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Cresce il malcontento per l’aumento della Tarsu, ma anche per i disservizi dell’Amiu

Se adesso si votasse, qualsiasi fosse la competizione elettorale ed il sindaco di Bari fosse candidato, il partito che lo mettesse in lista probabilmente perderebbe più voti di quanti Michele Emiliano riuscirebbe a portare con la sua candidatura. Da quando il Comune, al rientro dalle ferie d’agosto, ha cominciato a far recapitare ai contribuenti le cartelle della tassa rifiuti solidi urbani (Tarsu), l’impopolarità del Primo cittadino e dell’Amministrazione di centrosinistra in tutto il territorio comunale è aumentata sicuramente in modo esponenziale sin anche rispetto alla caduta di immagine subita in precedenza a causa dello scandalo Dec e del dono a base di champagne, pesce e cozze pelose fatto dai Degennaro ad Emiliano. Infatti, neppure quella vicenda aveva prodotto un effetto così devastante sulla credibilità amministrativa e politica del sindaco, come quello che invece gli sta procurando la recente decisione di aver aumento del 30% le tariffe della Tarsu ai contribuenti baresi. Come è noto, infatti, Emiliano a marzo del 2010, il giorno dopo della chiusura dei seggi per le elezioni regionali, aveva già aumentato le tariffe corrisposte per i rifiuti urbani del 25%. Ora, dopo appena un biennio, un ulteriore aumento del 30% di quelle tariffe, che sono state portate all’aliquota massima consentita dalla legge Finanziaria del governo Monti. Anche in precedenza le tariffe praticate dal Comune di Bari erano quelle massime applicabili. “In altri termini – sostengono tanti cittadini – l’amministrazione Emiliano non perde occasione per portare la Tassa rifiuti ai massimi previsti dalla legge”. E qualcuno di essi ha pure rilevato: “Anche per gli altri tributi di competenza comunale, vedi l’Ici prima e l’Imu adesso, l’amministrazione Emiliano ha sempre praticato il massimo delle tariffe applicabili per legge.” Ad ogni modo il malcontento di molti cittadini verso il sindaco Emiliano, e la sua gestione del Comune, è ormai un dato che prescinde dalle simpatie o appartenenze politiche dei baresi. Anzi, i più inviperiti contro Emiliano sono soprattutto molti di coloro che lo hanno votato, contribuendo così a fargli vincere le elezioni, e tra questi tanti si sentono delusi e traditi da un sindaco e da un’Amministrazione che – a loro dire – avrebbe dovuto essere particolarmente attenta a non vessare i cittadini e le fasce sociali deboli della città. “Invece, – fanno notare con amarezza quegli stessi che si lamentano – la gestione di Emiliano è concentrata essenzialmente alla cura di interessi particolari e clientelari, degni dei periodi peggiori della storia comunale a Bari”. L’amministrazione Emiliano ancora una volta, però,  si giustifica per gli aumenti della Tarsu tentando di scaricare sul governo Monti, che ha ulteriormente ridotto i trasferimenti ai Comuni e, quindi, imposto necessariamente l’aumento dei tributi locali, elevandone di fatto le aliquote massime. Come dire che il Comune di Bari è stato quasi costretto da Monti ad aumentare la pressione fiscale sui propri contribuenti e che “L’amministrazione Emiliano –  ha sostenuto, in sintesi, alla conferenza stampa di ieri l’assessore al Bilancio, Giovanni Giannini – si è limitata ad applicare la legge”. Una giustificazione, questa, che agli occhi di tanti baresi non è ormai più convincente, poiché le lamentele non riguardano soltanto il costo esagerato del servizio rifiuti sostenuto con la Tarsu dai cittadini, ma le ragioni delle proteste riguardano anche le pessime condizioni igieniche in cui versano tanti punti della città. “Non parliamo, poi, delle periferie – evidenzia un cittadino – dove l’Amiu effettua, sì e no, una volta l’anno il lavaggio dei cassonetti di raccolta della spazzatura ed in tante strade anche principali i netturbini non si vedono neppure se si cercassero con il binocolo.” E lo stesso cittadino ancora rileva: “Molte vie cittadine vengono pulite con un automezzo munito di spazzole rotanti, che però non agisce sui marciapiedi. Questi, infatti, dovrebbero essere poi spazzati a mano dai netturbini. Ma ciò avviene raramente e, quindi, i marciapiedi restano lerci per settimane o mesi. In alcuni casi anche i cestini di raccolta non vengono svuotati con periodicità e restano per molto tempo colmi di rifiuti”. In sostanza, molti baresi si lamentano per la scarsa efficienza del servizio di igiene cittadina ed accusano l’Amiu per la pessima organizzazione del servizio e, quindi l’Amministrazione comunale, per l’incapacità nel sovrintendere alla gestione di questa sua società partecipata. Ma l’accusa più pesante che alcuni cittadini rivolgono all’amministrazione Emiliano è quella di aver aumentato le tasse in modo esagerato, senza rendersi conto del fatto che per tantissime famiglie baresi quelle tariffe diventano quasi insostenibili, quando invece sarebbe stato necessario contenere, o tagliare, alcuni costi nelle società partecipate, a cominciare dall’Amiu appunto. Ed a tal proposito – fa notare ironicamente qualche bene informato  –  “Gli sprechi nelle spese di gestione delle partecipate non sono affatto cifre trascurabili.” E poi l’affondo finale: “Un’Amministrazione seria e parsimoniosa, in tempi come questi che stiamo attraversando, di crisi e ristrettezze per la grande maggioranza cittadini, prima di applicare con tanta leggerezza altri aumenti di tasse, avrebbe pensato a tagliare di almeno un terzo le indennità di consiglieri ed amministratori comunali, prima di aumentare di un terzo la Tarsu e tutti gli altri tributi comunali”. Questa ipotesi è una facoltà amministrativa che al Comune di Bari non piace alla maggioranza, ma forse neppure all’opposizione, che non la menziona manco sbaglio nelle polemiche politiche contro il sindaco.

 

Giuseppe Palella

                                                                                         


Pubblicato il 4 Settembre 2012

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