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Da cittadella della giustizia a polmone verde: grandi progetti per l’ex ospedale

C’è poco da tergiversare, pur trovandoci in pieno clima da campagna elettorale, a pochi giorni dal voto per le prossime elezioni di sindaco e consiglieri comunali: la città di Bari è tra le ultime classificate nelle graduatorie stilate da importanti testate giornalistiche per qualità della vita e rapporti tra abitanti e verde cittadino. Non è stata, infatti, messa in pratica la legge nazionale che prevede per ogni nato la piantumazione di un albero. <<La città è sempre più soggetta ad un elevato rischio d’inquinamento ambientale. La mancanza di un serio un sistema di trasporto pubblico costringe i cittadini ad usare il proprio mezzo, comportando un impatto ambientale dai risultati disastrosi>>, attacca Sabino De Razza, candidato primo cittadino barese per la lista ‘Baricittaperta’. Per l’ex consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista un primo, importante passo è stato fatto grazie alla tenacia dei comitati di cittadini affinché, nell’ex area Fibronit, nasca un grande punto verde, ma per De Razza bisognerà tenere sempre l’attenzione alta fino alla sua concreta apertura al pubblico. <<Dunque chiediamo, a gran voce, l’apertura al pubblico dell’ex ospedale militare Bonomo, che oltre ad essere un grande polmone verde, è dotato anche di immobili che possono essere adibiti ad attività ricreative e associative delle numerose associazioni socio-culturali della città>>. Giusto, ma il rischio è che anche dopo questa ultima proposta, che segue quella di Emiliano che dell’ex ospedale militare voleva farne una cittadella giudiziaria, si finisce per non farne nulla. Eggià, a Bari c’è grande fame di verde, eppure questa giunta uscente guidata da Antonio Decaro e dall’assessore ai Lavori Pubblici Galasso, con la scusa che li piantava altrove, ha espiantato alberi di tutti i tipi per allargare strade. Così perfino palme di enormi dimensioni sono andate a farsi benedire, chissà dove. Il patrimonio arboreo del Comune di Bari è piuttosto vecchio, anche questo è vero, con specie ormai in via di estinzione anche non per colpa della mano dell’uomo (anzi, degli amministratori sciagurati…) e andrebbe perciò rinnovato e implementato anche perché Bari si colloca purtroppo al terzultimo posto in Italia (e quindi in Europa) per verde pubblico per abitante: 7.9 mq a cittadino, a fronte di un minimo previsto dalla normativa di 9 mq. Il patrimonio verde di Bari andrebbe censito e mappato, magari individuando aree ‘ad hoc’ che però non siano abbandonate o periferiche per fingere di piantare alberi tolti da una parte e messi da un’altra. Giusto per farli morire lontani da occhi indiscreti, come accade alle palme reimpiantate dalle parti dello stadio del nuoto, vicino all’ex stadio della Vittoria. Brutta storia, per meglio dire, solita storia in una città che vive di triti e ritriti corsi e ricorsi storici…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Maggio 2019

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