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De Iacovo: “Ho fatto il ritiro in Germania, ma mi piacerebbe restare in Puglia”

“Sognavo sin da bambino di fare il calciatore perché è lo sport più bello e la notte andavo a dormire con la palla a bordo del letto”, quando il calcio è il sogno dei bambini, non solo perché è lo sport più popolare ma anche per quello che evoca e rappresenta. Ed Antonio de Iacovo, classe 1987, mezza punta dai piedi sopraffini, sin da bambino sognava di fare il calciatore ed è cresciuto tifando per il suo Bari, avendo due idoli sportivi, Igor Protti e Roberto ‘Divin Codino’ (come lo aveva soprannominato Gianni Brera, ndr) Baggio, e di quest’ultimo da ragazzino aveva il poster in camera sua e la maglia autografata di quando a fine carriera il più grande numero dieci di sempre militato nelle fila del Brescia di Carletto Mazzone. Antonio De Iacovo è tornato di recente in Italia, dopo aver svolto il ritiro con una squadra tedesca che milita in serie D. ovvero la Fc Rehind Koln 2010e pertanto, abbiamo voluto intervistarlo circa la sua esperienza e progetti futuri, ma soprattutto prima che accetti di tornare in Germania, vorrebbe avere una chance nella sua amata terra, se non la Puglia nelle zone limitrofe.

Antonio, raccontaci come è nata questa opportunità in Germania, sensazioni ed impressioni.

Consentimi di ringraziare un grande professionista, prima che amico, Claudio Vizzini, lui è di origini siciliane ma vive lì da tempo, è un terzino di spinta e farebbe la differenza anche qui dalla Lega Pro alla D. Quanto a me sono stato chiamato per svolgere la preparazione dilettantistica con questo club, un esempio di organizzazione e serietà. Sono stato a mio agio dal primo giorno, ed immediatamente al termine della partitella mi volevano far firmare il pre-contratto. Il Koln, è la seconda squadra di Colonia, gli stadi sono qualcosa di straordinario, ma la puntualità e serietà, è davvero da prendere di esempio. Mi sono trovato benissimo, avrei dovuto giocare due amichevoli, di cui una a Stoccarda, ma non mi è stato possibile a causa di eccessive restrizioni. Il tecnico è Marcus Kniep, e con molti compagni, oltre al mio amico Claudio, ci sentiamo quasi ogni giorno”.

Dopo Ferragosto ti aspettano per firmare il contratto, ma so che nutri ancora qualche speranza di restare qua in Puglia o comunque di restare in Italia, confermi? Descrivici le tue caratteristiche ed a chi ti ispiri.

Si, mi hanno ovviamente lasciato libero di riflettere e prendere la mia decisione. Dopo Ferragosto mi aspettano per poter iniziare la seconda parte ed aggregarmi in via definitiva, ma sono ancora un giocatore libero da vincoli; ho 33 anni ed ancora tanta forza e passione. Dovunque ho giocato ho sempre lasciato un bel ricordo. Ad inizio carriera giocavo da prima punta, poi mi sono spostato da mezza punta e da esterno, Adoro svariare sul fronte d’attacco ed accentrarmi, tiro le punizioni e rigori, mi piace servire la prima punta negli spazi con l’ultimo tocco ed impostare l’azione in regia. I miei idoli? Adoro il calcio sin dalla primissima età, avevo il poster di Roby Baggio di cui ho maglia autografata ed a Cellamare, quest’anno ho conosciuto un altro idolo, Igor Protti, grazie agli amici del Museo del Bari che stavano facendo una mostra delle maglie. Mi chiamano il guerriero giramondo, ma per una volta mi piacerebbe restare nella mia terra perché ho ancora tanto da dare a questo sport”.

Un’ultima battuta sulle tue esperienze passate, sull’allenatore con il quale hai legato maggiormente e se hai rimpianti.

Ho avuto diverse esperienze dalla Seconda Categoria all’Eccellenza ed ho avuto anche la possibilità di giocare in serie A maltese. Sono stato nelle fila del Genzano, Tortolì, della Molfetta Sportiva allenato da un grandissimo e caparbio mister Camerino, nel Corridonia e la mia ultima esperienza in Campania nella Napoli Nord, altra bella realtà dove ho fatto molto bene. Sono uno che non si è mai tirato indietro, so fare sacrifici ed ho un carattere estroverso e spirito di adattamento. A Genzano penso di aver fatto il gol più bello contro il Real Metapontino, quando difesi la palla magistralmente dall’attacco contemporaneo di due difensori, e smarcandomi liberai il tiro calciando la palla nel sette realizzando un gran gol. Nello scorso campionato avrei potuto farne uno più bello in sforbiciata ispirandomi al mio idolo Roby Baggio, ma la palla è uscita di poco. Sono legato a tutti i tecnici, ma in particolare a mister Camerino ed a mister Passarelli. Rimpianti? Nessuno, anche se mi sarebbe piaciuto avere un’opportunità in serie D in Italia”.

M.Iusco

 


Pubblicato il 7 Agosto 2020

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