Sport

Dagli all’arbitro!

Domenica scorsa a Montesano un diciassettenne che arbitrava una partita del campionato Giovanissimi, estraeva il cartellino rosso a danno di un calciatore della squadra di casa. Imbestialito, il padre di quel ragazzo, scavalcava la recinzione e, senza essere contrastato da nessuno, raggiungeva l’arbitro, che picchiava violentemente.  Lo squallido episodio ha un precedente recentissimo e che risale alla domenica precedente : Durante la gara di seconda categoria fra Atletico Cavallino e Cutrofiano, ancora un arbitro giovanissimo veniva aggredito e preso a schiaffi ; ad aggravare le cose, le dichiarazioni del presidente dei padroni di casa il quale a fine partita nel corso di un intervista dichiarava che se quel ragazzo fosse capitato fra le mani sarebbe morto. Non basta. Torniamo indietro di un annetto : E’ il 12  agosto 2013 quando a Nardò si disputa una gara della categoria esordienti (riservata ai calciatori-baby dai 6 ai 12 anni). Al termine della partita un ragazzo della squadra perdente viene preso a schiaffi dai genitori di un suo compagno di squadra che gli rimproveravano di non passare la palla al loro figliolo e quindi di essere causa della sconfitta… In Salento non sta accadendo niente di speciale. Episodi ignobili come quelli di cui abbiamo detto rischiano di scoppiare ogni domenica sui campi di tutta d’Italia quando ci sono di mezzo gli esordienti. L’ansia di rivaleggiare combinata con la smania del successo (indotta dalla peggiore tv-spettacolo) travia legioni di genitori. Sono loro i peggiori ultras sugli spalti quando in campo vanno i figli (e, particolare degno di riflessione, sono le mamme le più accanite, quelle che istigano, che fomentano, a volte anche le prime ad arrivare alle vie di fatto). Genitori capaci di chiudere un occhio e anche due quando occorre se il ragazzino manda giù qualcosa di ‘sporco’. Il fine giustifica i mezzi, dicono in silenzio mentre sognano il figlio che sotto un diluvio di flash innalza la coppa della Champion League. Con queste premesse c’è poco da meravigliarsi se calciatori di appena vent’anni si ritrovano implicati nel calcio scommesse, se hanno problemi di alcolismo, se si dopano… Malgrado l’enfasi da pay-tv, il calcio sta morendo, in campo come sugli spalti. In tanto degradato contesto ulteriore male lo procura il vedere allo stadio di Via del Mare e persino in trasferta ultras giallorossi ostentare striscioni su cui (in lingua italiana, almeno questo) si fa presente al prossimo che il Salento non è Puglia. Perché mettersi sotto scopa? Nemici del Salento potranno cogliere il destro per sottolineare che certe cose accadono solo nel tacco d’Italia, a tutto vantaggio dell’immagine di una Regione (la Puglia) ingiustamente ed insensatamente rinnegata.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 5 Novembre 2014

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio