Crisi del libro, in Puglia e ‘di’ Puglia
Passeggiando per i desolati box di Expolibro, la rassegna inserita all’interno dell’ultimo Expo Levante, ci è successo di incappare in più d’un editore deluso. La mole di lamentele – tutti concordanti circa questo e quell’altro punto – ci ha indotti a interpellare l’APE. L’associazione degli Editori Pugliesi si è espressa per bocca di Gino Dato. – Dr. Dato, l’APE ha emesso una nota di protesta? – “No, ci basta a mezzo stampa poter esprimere il nostro disappunto. Siamo rimasti delusi dall’ubicazione della rassegna (uno spazio residuale) e dagli scarsi sforzi compiuti per attirare il pubblico che non fosse solo quello appassionato di sport. Insomma, un programma carente. E poi tutto è stato fatto di corsa, mentre cambiava la presidenza della Fiera, un organismo che attraversa una crisi che è, sì, anche internazionale ma che nello specifico richiede interventi massicci. Mi auguro comunque che i nuovi vertici della Campionaria vorranno in avvenire rivedere la formula”. – Che correttivi suggerirebbe? – “La formula non può né deve essere diversa da quella standard di una rassegna-mercato del libro. Si potrebbe però rafforzare il programma, coinvolgere gli organismi culturali, imprimere alla manifestazione alcune peculiarità distintive rispetto alla pletora di rassegne simili e soprattutto rendere partecipi e protagonisti gli editori operanti nella regione, a cominciare da quelli associati all’APE.” – Funzionerebbe meglio un intero quartiere fieristico a totale disposizione del libro? – “Mi pare eccessivo. L’idea comunque di uno spazio fieristico permanente messo a disposizione degli editori pugliesi può sortire effetti interessanti”. – E se invece gli editori pugliesi si fossero dati appuntamento in una via di Bari con bancarelle al posto di box?… – “L’ubicazione è importante ma non dobbiamo neanche danneggiare i librai. La cornice che è stata data a Expolibro rende l’evento diverso da una teoria di bancarelle che si possono allestire in ogni momento”. – Quale avvenire ha a questo punto una manifestazione come Expolibro? – “Quello che noi sapremo offrirgli in una progettualità condivisa al fine di pensare idee e formule che incontrino il favore del mercato”. – In conclusione, pensa che il flop sia imputabile anche ad una scarsa propensione alla lettura dei pugliesi? – “Le classifiche di vendita non esaltano la nostra regione, però la Puglia si è distinta a livello nazionale per iniziative come i Presidi del Libro: comunque l’interesse alla lettura in questi ultimi anni fa a pugni con la struttura del tempo libero e con le sempre più ridotte risorse di una famiglia media”.
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Pubblicato il 21 Aprile 2011