Cultura e Spettacoli

Dalla bauxite al ferro, la Puglia in officina

La Puglia è ricca di bauxite, una roccia sedimentaria che è la principale fonte per la produzione di alluminio. I maggiori giacimenti si collocano ad Otranto, Spinazzola e San Giovanni Rotondo. Sottoposte ad intenso sfruttamento sino agli anni settanta, queste miniere sono state abbandonate (non che la bauxite fosse finita : al presente torna meno dispendioso produrre alluminio importando la materia prima dall’estero). Ma durante gli anni dell’autarchia fascista, cioè dal 1936 in poi, così non era. Le Sanzioni votate dalla Società delle Nazioni (l’antenata dell’ONU) a danno dell’Italia, colpevole di aver aggredito l’Etiopia, impedivano l’arrivo nel nostro paese delle principali materie prime (carbone, petrolio, ferro…). Di qui la necessità di riciclare cancellate, ringhiere e di ogni rottame e ferroso di ottimizzare qualunque altra risorsa il territorio offrisse (come fu per il metano che abbondava nella Bassa). Poiché l’industria bellica esigeva grandi quantitativi di alluminio, si pensò di intensificare l’estrazione della bauxite in Puglia. Ne beneficiarono le comunità locali per una trentina d’anni. Poi, come detto, col mutamento del quadro economico mondiale, venuta meno la convenienza a sfruttare le risorse pugliesi, i tre citati giacimenti vennero abbandonati al loro destino (il che significò la perdita del posto di lavoro per centinaia di persone). Nel caso di San Giovanni Rotondo, per il fatto che gli scavi erano condotti nel sottosuolo, l’attività estrattiva non ha inciso sul territorio, sul quale permangono pochissime tracce industriali. Diverso il caso di Spinazzola, dove i mutamenti indotti da anni di lavoro a cielo aperto hanno dato vita ad un sito piuttosto interessante sul piano paesaggistico e perfino ambientale per effetto del ritorno spontaneo della natura. Quest’ultimo processo è ancora più evidente a Otranto, dove lo scavo è stato riempito da acque naturali. Si è così creato un piccolo ecosistema lacustre che costituisce un significativo esempio di ri-naturalizzazione spontanea di un ambiente antropizzato. E visto che si parla di Salento, è il caso di osservare come lo sfruttamento della bauxite abbia in Puglia origini ben più remote. Tracce inequivocabili raccolte nel territorio di Salice Salentino svelano che, tra il I sec. d.C. e l’età bizantina, in quel sito si ricavava il ferro dalla bauxite.  E ancora : a Lecce lo scavo di una fiorente officina di età romana del IV-III secolo a.C. nella quale si producevano manufatti in ferro (il rinvenimento è avvenuto in Piazzetta Epulione) ha restituito, oltre a numerose scorie di forgia, numerosi noduli della bauxite pisolitica tipica dell’area salentina.

Italo Interesse


Pubblicato il 27 Settembre 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio