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Da 300mila a tre milioni di euro: così lievitano i debiti fuori bilancio

Sarà una seduta scoppiettante, quella odierna in Consiglio Comunale, convocato per le nove in punto con la trattazione di una cinquantina di argomenti all’OdG che partiranno con l’approvazione di alcune delibere di debiti fuori bilancio, per sentenze di giudizi che nella maggior parte dei casi vedono l’amministrazione soccombente. Tanto per dire, le prime tre delibere, conti alla mano, costeranno alla Città quasi 2 milioni di euro e solo al sedicesimo punto l’assemblea dovrebbe discutere (ma sarà assai difficile che lo faccia oggi) della variante per i lavori all’interno dell’ex Caserma Rossani. Ecco, dunque, alcuni riconoscimenti in via precauzionale del debito fuori bilancio (importo complessivo di 854.855,55 euro) nel giudizio di esecuzione della sentenza n. 1875/2014, pubblicata in data 25/11/2014, notificata il 22/01/2015, della Corte di appello di Bari, nella quale la civica amministrazione si è costituita in opposizione; Riconoscimento della legittimità del debito di 600.275,81 quale debito fuori bilancio per l’esecuzione della sentenza Corte di appello di Bari n. 1765/2013 dell’ 11/11/2013; 3. Riconoscimento e finanziamento del debito di € 543.003,47 in esecuzione della sentenza della Corte d’appello di Bari n.1437/2015 nel giudizio promosso dagli eredi del sig. Sperandini Corrado. Procedura espropriativa immobili ricadenti nel PEEP di Carbonara c/1 – lotto 67 – necessari per la realizzazione di case a parcheggio ad iniziativa dell’IACP di Bari ora ARCA Puglia Centrale. Insomma, anche quest’anno il Comune di Bari viola –e per l’ennesima volta- il parametro di deficitarietà strutturale dei debiti fuori bilancio, essendo l’ammontare degli stessi di gran lunga superiore al 1% della spesa corrente. Sono infatti una cinquantina, come osserva l’avvocato/consigliere Giuseppe Carrieri, i debiti fuori bilancio deliberati dal consiglio comunale (nel 2015) per un ammontare complessivo di circa 10 milioni di euro.  <>, rimarca Carrieri. Per il quale, al di là della violazione del suddetto parametro, il rilevante numero e il rilevante ammontare dei debiti fuori bilancio è sintomo di un’amministrazione “malata”, incapace di ben programmare e stimare adeguatamente gli stanziamenti necessari per far fronte altresi’ alle debitorie incerte e però prevedibili, come quelle conseguenti ai contenziosi giudiziari. Ecco perché anche quest’anno consegneremo al Sindaco di Bari “l’Oscar dei debiti fuori bilancio>>. Ma, al di là delle battute che il primo cittadino difficilmente gradirà, sul tema, sono da stigmatizzare alcuni atti  che “gridano letteralmente vendetta”. E’ il caso, per esempio, degli indennizzi conseguenti a procedure espropriative a causa dell’abnormità dei tempi burocratici e giudiziali, che talvolta addirittura si decuplicano rispetto alla sorte capitale! Cosi’ accade –per esempio- che ARCA PUGLIA, da un credito di 300 mila euro circa, si veda riconoscere dal Comune di Bari –dopo i procedimenti burocratici e giudiziali- 3milioni e mezzo di euro per l’esproprio di un suolo di 3.750 mq a San Girolamo (delibera 2015/160/123 approvata nella seduta del 22 dicembre). Oppure accade, che una “fortunata” signora di Carbonara  si vede riconoscere –dopo i procedimenti burocratici e giudiziali- 700 mila euro per l’occupazione illegittima di un suolo nei pressi dell’Ospedale Di Venere, in conseguenza della rivalutazione e degli interessi sulla sorte capitale liquidata dall’Autorità Giudiziaria (E.118.000,00; delibera 2015/160/201 approvata sempre nella seduta consigliare del 22 dicembre). Insomma, come osserva infine l’avvocato Carrieri, lentezze e ritardi degli uffici e servizi pubblici a spese nonchè a discapito dei Cittadini, che vedono i loro tributi destinati a pochissimi, invece che al miglioramento dei servizi  comunali.

 Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 29 Dicembre 2015

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