Cultura e Spettacoli

Cyrano, non solo una questione di naso

Tra i molti luoghi comuni del nostro sapere c’è pure la pretesa che Cyrano de Bergerac sia parto della fantasia di Edmond Rostand. E invece il nasuto guascone spadaccino che muore d’amore per Rossana descritto dallo scrittore francese verso la fine dell’Ottocento si ispira e neanche troppo liberamente alla figura di Savinien de Cyrano vissuto dal 1619 al 1655 e che, diciottenne, aggiunse al proprio cognome :  ‘de Bergerac’. Cyrano fu filosofo, scrittore, drammaturgo, soldato e persino occultista. Figura geniale, controversa ed esuberante (si batté a duello numerose volte), ci ha lasciato geniali romanzi fantastici. Il suo capolavoro fu ‘L’altro mondo’, un racconto di viaggio nei paesi della Luna e del Sole che è anche un pretesto per disquisire di fisica, filosofia, astrologia e meccanica celeste. Occuparsene è rendere giustizia ad un uomo puntualmente ignorato ogni volta che si parla di Rostand e della sua pretesa creatura. La pensa così pure Alessandro Preziosi, autore, interprete e regista di ‘Cyrano sulla luna’, una co-produzione TSA – Khora Teatro che sabato scorso è stata in cartellone al Traetta. Solo in scena, immerso tra libri, Preziosi racconta di Cyrano e della sua ‘luna’. E l’immagine del satellite ricorre frequentemente alle sue spalle, proiettata su uno schermo concavo dal suggestivo effetto avvolgente. Sullo stesso schermo, poi, scorrono ad intervalli anche alcune scene di ‘Viaggio nella luna’, celebre film muto realizzato nel 1902 da George Méliès. Molto entusiasta e dinamico in scena, sostenuto da un buon disegno luci, Preziosi va oltre Cyrano e il suo mondo ‘altro’. Interessante la lettura di alcune pagine del Don Chisciotte, figura che per il suo esasperato idealismo può essere avvicinata al nasuto eroe di Rostand. A proposito di quest’ultimo un aneddoto sfizioso : La sera del 28 dicembre 1897, giorno della prima  del ‘Cyrano al Théâtre de la Porte-Sain-Martin di Parigi, Rostand, preoccupato che il naso posticcio applicato all’interprete (il celebre Coquelin Ainé) potesse venir meno in scena, arrivò a travestirsi da gendarme e infilarsi tra le comparse per controllare da vicino le cose (va’ a capire, poi, cosa avrebbe fatto se la ‘protesi’ fosse cascata). Un lavoro ben confezionato e gradevole, salutato al termine da un diluvio di applausi quale non ricordavamo al Traetta. Ma vogliamo dirla tutta? Tutto quell’entusiasmo veniva dal pubblico femminile, assolutamente preponderante. E Preziosi è considerato un sex-symbol e non solo dalle ragazzine. Possiamo testimoniare a spettacolo concluso dell’entusiasmo di due ben mature signore sedute accanto a noi.

Italo Interesse


Pubblicato il 20 Marzo 2014

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