Cpr di Palese, stipendi con due mesi di ritardo
Come in passato ai venti lavoratori i riconoscimenti contrattuali vengono ancora una volta prorogati
Denunce, ritardi, indagini, articoli su tutti i giornali locali e comunicati di fuoco dei sindacati, eppure la gestione del Centro permanenza e rimpatri di Bari-Palese resta saldamente nelle mani della cooperativa trapanese alla quale, anzi, è stata prorogata fino a dicembre prossimo. E saranno quasi certamente altri cinque mesi di passione per i venti dipendenti costretti a percepire corrispettivi salariali in perfetto ritardo. E cioè – …sia detto senza ironia – due o tre mesi dopo la scadenza naturale. A conferma i 940,00 euro percepiti giovedì scorso, 27 luglio, dai lavoratori della Coop ‘Badia Grande’ e riferiti appunto alla mensilità di maggio. Tutto questo mentre Prefettura e Ispettorato del lavoro assistono a queste violazioni contrattuali impassibili. Come se il diritto alla retribuzione del proprio lavoro non fosse sancito inviolabilmente dalla Costituzione Italiana. Una piaga che, invece, sembra non interessare burocrati e politici locali, quella dei ritardati pagamenti degli stipendi da parte della cooperativa siciliana che gestisce – su mandato prefettizio – il centro immigrati di Bari-Palese. La rabbia dei dipendenti di ‘Badia Grande’ torna, dunque, alle stelle -come ampiamente informato su queste colonne nei giorni scorsi – e adesso fa ancora più notizia perchè nessuno ha voglia di parlare e denunciare ciò che accade nel CPR di Bari-Palese. Per paura di ritorsioni, certo, ma anche per assoluta mancanza di fiducia in quelle istituzioni di cui sopra, completamente assenti dinanzi alle continue violazioni di regolamenti e contratti. Finendo, ovviamente, per dare ragione a chi applica a comportamenti d’una <<gravità inaudita>>, che non dovrebbe essere permesso all’interno d’un appalto gestito dalla <<…più importante Istituzione del Paese>>, hanno scritto più volte nelle loro denunce segretari e sindacalisti della Funzione Pubblica/Cgil. E così la cooperativa siciliana finita tante volte nel mirino dei sindacati, costretta anch’essa a sua volta a fare i conti con uffici e servizi delle prefetture in perenne ritardo -come accade ad Agrigento – continua a prendere sottogamba esposti e denunce, come bastasse versare stipendi e salari senza rispettare le scadenze, per mettere tutto a tacere…almeno fino al mese dopo. Con l’evidente scopo di impedire ai lavoratori l’esercizio del diritto a rivendicare per vie legali il pagamento del dovuto. In definitiva -si legge ancora nell’ultima missiva inviata da Fp/Cgil al Ministero dell’Interno – i lavoratori prestano regolarmente servizio, ma i corrispettivi vengono pagati da sempre con ritardi ingiustificabili e in misura mai corrispondente al dovuto. Tutto questo accade mentre vengono ignorate altrettanto sistematicamente le sollecitazioni rivolte alla Prefettura-stazione appaltante di Bari ad agire per il rispetto degli obblighi contrattuali, mantenendo in piedi una prassi che viola apertamente gli obblighi contrattuali, senza conseguenze. Con la prospettiva per i dipendenti della cooperativa di andare avanti così, fino a fine anno. E forse anche oltre….
Francesco De Martino
Pubblicato il 3 Agosto 2023