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Da Cucchi a Masinga, undici anni di misteri

Legnoso nei movimenti, non proprio elegante, sapeva difendere il pallone come pochi, fare assist e andare a rete con una media che fu sbalorditiva in Africa (98 gol in 108 partite con la maglia del Mamelodi Sunddowns) e rilevante per il calcio italiano : 24 reti in 75 partite con la divisa del Bari. Persona corretta in campo e fuori, Phil Mazinga (classe ’69) si è spento a causa di un tumore domenica scorsa a soli 51 anni. Che strano, tre calciatori che hanno vestito la stessa maglia, quella del Bari, tra il 1997 e il 2001 sono morti relativamente giovani tra il 2012 e il 2019… Il primo fu Franco Mancini, classe ’68, portiere dal ’97 al 2000 e morto nel 2012 all’età di 54 anni per infarto. Poi fu la volta di Klas Ingesson, classe ’68, centrocampista dal ’95 al ’98 e spentosi nel 2014 all’età di 56 anni per meloma multiplo. Adesso Masinga… Ma andando un po’ indietro nel tempo, ecco un altro caso : Enrico Cucchi, classe ’65. Questo talentoso centrocampista esploso nell’Inter, vestì la casacca biancorossa 67 volte tra il 1990 e il 1993. Morì di melanoma nel ’96 a soli  31 anni… Il calvario di Enrico Cucchi ebbe inizio a Bari. Alla prima stagione (‘90/91) dovette operarsi alla coscia destra per l’asportazione di un neo che andava ingrandendosi. Sembrava tutto risolto, invece nella stagione ‘93/’94, quando era passato al Ravenna, un giorno Enrico dovette farsi ricoverare per fortissimi dolori agli adduttori. Esami evidenziarono che il povero ragazzo era pieno di linfonodi. Prontamente trasferito in una clinica di Milano, venne subito operato, ma era troppo tardi… Il calcio di oggi è pieno dei casi di giocatori deceduti improvvisamente, mentre erano ancora in attività, persino sul terreno di gioco.. Quali sostanze questi atleti sono costretti ad assumere da preparatori atletici senza scrupoli? Il male è antico. Nel 2004 Ferruccio Mazzola, fratello del più celebre Sandro pubblicò ‘Il terzo incomodo’, un libro denuncia nei confronti di Helenio Herrera, reo di distribuire a titolari e riserve della grande Inter  misteriose pasticche che aumentavano le prestazioni. La prova di  questa pratica criminosa sarebbe nelle morti prematuri di alcuni calciatori nerazzurri, tra cui quella di Armando Picchi, scomparso a 36 anni per un tumore alla colonna vertebrale. Tirando un po’ le cose per i capelli Ferruccio Mazzola chiama in causa anche le morti di altri calciatori che vestirono la casacca nerazzurra in quegli anni. Ma si tratta di atleti scomparsi ad oltre sessant’anni di età :  Mauro Bicicli (tumore al fegato), Carlo Tagnin (osteosarcoma) e Ferdinando Miniussi (cirrosi epatica). Particolare inquietante, sia Tagnin che Miniussi giocarono nel Bari, il primo dal 1959 al 1961 e il secondo nel campionato ‘67/’68…

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 16 Gennaio 2019

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