Cronaca

“Davvero: non c’ è più religione, è il caso di dirlo”

“Davvero: non c’ è più religione, è il caso di dirlo”: Vito Signorile, attore e direttore artistico dell’Abeliano commenta in questo modo il clamoroso furto avvenuto presso la Basilica di San Nicola e spiega il detto: “Vai a rubare a San Nicola”.

Signorile: lei è espertissimo del dialetto barese e soprattutto della baresità. Che cosa vuole dire Vai a rubare a San Nicola?

“L’ interpretazione che io attribuisco è questa. Il detto in realtà continua così: “Che ti mena una palla in fronte”. Fa riferimento alle tre sfere che Nicola ha in mano. Vuole dire che il santo, ove derubato, tira sulla fronte del ladro una palla. In poche parole che il ladro è castigato dal santo. Ovviamente è tutto da valutare in chiave teologica, ma il senso è quello. Se ci provi, arriva la ritorsione punizione di san Nicola”.

Lei che ne pensa?

“Che davvero non c’è più religione se si arriva a rubare persino in chiesa e ad uno dei simboli più cari come Nicola. Questa è gente senza morale e senza alcuno scrupolo. Non ha un briciolo di pudore. Mi auguro, però ne dubito, che chi ha commesso questa turpe azione, abbia un tantino di pentimento e in tempo ragionevole restituisca il maltolto che non ha un ingente valore di mercato, ma affettivo e devozionale certamente sì”.

Un mondo diventato sempre più strano…

“Vero. Chi commette atti simili è fuori di testa. Tuttavia non meravigliamoci troppo. Innegabilmente è un’ azione di gravità estrema che avviene in un momento nel quale regna la massima confusione. Ogni giorno diamo la massima importanza alla guerra o alla pandemia nei media, però ignoriamo altri eventi ugualmente importanti. Stiamo spettacolarizzando il dolore, come avvenuto con il Covid. Non invoco la censura o la riduzione dell’informazione, ma chiedo senso della misura. Non è pensabile parlare di guerra 24 ore al giorno trasformandola quasi in uno spettacolo. Idem è accaduto con la pandemia. Resto dell’idea che ogni tanto bisogna anche dare delle buone notizie, che non mancano”.

Parliamo dell’Abeliano…

“Stiamo per iniziare il programma delle celebrazioni dei 50 anni sia pur con due anni di ritardo. In programma mostre, spettacoli, tutto inserito nella nuova stagione che sarà molto corposa. E mi piace sottolineare la bella iniziativa della Divina Commedia Voltata alla Barese edizione Gelsorosso di Gaetano Savelli. Seicento pagine con il capolavoro di Dante tradotto in vernacolo e la versione italiana a margine. E’ stata un’opera utilissima per l’anno di Dante”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 25 Marzo 2022

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