel giorno di votazione della legge, ha consentito addirittura l’inserimento di un piano casa nel parco”.

Una robaccia che ai tempi di Punta Perotti non sarebbe passata sotto silenzio, in questa nostra povera Città-regione….

 

“Beh, almeno gli ambientalisti più impegnati sono stati attenti a proteggere l’area. Come quando denunciarono il picconamento e tentativo di demolizione di alcuni pagliari situati nell’area di cantiere del Resort di lusso posto ancora oggi sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Bari e il recente incendio divampato in più punti, sempre nell’area protetta del parco di costa Ripagnola. Con una legge così scritta, però, in realtà si autorizza a compiere uno scempio edilizio senza precedenti, in una zona di inestimabile bellezza naturalistica”.

Francesco De Martino


Pubblicato il 18 Settembre 2020

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