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“Dalla Regione solo dati autocelebrativi sulla spesa dei fondi europei”

Gli esponenti pugliesi di Fdi dispiaciuti con il direttore dell'ufficio italiano dell'Europarlamento, Carlo Corazza, che ha partecipato alla "Fiera delle vanità" senza interpretare effettivamente i dati relativi alla Puglia in campo nazionale

Il direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, Carlo Corazza, a margine dell’incontro Next generation Eu, bilancio Ue e fondi Bei finalizzato a far conoscere “le opportunità per imprese e cittadini della Puglia”, organizzato alla Fiera del Levante di Bari, ha dichiarato che “la Puglia è un campione nell’utilizzo dei fondi europei e dimostra di avere in primo piano le esigenze delle imprese”. “Adesso – ha aggiunto Corazza – si tratta di valorizzare ancora di più le sinergie e di sfruttare al massimo i prestiti della Banca europea degli investimenti”. Il responsabile dell’Ufficio dell’Europarlamento in Italia ha però ricordato che “mettere i soldi senza riformare la pubblica amministrazione e la giustizia, o investire bene nelle infrastrutture, non serve a molto”. Quanto ai settori che, in Puglia, possono beneficiare dei fondi, Corazza ha elencato “l’accesso al credito e la formazione, per rafforzare la base industriale già esistente, le energie rinnovabili, la sicurezza energetica e le sinergie fra industria culturale e turismo, che sta portando un grosso aumento della domanda interna”. Quindi, per Corazza, “la Puglia è un modello da seguire”. Per poi concludere che la nostra Regione “può attingere a circa un miliardo di euro dal solo Fondo per la transizione giusta”. A ciò si aggiungono “una quota importante di fondi regionali, intorno a tre miliardi e mezzo, i fondi agricoli, i prestiti della Banca europea degli investimenti e il Pnrr. Cifre importanti che vanno messe a terra da oggi ai prossimi quattro anni”. Affermazioni, queste, che – per il deputato pugliese Ubaldo Pagano del – “sono una conferma di ciò che i dati dicono da anni”. Però, Pagano ha poi polemizzato chiedendosi: “se da più parti viene riconosciuto il grande lavoro della nostra Regione, allora perché il Ministro Fitto, che dovrebbe essere il primo a tutelare ed esportare questo modello, fa l’esatto opposto?” Infatti, continuando, il parlamentare dem retoricamente ha aggiunto: “Perché se spendiamo bene, il Ministro continua a bloccare le risorse del Fsc?” Difatti, in fine, con chiaro riferimento al centrodestra, l’interrogativo retorico di Pagano è stato: “Perchè si si deve dire sempre e comunque male della Puglia solo perché irreparabilmente scottati dalle reiterate sconfitte elettorali?”. A seguire è giunta la replica piccata del gruppo regionale pugliese del partito di Giorgia Meloni, Fdi, che con una nota ha mostrato dispiacere non tanto per le affermazioni del parlamentare dem, quanto invece per le affermazioni del direttore Corazza, che – secondo i sei consiglieri pugliesi di Fdi – si sarebbe “prestato ad alimentare la Fiera delle Vanità della Regione Puglia, partecipando a uno dei tanti convegni che vengono celebrati nella settimana della Fiera del Levante, solo e unicamente per dare l’occasione al presidente Emiliano, alla sua Giunta e ai suoi capidipartimento di autocelebrarsi e ‘riempire’ di appuntamenti una Campionaria che ormai non ha più nulla da dire e da mostrare”. Infatti, stante alla nota del gruppo di Fdi alla Regione Puglia, a dispiacere ancor di più sarebbe il fatto che il direttore dell’ufficio italiano dell’Europarlamento “non abbia letto la relazione della Corte dei Conti sul Bilancio regionale 2022, pubblicata oggi sui quotidiani”, nella quale “i giudici amministrativi – che, scommettono gli esponenti pugliesi di Fdi, non hanno ricevuto nessun invito per uno dei tanti convegni in Fiera – nel capitolo dei fondi europei confermano l’avanzamento della spesa per quando riguarda i fondi FESR e FSE, la Regione Puglia per la programmazione 2014-2020”. Ma su questo dato, per Fdi, “bisogna fare chiarezza” perchè occorre sapere che quando nella citata lettera si parla di una spesa pari al 97%, “la percentuale è alquanto ‘menzognera’, perché si continua ad alimentare il solito giochetto per confondere chi non è esperto della materia”. Infatti, hanno chiarito i “meloniani” dell’Aula barese di via Gentile, “il 97% si riferisce solo alla quota europea e quindi al 50% dell’ammontare dell’intero programma. Senza contare che poi a quel 97% del 50% vanno tolti di soldi impiegati per l’emergenza Covid e altri fondi non spesi su progetti sponda”. “Quindi – a detta degli esponenti di Fdi – la reale percentuale scende al di sotto del 50%, così come dimostrano i dati della Ragioneria dello Stato al 30 aprile 2023. Mentre per il Psr la Puglia continua a essere fra le Regioni che spende meno: nel 2022 delle risorse messe a disposizione ne sono state effettivamente spese il 59%”. Pertanto l’interrogativo per i pugliesi, secondo il gruppo regionale di Fdi dovrebbe essere a chi credere “ora fra la Ragioneria dello Stato e i giudici della Corte dei Conti e tutto il cerchio magico di Emiliano che sciorina dati diversi?” Infatti, si prosegue nella nota: “spiace che siano stati forniti dati, sull’utilizzo dei fondi europei da parte della Regione Puglia e non anche quelli nazionali destinati alle politiche di coesione che da regolamento Ue sono obbligatori e addizionali”, sottolineando che una “lettura parziale dei dati è utile solo per accendere il fanatismo dei fedelissimi di Emiliano, ma smentendo quanto detto chiaramente, dallo stesso direttore, nell’audizione tenuta davanti alla Commissione parlamentare in occasione dell’ottavo rapporto sulle politiche di coesione”. La nota del gruppo di Fdi si conclude infatti con l’affermazione che quest’ultima considerazione confermerebbe che “al momento ci sono 7 miliardi di euro per i quali la Regione Puglia non ha fornito allo Stato nessuna previsione o rendicontazione.”

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Settembre 2023

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