Curvoni della morte ed il silenzio delle istituzioni
Una triste realtà ,tra le tante che affliggono il territorio di Palese, è rappresentata da circa vent’anni, dalle curve della S.S.16 denominate “curve della morte”, un termine molto realistico. In questo tratto il record degli incidenti stradali, tra l’altro numerosi e gravissimi, sono causati da una strada insicura, insidiosa e soprattutto concepita secondo uno schema viario mal progettato. Tutto questo avviene nella assoluta indifferenza cinica, crudele delle Istituzioni preposte a decidere, provvedere e governare.La drastica e non graduale riduzione della velocità nel tratto stradale di Bari-S.Spirito-Palese (50 km/h),che fra l’altro non rispetta nessuno visto che di controllo della velocità non viene effettuato da anni da nessun organo della polizia, non risolve il problema. Anche le misure adottate dall’ANAS sono inefficaci tecnicamente, sono solo dei palliativi per risolvere il problema di una S.S.16 ormai pericolosa per tutti gli automobilisti e per tutti i motociclisti che vi transitano, anche per i più prudenti. Alcuni cittadini si chiedono anche a cosa servano le riunioni in prefettura per esaminare lo stato della sicurezza in Provincia di Bari se poi alla fine non viene adottato nessun provvedimento. A fine Ottobre 2011 in Prefettura alla presenza del Prefetto Tafaro e delle autorità locali convenute alla conferenza permanente provinciale , il Comandante provinciale della Polizia Stradale, Rufini, illustrò numeri e tratti pericolosi riguardanti la rete stradale della Provincia di Bari: “Nel 2010 la Polstrada – dichiarò Rufini – ha rilevato 1016 incidenti, di cui 37 mortali, per un totale di 43 vittime. Ma quali le strade più a rischio? ” Rufini chiarì tra l’altro che le criticità erano rappresentate dalla Ss16 nei tratti delle curve di Palese e di Torre a Mare“. Nella riunione dell’anno precedente sempre lo stesso Rufini aveva indicato sempre il tratto dei curvoni di Palese come fra i più pericolosi. Ed allora ,chiedono i cittadini, perché il Prefetto, l’ANAS, il Comune di Bari, la Provincia di Bari e tutti gli organi interessati non hanno fatto e non fanno nulla nel frattempo? Perché la gente continua a morire ? E’ incomprensibile, fra l’altro, il fatto che manchino pattuglie delle forze dell’ordine in alcuni grossi tratti della SS16 Bis come per esempio da Palese a Molfetta o da Palese a Torre a Mare. La presenza di qualche pattuglia è un evento rarissimo. Eppure ,continua, su questi tratti si vedono scene da far accapponare la pelle come auto che si immettono in statale senza neanche badare a chi ad elevata velocità ci sta già per i fatti suoi, moto di grossa cilindrata che gareggiano in velocità, soprattutto nei fine settimana e durante le ore notturne, del rispetto della velocità max imposta non se ne parla proprio .E poi a Palese direzione Bari provenendo da Nord, dopo la curva a destra molto angolata e ben segnata, il successivo tornante sulla corsia di sorpasso risulta rattoppato malissimo in modo tale da far sbandare qualsiasi veicolo ed è molto pericoloso. Curvoni improponibili, niente corsie d’emergenza, incidenti all’ordine del giorno e tanti morti. E poi che senso ha il cartello, peraltro poco visibile, di controllo della velocità sui curvoni di Palese quando da tempo immemorabile di controllo non si è visto nemmeno l’ombra? Ci sarebbe da rimpinguare le casse del Comune o dello Stato , in quel tratto con limite di velocità imposta di 50-60 Km/h fioccherebbero tante multe da migliaia di Euro, ogni giorno. A tutte le autorità i cittadini rammentano un episodio gravissimo accaduto anni fa nelle curve della morte e che fu oggetto di particolare attenzione per la sua gravità da parte delle autorità. Infatti in quel tratto di strada per un grave incidente automobilistico, morirono un gruppo di stranieri. A seguito del grave incidente ad Aprile 2003 fu indetta una riunione al Comune di Bari, presenti il consigliere comunale Varcaccio, il sindaco Di Cagno Abbrescia, il capo compartimento ANAS Picca, l’assessore Bosco, l’architetto De Rossi redattore del piano del traffico di Bari nonché consulente dell’Ex-SEAP. Tutti d’accordo sull’ipotesi progettuale di far passare la statale 16 bis sotto i binari e l’aeroporto attraverso una galleria; una proposta” spinta” dal consigliere Varcaccio . Ma in quella riunione si parlò di tante altre cose come l’eliminazione dei passaggi a livello (sic!), Aeroporto ecc. ma come avviene ancora oggi, nulla fu concretizzato per alleviare le problematiche ambientali ed infrastrutturali del territorio di Palese. La gente continua a morire similmente a quanto accade sui binari della morte nel tratto S.Spirito- Palese dove, nonostante decine di persone travolte dai treni si nega l’interramento e si favorisce invece la Zona Japigia per il Nodo ferroviario. E’ anche noto il silenzio colpevole del Comune di Bari sulla proposta avanzata dalla Consulta urbanistica della prima circoscrizione riguardo al nuovo P.U.G. (ex.PRG) Il D.P.P (Documento Programmatico Preliminare) ,era scritto nella proposta, propedeutico al P.U.G.(Piano Urbanistico Generale) prende solo atto della situazione esistente e dimentica, senza avanzare un’ipotesi di correzione, tutti i noti problemi generati dal presente sistema infrastrutturale costituito dal fascio di binari, dalle curve della vicina SS.16. Non si propone una variante alle pericolose curve della Statale 16 Bis…… Al prefetto Tafaro ed agli altri organi interessati quindi un invito pressante a trovare presto soluzioni alternative ai curvoni della morte, troppo sangue è stato già versato, solo discuterne non serve a niente : <
Gaetano Macina
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Pubblicato il 16 Gennaio 2013