Dalla Finlandia a Bari giunge il romanticismo di una lingua perduta
Cellofestival. Violoncello e pianoforte in un concerto da non perdere
“Non sarebbe la musica quella lingua perduta, della quale abbiamo dimenticato il senso, e serbato soltanto l’armonia?”, scriveva Massimo d’Azeglio. Ed è per raccontarci di quella lingua ancestrale, ma sempre riconoscibile intimamente in noi, tra barocco e influenze romantiche, che arriva a Bari direttamente dalla Finlandia, la poesia della musica del violoncellista internazionale e docente presso la Sibelius Academy di Helsinki, Martti Rousi, di recente in giuria all’international Paulo Cello Competition, in coppia con il giovane pianista Modesto Picci, in un concerto che si terrà domani, giovedì 27 ottobre, alle ore 18:00, presso il Conservatorio Niccolò Piccinni. L’evento si svolgerà nell’ambito della VIII edizione del Cellofestival, coordinato dai professori Giovanna Buccarella e Nicola Fiorino. I brani eseguiti saranno di Valentini, Sibelius, Debussy e Franck. “Inizieremo con Valentini e il suo barocco e con la musica del grande Sibelius, che rappresenta per noi finlandesi l’identità musicale nazionale per eccellenza, per poi passare a Debussy e a un tipo di composizione che fu fortemente influenzata dalla tendenza italiana. Abbiamo voluto inserire una sonata profondamente mediterranea e romantica, proprio per rendere omaggio al virtuosismo dei grandi musicisti italiani, per poi terminare con un’opera di Franck, di grande complessità, intensità lirica e struttura formale. Nel corso delle masterclass, oggi, domani e il 27 ottobre, sto spiegando le mie idee riguardo al linguaggio di questo straordinario strumento, ed esplicitando le conoscenze a cui sono giunto durante il mio percorso di studi e di lavoro”, spiega Rousi, entusiasta di partecipare a questa esperienza nel sud Italia. Modesto Picci, maestro di pianoforte e vincitore di numerosi concorsi a livello nazionale e internazionale, ci spiega il significato per lui dell’interazione tra pianoforte e violoncello in un’opera così imponente come quella presentata di Franck, che mette a dura prova le abilità di qualsiasi pianista :” L’ultima opera che eseguiremo del compositore Franck rappresenta un pezzo monumentale del repertorio cameristico, che si articola in quattro movimenti, e che rappresenta un notevole impegno per tutti gli strumenti in gioco. Un lavoro poderoso e impegnativo, sia per quanto riguarda l’aspetto virtuosistico prettamente tecnico, sia quello interpretativo. Pianoforte e violoncello sono coinvolti in uno scambio decisivo e hanno da sviscerare le varie tematiche con tutta la loro veemenza. Si tratterà del momento culminante del concerto, in cui i due strumenti avranno modo di interagire tra loro in maniera più simbiotica. Personalmente amo particolarmente il contrasto che si viene ad esprimere attraverso l’associazione di questi due strumenti, avvertito in misura maggiore di quello che si può percepire tra pianoforte e violino, proprio perché il violoncello possiede un timbro molto scuro, capace di veicolare emozioni più profonde. “
Rossella Cea
Pubblicato il 25 Ottobre 2023