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De Laurentiis: “Grazie a tutti, ma ora continuiamo su questa strada”

Mancava solo l’aritmetica per i ragazzi di Giovanni Cornacchini ed è arrivata nel giovedì santo puntuale contemporaneamente alla sconfitta esterna della Turris contro l’ottima Palmese, ma il Bari come dall’inizio del campionato ci ha abituati a fare la corsa su stesso senza dipendere dai risultati delle altre squadre. La classifica racconta di un Bari a75 punti a più undici sulla seconda a due dalla fine e a più venticinque sulla terza, un abisso e mezzo. C’è poco da criticare o commentare, anzi, con la terzultima vittoria ai danni del Troina, buona squadra che però è stata dominata se non lasciata giocare negli ultimi cinque minuti dove ha trovato un Davide Marfella superlativo che si è superato due volte deviando in calcio d’angolo, ci sono altri numeri da incorniciare, ovvero: è arrivata la decima vittoria stagionale in gare esterne, uguagliato il record di Conte in serie B, mentre record assoluto di vittorie ben 23 punti. Biancorossi che tornano in vantaggio anche nella classifica del ritorno, dove erano dietro soltanto di un punto alla Turris, mentre sono tornati davanti di due punti. Inoltre vantano il secondo miglior attacco con 66 reti, di cui ben 33 sono state realizzate da Floriano e Simeri, rispettivamente 12 a testa con Samuele Neglia che ne ha fatte 9, senza dimenticare la migliore difesa del proprio girone con sole diciannove reti subite, di cui solo otto in casa e non solo per merito di Davide Marfella, ma anche grazie alle capacità di leader della difesa di Valerio Di Cesare, tra l’altro assente nell’ultima gara per squalifica. Non solo i numeri, ma dal campo si è evinto di un gruppo straordinariamente coeso, pure dai gregari che non sempre hanno giocato titolare, i quali quando sono stati schierati sono risultati determinanti, si pensi ad esempio a Nicola Turi, giovedì pomeriggio presente in campo per la seconda volta di fila da titolare o a Pasquale Iadaresta, quest’ultimo decisivo con gol pesanti al San Nicola così come tanti altri ragazzi che quando sono subentrati non hanno avuto mai “musi lunghi” ma al contrario, si sono messi a disposizione del tecnico e del gruppo. Un allenatore che riesce a tenere saldi i fili di un gruppo cosi, a prescindere se dovesse vincere la pole scudetto meriterebbe una ri-conferma sull’immediato futuro della sua creatura, allestita in fretta quest’estate, o se non altro, e ciò avverrà a stretto giro, merita pieanamente una riflessione seria da parte della società che valuterà attentamente il suo operato a 360°, e poco vale se nel suo curriculum non è andata benissimo in Lega Pro, il calcio che non è una scienza esatta è fatto anche di seconde possibilità, di storie da raccontare ai posteri perché a volte basta una scintilla o un meccanismo ad innestarne altri che possono aprire un ciclo, e ci auguriamo da addetti ai lavori che possa essere così, con una società che ad oggi si è sempre circondata di collaboratori e persone competenti e professionali come consiglieri e staff.Le parole di esultanza e gioia sono arrivate a fine partita, non solo dal tecnico e giocatori che hanno festeggiato e si sono divertiti e sono stati accolti nella tarda serata di giovedì da oltre un centinaio di tifosi che li hanno abbracciati e intonato cori all’Aeroporto di Bari-Palese, ma anche dalle parole del patron Luigi De Laurentiis: “C’è un solo modo per diventare una squadra vincente: puntare sulla forza ed unità del gruppo. Questa è la strada che abbiamo scelto dentro e fuori dal campo. Grazie a tutti. Vi aspetto per festeggiare questi ragazzi domenica prossima al San Nicola. Questo compiuto è stato il primo passo concreto della Ricostruzione, forza Bari Sempre”.   Parole inequivocabili, anche rispetto a qualche articolo letto altrove qualche giorno fa, costruito ad arte sulla dichiarazione del patron che si aspettava un San Nicola con qualche tifoso in più. La media tifosi racconta che il Bari quest’anno come unità di tifo è la quinta-sesta piazza più numerosa accostata alle squadre di B, ed è impensabile pensare a quello che potrà accadere il prossimo anno. Il Bari che ritorna nei professionisti al primo colpo, ed in Lega Pro in particola modo mancava dall’83/84 quando conquistò una promozione con mister Bruno Bolchi e nella stessa stagione realizzò il miracolo sportivo di battere la Juve di Platini e la Fiorentina, fermandosi in semifinale contro il Verona scudettato di Antonio Di Gennaro che anni dopo sarebbe venuto a Bari e diventato anche il calpitano. Al Bari targato De Laurentiis nel segno di Giovanni Cornacchini, va il migliore augurio sportivo con la speranza che possano continuare a regalare gioie alla piazza barese che è affamata di vittorie ma soprattutto sa essere riconoscente e grata.

Marco Iusco

 


Pubblicato il 20 Aprile 2019

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