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De Luca allerta i colleghi delle regioni del Sud sui 209 mln di fondi straordinari Ue

 

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha organizzato una chiamata alle “armi” di tutti i colleghi governatori del Sud per discutere del riparto nazionale dei fondi europei previsti dal piano Next Generation, poiché ritiene probabile che anche per dette risorse si
consumi l’ennesimo “scippo” a danno del Mezzogiorno d’Italia, da parte delle regioni più ricche e progredite del nostro Paese. Ovvero quelle del centro-nord. L’invito a partecipare ad un appuntamento telematico in programma per oggi pomeriggio è contenuto in una lettera recapitata a Marco Marsilio (Abruzzo), Vito Bardi (Basilicata), Nino Spirlì (Calabria), Donato Toma (Molise), Michele Emiliano (Puglia), Christian Solinas (Sardegna) e Nello Musumeci (Sicilia), in cui il governatore campano rileva che quella che si presenta è “un’occasione storica” per il Mezzogiorno ed è “rappresentata dal grande piano d’investimenti” che la Ue ha messo a disposizione dell’Italia con i 209 miliardi di Euro di risorse del “Recovery Plan”. Infatti, scrive De Luca nella missiva d’invito: “Un programma imponente, che prevede l’impegno di ben 209 miliardi di euro, di cui 193 miliardi del solo Piano di Ripresa e Resilienza, a loro volta divisi in 65,4 miliardi a fondo perduto e 127,6 miliardi a titolo di prestito da rimborsare. Risorse che l’Europa rende disponibili per un rilancio economico finalizzato, in primo luogo, a colmare il divario fra aree più sviluppate e aree con Pil molto al di sotto della media europea e con più alto tasso di disoccupazione”. “Del resto, – sottolinea il presidente della Regione Campania – se l’Italia è il paese cui è destinata la maggiore quota di risorse è proprio perché comprende una consistente area con tali requisiti di debolezza: il Mezzogiorno” ed aggiunge: “di tutto ciò non vi è traccia del dibattito politico di queste settimane, tutto incentrato su inaccettabili ed estemporanee ipotesi di governance tecnocratica e centralistica”. “Anzi, – commenta De Luca – vi è di peggio”, perché “i criteri europei di riparto delle risorse sono totalmente occultati in tutti i documenti ufficiali”, osservando che le indiscrezioni circolate in questi giorni sulle linee guida messe a punto dal governo Conte evidenziano un piano che “capovolge i criteri europei e ripropone la banale distribuzione delle risorse fra centro-nord e sud secondo un criterio esclusivamente demografico”. “Cioè – spiega ancora De Luca – il contrario dei principi di coesione sociale e territoriale sanciti nel Trattato di funzionamento dell’Unione e nella nostra Costituzione”. Quindi, a detta del governatore campano “si prepara un vero e proprio furto in danno del Sud e delle sue Regioni”. Infatti, solo per la parte a fondo perduto del piano, tale furto – sempre secondo De Luca – ammonterebbe a ben 20,92 miliardi di euro. “Peraltro, anche la ripartizione delle risorse nelle 6 missioni proposte dal Governo è davvero sconcertante” per De Luca, che insiste: “Basti pensare alla mortificazione di settori importanti, in particolare per il Sud, come la Sanità, il Turismo ed i servizi idrici”. “Si rende, pertanto, urgente e necessaria un’iniziativa forte delle Regioni meridionali, che devono ritrovare una comunità di visione e di azione, al di là delle rispettive collocazioni di schieramento politico”, sostiene il governatore campano, che conclude: “Per discutere insieme di questi temi e per definire le più opportune iniziative in ambito nazionale ed europeo, Ti sarò particolarmente grato se vorrai garantire la Tua partecipazione all’incontro che propongo”. Quindi, una vera e propria “Crociata” del Sud contro il Nord, quella proposta da De Luca ai colleghi governatori delle altre regioni meridionali, al fine di prevenire un’ennesima “beffa” che il Governo centrale potrebbe attuare con le risorse che la Ue concederà all’Italia per fronteggiare la crisi economica e sociali scaturita dalla emergenza sanitaria in atto a causa della pandemia da Covid. All’iniziativa di De Luca ha fatto seguito una nota del responsabile del Dipartimento Mezzogiorno della Lega, senatore Pasquale Pepe, che insieme a parlamentari ed europarlamentari del partito di Matteo Salvini eletti al sud ha dichiarato: “Occorre destinare i fondi europei del Recovery Plan in investimenti certi e che guardino davvero allo sviluppo del Sud, il Paese non può permettersi un Governo che agisce senza visione strategica per il Mezzogiorno d’Italia”. Infatti, “non è più possibile né accettabile – ha spiegato Pepe – assistere alla balbuzie d’iniziativa da parte dell’esecutivo, come già avvenuto per il Ponte sullo Stretto di Messina”, perché “il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve guardare al Meridione in ottica davvero propositiva e di sviluppo, non di assistenzialismo, con obiettivo la crescita e quindi gli investimenti devono essere corrispondenti a questa visione strategica”. Invece, il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola, intervistato dal direttore del Mattino, Federico Monga, durante la presentazione del libro “Riscatto. Bergamo e l’Italia, appunti per un futuro possibile” di Giorgio Gori, ha dichiarato: “Le risorse per il riscatto del Mezzogiorno ci sono. Tra bilancio europeo e Next Generation Eu, l’Italia per la prima volta sarà un Paese beneficiario e questo ci permetterà di incidere sul divario Nord-Su”. “L’accordo del 21 luglio a Bruxelles – ha poi spiegato il ministro – ci chiede di investire i fondi del Next Generation Eu in transizione ecologica e digitale, coesione sociale e territoriale, secondo le Linee guida europee”. “Quindi, per una volta, – ha esclamato Amendola – ribaltiamo la logica”, ovvero “vediamo il problema e cerchiamo di risolverlo, partendo dai progetti concreti”, facendo un esempio: “pensiamo allo spreco d’acqua: in alcune zone del Sud si arriva fino al 60%. E’ logico che l’intervento sarà proporzionato al problema. Se partiamo dagli obiettivi del Pnrr, dalle sue visioni strategiche, vediamo che non solo le risorse saranno distribuite in maniera equa, ma che in alcuni punti dove la rete non funziona saranno necessariamente rafforzate”. Amendola ha poi concluso affermando che “questi fondi devono unire il Paese e superare i divari”. Ma questo è una dichiarazione d’intenti che anche tanti altri Governi precedenti hanno sempre fatto nei confronti del Sud, senza che però finora tali buoni proposito non si sono mai effettivamente concretizzati per il Mezzogiorno. Sarà così anche stavolta? Speriamo di no, anche se scoprirlo occorre attendere. Ma, nel frattempo, il governatore campano De Luca, memore forse dell’antico detto latino “se vis pacem, para bellum”, comunque preparare la “crociata” del Sud contro Nord.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 17 Dicembre 2020

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