Cronaca

“Creare una rete di collaborazioni serie ed eticamente sostenibili tra le parti”

Dallo scorso settembre è alla guida in qualità di Presidente di Confassociazioni Puglia. Un incarico di assoluto prestigio e di grande senso di responsabilità. Parliamo del noto ed affermato avvocato barese Alessandro Amendolara designato dal presidente Angelo Deiana su segnalazione della dottoressa Severina Bergamo. Il Quotidiano lo ha intervistato.

Presidente Amendolara intanto auguri. Si aspettava questa designazione?

“Sinceramente è arrivata quasi inaspettata, però mi gratifica e devo ringraziare chi mi ha voluto,  specialmente il Presidente Nazionale Angelo Deiana. In tutta sincerità non penso che sarà un compito agevole, anzi ritengo che specie in un momento complicato come l’attuale ci sarà molto da fare”.

Con quale spirito si accinge ad affrontare il compito?

“Col miglior spirito possibile e direi con il sorriso. Ovviamente con senso di responsabilità, io credo soprattutto nella collaborazione tra le parti, penso a debitore e creditore, lo scopo di Confassociazioni Puglia, o meglio uno degli scopi, è creare una rete di collaborazioni serie ed eticamente sostenibili tra le parti”.

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” Infatti è così. Una sarà il 22 novembre all’Ateneo di Bari e tratteremo con tecnici e personaggi di alto profilo  il non semplice tema degli errori giudiziali. Sempre nello stesso mese a Bari il 17 e 18 Novembre convegno sul tema della battaglia tra Costantino e Massenzio. Non è un semplice e banale evento rievocativo, ma una articolata riflessione su come sarebbe andato il mondo occidentale se la battaglia di Ponte Milvio a Roma fosse stata vinta da Massenzio e non da Costantino”.

Veniamo alla strettissima attualità. Il tema non caldo, ma caldissimo è il caro bollette che sta fiaccando famiglie e imprese. Come pensate di affrontarlo?

“Sempre nell’ ottica della quale parlavo prima: con la massima collaborazione tra le parti, creditore e debitore. Ci rendiamo conto che non sia possibile un blocco totale dei pagamenti, tuttavia la via percorribile ad esempio, è una rateizzazione. Mi trovo in perfetto accordo con quanto saggiamente ha detto in merito il presidente Deiana. Sicuramente il momento è delicato e richiede spirito di sacrificio da parte di tutti, con l’adozione di misure straordinarie davanti a situazioni straordinarie come le attuali. Il suggerimento che diamo è quello di restare uniti”.

Che cosa accade nei momenti di crisi?

“Che ovviamente si corre il rischio che la situazione sfugga di mano. Tuttavia dobbiamo guardare anche in positivo evitando di scivolare nella pigrizia tutta italiana. In poche parole quando si passano momenti simili,  vi è chi chiude, ma è pure una occasione importante per trovare nuovi asset imprenditoriali, sapendo sfruttare in modo positivo le criticità occulte. Noi italiani, le dicevo, siamo pigri e non sfruttiamo a dovere i tanti strumenti che l’ordinamento giuridico ci offre, penso alla cooperazione, ai consorzi, siamo restii”.

In sintesi che cosa suggerisce?

“Massima collaborazione tra le parti, tra creditori e debitori, applicazione degli strumenti tecnico legislativi in vigore, saper cogliere le opportunità di  svolta che la crisi può offrire, infine utilizzare nel miglior modo possibile le possibilità che ci offrirà il Pnrr che è davvero una grande opportunità”.

Reddito di cittadinanza, che cosa ne pensa?

“L’ istituto in sè non è cattivo ed è ispirato ad ottimi principi, di politica sociale. Credo che specie in questo momento sarebbe insensato e profondamente sbagliato eliminarlo. Tra l’altro pochi riflettono che grazie al reddito di cittadinanza gira liquidità. Senza il reddito tanta gente non potrebbe andare neanche al supermercato per fare la spesa. Innegabilmente ci sono state storture applicative che vanno corrette per evitare furbate e dunque bisogna incrementare i controlli. A mio avviso va calibrato sotto un altro profilo”.

Quale?

“E’ vero che vi sono persone che chiamate al lavoro rifiutano, tuttavia il problema principale è questo: se l’ impiego sollecitato non è solido o peggio ancora temporaneo è evidente che il portatore del reddito non lo accetterà mai. Allora sarebbe saggio in casi simili non eliminarlo, ma congelarlo solo per la durata del nuovo impiego, ripristinandolo quando questo finisce ”

Bruno Volpe


Pubblicato il 4 Novembre 2022

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