Dai ‘Pigri’ agli ‘Spensierati’
Le Accademie sono istituzioni destinate all’approfondimento delle più elevate conoscenze nel campo scientifico, culturale o artistico. Di origine remotissima – la prima Accademia di cui si abbia notizia (la scuola filosofica di Platone) risale al IV secolo a. C. – le Accademie fiorirono dal Rinascimento in poi. Alcune di queste, vecchie di secoli, sono ancora in vita. E’ il caso in Italia dell’Accademia Pontaniana(Napoli 1458), dell’Accademia della Crusca(Firenze 1583), dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, (istituita da Cosimo I de’ Medicinel 1563), dell’Accademia Cosentina (1511)… Anche la Puglia, tra il Cinquecento e il Settecento ha avuto le sue Accademie, circa una trentina, tutte contraddistinte da nomi buffi : Accademia dei Ravvivati (Acquaviva), degli Infiammati (Bitonto), dei Venturieri (Monopoli), degli Eccitati (Vico Gargano), degli Affumicati (Francavilla Fontana), degli Offuscati (Alessano), degli Agitati (Nardò)… A Bari primeggiarono tre Accademie : dei Coraggiosi, degli Incogniti, dei Pigri. A proposito di quest’ultima si sa che nel 1695 ne assunse la ‘carica promotoriale’ l’abate Giacinto Gimma, scrittore, storico e critico letterario nato a Bari il 12 marzo 1668. Il sodalizio, emanazione del collegio gesuitico di Bari, aveva essenzialmente un carattere letterario e associava figure intellettuali abbastanza eterogenee, spesso impegnate nell’esercizio del potere religioso e civile della città. È stato ipotizzato che la nomina nascesse da un tentativo di rinnovamento dell’Accademia volto a conservare la preminenza cittadina, lentamente erosa da un’accademia concorrente a vocazione scientifica (quella dei Coraggiosi), di recente fondazione. Nello stesso anno Gimma era stato chiamato anche dall’Accademia degli Spensierati di Rossano Calabro a rivestire la carica di Promotore Perpetuo con il compito di vagliare la produzione scientifica e letteraria degli associati. L’Accademia degli Spensierati è stata una delle più autorevoli istituzioni scientifiche italiane di ispirazione antiaristotelica, fondata si pensa nella seconda metà del Cinquecento. Connessa al ruolo ricoperto in seno al sodalizio calabrese è l’opera alla cui stesura il Gimma attese dal 1701 : i due volumi degli Elogi accademici della Società degli Spensierati di Rossano, apparsi nel 1703 per i tipi di C. Troise di Napoli. Concepita come il manifesto dell’Accademia, l’opera è divisa in quattro parti : Una storia della stessa in cui se ne rilevano le attività culturali più significative, analizzate alla luce dei suoi riflessi e contatti con la situazione politica del tempo a partire dalla morte di Bona Sforza d’Aragona (1557), regina di Polonia, duchessa di Bari e principessa di Rossano ; un “indice ragionato” dei nomi, dei toponimi e degli elementi lessicali che hanno contraddistinto la lingua italiana nei secoli XVI e XVII ; una silloge composta da quarantotto componimenti poetici di vari autori in lode del promotore (‘Applausi accademici’) ; una raccolta di ventuno elogi, dedicati dal Gimma ad altrettanti membri illustri del sodalizio.
Italo Interesse
Pubblicato il 12 Marzo 2022