Cultura e Spettacoli

Dante per il melologo di qualità

Col termine ‘melologo’ si indica in Italia un genere parateatrale ibrido cui altrove corrisponde nelle varie forme linguistiche l’impropria voce ‘melodramma’. Un genere caratterizzato dalla presenza di due soli registri espressivi, giacché alla recitazione di un testo prevalentemente poetico si accompagna una sincronica parafrasi strumentale. Nato verso la metà del Settecento, il melologo ha visto in Listz, Honegger, Stravinskij eSchönbergi maggiori cultori. Di recente, anche per effetto dell’avvento dell’audiolibro, il melologo ha ritrovato slancio. La conferma viene da ‘Come l’uom s’etterna’, un lavoro che tra i suoi protagonisti ha il nostro Massimo De Lillo. Di recente il giovane compositore pugliese ha collaborato a ‘Come l’uom s’etterna’, questo progetto di Maurizio Pellegrini coprodotto da Epos Teatro su commissione del Traetta Opera Festival. ‘Come l’uom s’etterna’ consiste in sette composizioni che accompagnano sedici stralci dalla Divina Commedia interpretati dallo stesso Pellegrini, accompagnato al pianoforte dal M° Vito Clemente. Un viaggio fra i tre mondi ultraterreni passando per le figure di Virgilio, Caronte, Paolo e Francesca, Catone, Beatrice, San Bernardo… Dopo l’esordio dello scorso 3 giugno a Bitonto, lo spettacolo sarà replicato mercoledì 1° settembre a Polignano a Mare presso il Chiostro di Sant’Antonio, in Piazza Sant’Antonio, alle 21:00 ; l’appuntamento rientra nella rassegna Ad Libitum, di cui Pellegrini è direttore artistico. Uno spettacolo di sessanta minuti fratto in sette quadri musicali il cui linguaggio, fa sapere l’Autore, “si basa sull’allentamento e sulla dilatazione del sistema tonale mediante la commistione con la modalità, la politonalità e l’armonia per quarte”. La composizione si distingue anche per tre importanti citazioni : il Salmo 113, l’introduzione dell’aria ‘Ombra cara amorosa’ di Tommaso Traetta e un tema della Sinfonia n° 7 di Einojuhani Rautavaara compositore finlandesescomparso nel 2016. Insomma, un lavoro di estremo rigore, Tanto però non deve far pensare al melologo come ad un genere necessariamente ‘alto’ e magari un po’ scostante.  Si pensi alla ‘Histoire de Babar’ di Poulenz, su testo di Jean Brunhoff, un lavoro dei più noti fra quelli dedicati a bimbi e ragazzi. A proposito della genesi di questa estrosa partitura composta nel 1940 c’è una testimonianza di  Claude Rostand, critico musicale parigino vissuto fra il 1912 e il 1970 :  “Un giorno Poulenc suonava al pianoforte in salotto quando una delle sue nipotina, una bambina di quattro anni, lo interruppe: ‘Oh com’è brutto quello che suoni! Ecco, suonami questo :’ E  così dicendo gli squadernò sul pianoforte l’album di Babar di Brunhoff. Divertito e ispirato dalle immagini, Poulenc cominciò a improvvisare. Poi, coinvolto sempre più nel gioco, proseguì il racconto. Attratti dalla musica, a poco a poco giunsero gli altri bambini del palazzo, tutti attorno incantati. Confortato dalla reazione infantile, Poulenc cominciò subito a mettere nero su bianco questa sua composizione, poi dedicata agli undici fra maschietti e femminucce che avevano costituito il suo pubblico”. – Nell’immagine, Dante traghettato da Caronte in un’incisione di Gustave Doré.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 28 Agosto 2021

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