Cronaca

Da 40 anni una legge ‘fantasma’: e allora…chi difende il difensore civico?

Chi difende il difensore civico? L’istituzione di questa meravigliosa e irraggiungibile figura, prevista dallo Statuto della Regione Puglia all’art. 50 da quarant’anni, è oggetto dell’ennesima Commissione, con cui si torna a sollecitare la nomina dell’organismo di garanzia dei cittadini e del buon andamento della pubblica amministrazione. Insomma, un altro fiume di parole senza costrutto si prospetta anche in quest’ultima legislatura regionale sull’‘ombusdman’. Infatti, nel corso nella seduta di Commissione presieduta da Gianni De Blasi, s’è parlato dell’operato del difensore civico nelle altre realtà regionali –dove il rappresentante dei cittadini opera da anni – con l’audizione in video-collegamento del difensore civico della Valle d’Aosta Enrico Formento Dojot e della Toscana Sandro Vannini. Pronti anch’essi a evidenziare l’importanza d’un Ufficio della difesa civica tra le autorità di garanzia, inteso come organo indipendente a tutela di diritti. Vannini e Dojot si sono soffermati sui compiti di difesa della legge e garanzia nell’azione amministrativa, tutelando libertà e principi fondamentali dei cittadini, anche in veste di consumatori. Alla fine i consiglieri componenti pugliesi della Commissione Affari Istituzionali Antonio Gabellone, Paolo Pagliaro e Marco Galante, hanno pure loro espresso la volontà di procedere quanto prima all’istituzione del difensore civico. Ci riusciranno? “Sono a favore della petizione presentata in Consiglio regionale dall’Associazione Nazionale Difensori Civici Italiani per istituire anche in Puglia il difensore civico. Decideremo – ha spiegato Galante – il percorso migliore per arrivare a un provvedimento da portare in Aula, ma già nella scorsa legislatura c’eravamo battuti per l’istituzione di questa figura, invece dell’ufficio della difesa civica previsto dalla legge regionale del 2004 e mai diventato realtà a causa delle elevate spese connesse al funzionamento di questo organo”. Il difensore civico – ha spiegato ancora il consigliere Cinquestelle – fa da mediatore in tutti i settori: dalla sanità ai trasporti fino ad arrivare ai contenziosi per le bollette per i servizi essenziali come luce, gas e acqua, ricevendo migliaia di istanze ogni anno. Basti pensare che il Difensore Civico della Toscana ne ha ricevute lo scorso anno 2500, di cui 400 sulla sanità. Parliamo di una figura che supporta la Regione partendo dal singolo reclamo per risalire al problema generale, analizzando documenti e provvedimenti e cercando di risolvere le criticità. Per questo riteniamo necessaria anche in Puglia la sua istituzione”. Al netto di belle parole e ancor più belle intenzioni manifestate anche questa settimana, resta il fatto che la Commissione competente circa cinque anni fa non riuscì a superare gli ostacoli, anche se il difensore civico era previsto nello statuto regionale già dal 1981, poi nel 2004 venne introdotto l’ufficio di difesa civica, composto da cinque membri eletti dal Consiglio Regionale, mai entrato in vigore per le spese connesse al funzionamento. Senza considerare, come ripete a ogni piè sospinto Emiliano, che il difensore civico è un ‘doppione’ del consigliere regionale, regolarmente eletto. Invece con la proposta di modifica cambierebbe in sostanza l’articolo 50 della legge in vigore, riportando il temine “difensore civico” al posto di “ufficio di difesa civica”. Infatti, modificare la legge regionale permetterebbe anche un bel risparmio per le casse della Regione, altro che maggiori spese; mentre l’ufficio di difesa civica prevede infatti ben cinque componenti, l’incarico di difensore civico a un solo membro snellirebbe i tempi di nomina e ovviamente abbatterebbe i costi. A questo punto, con tutte le magre figure collezionate dai consiglieri pugliesi di Maggioranza e Minoranza, meglio e più coerente sarebbe chiedere la soppressione del difensore civico, invece d’una legge inapplicata. In fondo, chi volete interessi una figura ‘super partes’ che garantisca ai cittadini imparzialità, buon andamento e trasparenza nell’azione amministrativa? Mica siamo il pese del Bengodi…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Marzo 2021

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