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Dalla danza alla nazionale femminile di boxe

Dalla danza alla nazionale femminile di boxe. E’ il curioso e singolare destino di Erika Prisciandaro, campionessa dei leggeri, modugnese, figlia d’arte in quanto suo padre Michele è stato pugile. E’ nella squadra azzurra e il suo palmares, per quanto giovane, vanta significativi successi: vittoria con medaglia di oro ai campionati italiani, bronzo agli Europei 2018, bronzo un mese fa ai mondiali di Kielce in Polonia. Il Quotidiano ha intervistato la campionessa.

Erika, figlia d’ arte. Descriviti tecnicamente…

“Sono un pugile con caratteristiche tecniche che predilige l’attacco, senza però dimenticare la fase difensiva che è importante certamente. Non ho iniziato prestissimo, 4 anni addietro. Pensate che ero destinata alla danza, facevo danza qui a Modugno”.

Bella questa…

“Il mio destino, visto che mi piace ballare, era proprio quello della danza. Poi mi sono appassionata alla palestra e alla box facendo le due cose assieme. Ho visto però che non era possibile e così ho scelto definitivamente la boxe”.

Quale il ricordo sportivo più bello?

“La vittoria in Bulgaria contro la Bulgara per cinque a zero ai punti. Non era facile, ma ci sono riuscita con relativa facilità. Una bella soddisfazione. Anche un successo contro una forte spagnola mi ha riempito di orgoglio, sulla carta partivo battuta”.

I tuoi hobby?

“Lo shopping, ma mi piace tanto ascoltare la musica, tutta, e non ci crederete, adoro vedere film romantici. Per una che tira cazzotti il film romantico sembra un controsenso”.

Bruno Volpe

 

 


Pubblicato il 4 Giugno 2021

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