Cronaca

Davvero i “renziani” del Pd puntano a far perdere il centrosinistra alle regionali?

I “renziani” del Pd pugliesi stanno lavorando indefessamente con l’obiettivo dichiarato di far perdere il centrosinistra alle prossime elezioni regionali? Secondo il consigliere regionale salentino Ernesto Abaterusso, ex Pd e da circa due anni sotto la sigla di “Leu-Progressisi”, la risposta sarebbe  affermativa. Infatti, stante a quanto comunicato dallo stesso consigliere politicamente ancora vicino all’ex premier Massimo D’Alema, “mentre in Italia imperversa il peggiore governo di destra con chiari connotati xenofobi e razzisti, frutto degli allegri anni di governo Renzi, la squadra dei renziani pugliesi non trova altro da fare che attaccare quotidianamente il governo regionale”. E Abaterusso nel suo intervento non risparmia critiche ed accuse all’anime del Pd pugliese che da tempo non è allineata al governatore Michele Emiliano, tanto che proseguendo afferma: “I sondaggi dicono che la Puglia, tra le regioni del sud che andranno al voto nei prossimi mesi, è l’unica che può rimanere al centrosinistra”. Incubo, questo, che – sempre secondo l’esponente regionale di Leu – “aumenta ancora di più la rabbia dei cecchini quotidiani che vogliono assolutamente impedire questo scenario”, facendolo “senza vergogna e senza pudore”. La prima ad essere messa nel mirino di Abaterusso è la sua conterranea del Pd, la “senatrice Bellanova (mai preso un voto in vita sua, sempre nominata)” definita “distruttrice di professione da una vita” che “continua a dare lezioni su cosa bisognerebbe fare, dimenticando i danni provocati in ogni parte d’Italia in cui ci sia stata la sua presenza, a cominciare da Taranto, dove il Pd , grazie al suo impegno (sic!) su Ilva, è stato ridotto a percentuali da prefisso telefonico e dimentica che per essere rieletta è stata costretta ad una sorta di confino”.  “Lei, quindi, – ha sottolineato Abaterusso – con le vicende pugliesi non dovrebbe avere nulla a che fare”. Invece, “si scandalizza della vicenda Cassano”, quando poi – ha rilevato ancora l’esponente di Leu – “lo ha avuto come collega di governo e – rincarando la dose di ironia – che ha avuto come alleati Formigoni (oggi in galera), Alfano, Bondi, Casini e il suocero di Salvini, Verdini”. Ma non finisce qui per Abaterusso, che dopo la Bellanova punta il dito accusatorio contro la foggiana Elena Gentile, affermando: “Così come è bizzarra la narrazione di qualche ex parlamentare europea che vuole far rinascere la Puglia, mentre l’accusa della sua mancata rielezione” e “dimenticando di chiedersi come mai oggi ha preso un terzo dei consensi rispetto a 5 anni prima”. E riferendosi a sè stesso rileva: “Io, per esempio, dopo essere stato un suo grande elettore, non ho mai avuto il piacere di ricevere risposte alle poche chiamate. E stavolta non l’ho votata”. Ma l’invettiva dell’esponente salentino di Leu non si ferma soltanto alle due figure femminili di primo piano del Pd pugliese, Bellanova e Gentile per l’appunto, “ed in questo teatrino” – verosimilmente contro il governatore Emiliano – tira in ballo anche quella parte della sinistra vendoliana aggiungendo che “non sono estranei alcuni consiglieri regionali che non si fanno scrupolo di piegare le istituzioni ai propri interessi personali e di parte”, per cui “è bello vedere come una certa sinistra dura e pura che ieri vedeva il Pd come il fumo negli occhi, oggi (ndr – invece) sia alleata con la parte peggiore di esso”. Uno scenario, quello innanzi descritto da Abaterusso, per lui ironicamente definito “edificante” e su cui “non c’è che dire”. Però, l’esponente di Leu si dichiara comunque “convinto che la Puglia è e sarà altro rispetto a questa sciagurata compagnia di irresponsabili”. Intanto, il segretario del Pd pugliese, Marco Lacarra, ha provveduto a varare un ennesimonuovo Ufficio di segreteria regionale del partito, sempre formato, come i precedenti, all’insegna del rinnovamento e dell’apertura ad esperienze nuove del territorio. Lacarra, infatti, ha scelto 10 giovani amministratori e rappresentanti dell’associazionismo che faranno parte dell’esecutivo e 6 personalità che si occuperanno di strutturare i forum tematici sul territorio. “Ma – si chiede forse incuriosito più di un pugliese – non sarà che a Roma i vertici nazionali del Pd, dopo tanti rinnovamenti che, però, nulla hanno cambiato e prodotto nella linea ed organizzazione della segreteria pugliese, comincino a sospettare che in Puglia non si ha per la politica il senso del ridicolo?” Un interrogativo, questo, sicuramente possibile per chi non conosce approfonditamente una certa classe politica locale e che, verosimilmente, dovrà vederne ancora delle belle nel centrosinistra pugliese, prima delle regionali del 2020. Ma, soprattutto, prima che nella sede romana di Largo del Nazzareno ci si possa rendere conto delle condizioni in cui, forse, versa effettivamente il Pd pugliese.

 

Giuseppe Palella

 

 


Pubblicato il 11 Luglio 2019

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