Cronaca

Daccapo sospesi i lavori per allargare via Gorizia

Sono trascorsi sei mesi da quando bisognava attendere dai dieci ai quindici giorni, prima che riprendessero i lavori di allargamento della strada di via Gorizia, a Ceglie del Campo. Lo spiegava a ottobre scorso il Consigliere incaricato dal Sindaco alla Mobilità, Tonino Decaro. Ma adesso, anzi, precisamente da quasi due mesi, il cantiere di via Gorizia (appaltato alla ditta ‘Allerta Srl’ di Napoli e per il quale sono stati stanziati 3 milioni e 500 mila Euro dal Comune di Bari) e’ stato richiuso e i lavori daccapo sospesi. Una maledizione, una vera maledizione sembra aleggiare quando si parla di allargamento di via Gorizia: prima quindici anni per appaltare i lavori, poi l’autunno scorso la Soprintendenza ai Beni Archeologici pronta a bloccare tutto, poiché il Comune aveva dimenticato di nominare un archeologo. E ora, perché quei lavori sono stati sospesi nuovamente? E meno male che Decaro e Ada Riccardi, archeologa responsabile dell’area di Ceglie per conto della Soprintendenza, avevano comunicato al nostro quotidiano la riapertura del cantiere entro l’inizio i primi di ottobre 2010. Viene spontaneo ora chiedersi come il perito chiesto dagli archeologi del Castello Svevo non sia stato nominato prima dell’inizio delle opere di allargamento della strada. «Non ci siamo accorti che mancava, o meglio – si giustificava Decaro – quelli della Soprintendenza non sempre hanno richiesto un tecnico sui nostri cantieri». Questa volta però l’hanno fatto, e la ragione sembra chiara. La Ceglie di duemila e cinquecento anni fa, infatti, era una vera e propria ‘metropoli’ dell’antichità: importante fulcro della civiltà Peuceta, è stata in epoca romana un fiorente centro cittadino. Sono stati frequenti in passato i ritrovamenti di tombe, gioielli e vasi antichi, durante la costruzione di edifici sul suolo cegliese. Ora, però, non sono le opere spesso trafugate dai direttori dei lavori, dai progettisti e dagli altri ‘intenditori d’arte antica’, che preoccupa per la celerità dei lavori in Via Gorizia. Ora pare che occorra redigere altri progetti per la viabilità alternativa in corso d’opera, ragion per cui gli operai hanno bloccato le ruspe in attesa che i tecnici provinciali completino la loro opera. Il nuovo blocco del cantiere di via Gorizia ha provocato ai cittadini altri e non pochi disagi. La viabilità di questa piccola ma trafficata stradina, che collega Ceglie del Campo alla Strada Provinciale Bari-Valenzano, già molto impervia e pericolosa prima dell’inizio dei lavori, è diventata quasi impraticabile ora che la larghezza della strada è stata ancor più ridotta dagli scavi. Ma il problema più grave riguarda la sicurezza del cantiere. Sono state molte le segnalazioni dei cittadini pervenute al nostro giornale, che indicavano la pericolosità del cantiere abbandonato. Per avere un impressione diretta, ci siamo recati anche noi sul posto. La prima cosa che ci ha lasciato stupiti è stata la facilità con cui è possibile accedere all’interno del cantiere. Chiunque, persino un bambino, potrebbe entrare e provocare seri danni a se stesso e alle opere già finora realizzate. Come se ciò non bastasse, alcune delle recinzioni poste a ‘guardia’ del perimetro degli scavi, sembrano inadeguate per garantire i benché minimi standard di sicurezza previsti dalla legge. Alcune recinzioni che delimitano zone a nostro avviso molto pericolose sono costituite da semplici reti arancioni, quando la legge prevede che vengano utilizzate reti metalliche (presenti infatti sullo stesso cantiere, ma solo in alcuni punti). Alcuni ‘buchi’ all’interno dell’area di lavoro, facilmente accessibili, sono sprovvisti di coperture e segnaletiche. A conferma delle preoccupazioni dei cittadini, sembra proprio che questo cantiere – perlomeno da quando è stato sospeso – non rispetti il “Testo Unico sicurezza lavoro 81/2008 e successive modifiche ”, che da tre anni ingloba tutte le normative sulla sicurezza, e regola la corretta messa in opera dei lavori. Secondo questa normativa, il committente (e cioè il Comune di Bari in questo caso) è tenuto a verificare che l’impresa esecutrice adempia agli obblighi sulla sicurezza. Ora quindi, non resta che incrociare le dita, sperando che il cantiere di via Gorizia, a Ceglie del Campo, riapra al più presto i battenti.
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 14 Maggio 2011

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio