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Davide Nicola: “La ‘A’ è un sogno che possiamo ancora rincorrere”

Ha esordito così ieri Davide Nicola davanti ad una sala stampa del San Nicola gremita di giornalisti sportivi e di un gruppetto di tifosi: “E’ un onore aver scelto Bari, una piazza che ha fame esattamente come me. Sono umile ed ambizioso ma non presuntuoso. Quello che mi sono guadagnato nella mia carriera mi è costato sempre fatica. Quando ho conosciuto il presidente Paparesta, ho avuto da subito l’impressione di conoscerlo da sempre e vorrò ripagare la sua fiducia. Io vivo di emozioni e so come gestirle grazie all’intensità che è insita nel mio credo e alla continuità che dovremo trovare quanto prima. Sono sicuro che possiamo ancora rincorrere i nostri sogni”.

Sull’idea del suo calcio la guida tecnica ha detto: “Per esprimere il mio calcio ci vorrà del tempo e sui giocatori non ho pregiudizi nei confronti di nessuno; sono tutti a disposizione. Una cosa deve essere chiara a tutti: voglio una squadra che lotti su ogni palloni e con gli attributi, solo così i tifosi saranno i primi a gratificarci”. Nicola, ex allenatore di Livorno e Lumezzane, ha poi aggiunto sul futuro immediato che si chiama Trapani, sabato: “Affronteremo una squadra in forma e noi abbiamo poco tempo per prepararla. Tuttavia, dobbiamo lavorare in primis sulla testa e ripartire di lì. Dobbiamo tornare con i piedi per terra e darci da fare per riconquistare il terreno perso”. A Livorno l’allenatore conquistò la serie A ai playoff, ma è presto per sbilanciarsi: “Si creò un’alchimia perfetta ed abbiamo inseguito quel sogno sino alla fine. Noi dobbiamo ritrovare serenità e lucidità mentale. Mi aspetto tanto dai miei giocatori perché io darò e do sempre tutto me stesso e mi aspetto altrettanto da chi ha il piacere di seguirmi. Chi gioca per me deve dare il massimo sempre!”. Il tecnico ha speso anche qualche parola  per ricordare il grave lutto a causa per la perdita del figlio e che affronta il presente e futuro con tanta fede ed entusiasmo.

Infine sulla fase difensiva la prima tegola in casa Bari su cui bisognerà lavorare tantissimo, ha concluso: “Sappiamo di soffrire particolarmente i traversoni. Ci lavoreremo in modo meticoloso. Le mie squadre giocano sulla rapidità di fraseggio e possesso palla nella metà campo avversaria, senza esporre il fianco agli avversari”. Il neo-tecnico del Bari presentato ieri dal diesse Antonelli e dal presidente Paparesta, il quale ha voluto prima ringraziare Mangia ed il suo staff, per poi assumersi tutte le responsabilità sul momento no della squadra, si auspica possa trovare un ambiente da subito un po’ più tranquillo che gli conceda la possibilità di lavorare in un clima più sereno rispetto a quello degli ultimi giorni e dell’aggressione verbale che ha subito Sciaudone, due giorni fa, da un tifoso molto acceso.   

M.I.


Pubblicato il 19 Novembre 2014

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