Cronaca

Debutto con “calcione” per il nuovo governo regionale

La riunione a Taranto del nuovo esecutivo regionale pugliese non è stata di certo un buon debutto per il neo governatore Michele Emiliano. Infatti, l’accoglienza riservata dai tarantini al presidente della Regione ed alla sua giunta non è affatto piacevole, se si considera che ad attendere il successore di Nichi Vendola c’erano circa 250 contestatori e solo qualche decina di tifosi. Ma, a parte la disparità di numero, ciò chi più colpiva era la scenografia fatta di striscioni con scritte ironiche sull’Ilva e sul lavoro che manca nel capoluogo ionico. Quando, poi, è arrivato il neo governatore Emiliano un gruppo di cittadini inferociti lo contestano con slogan e lo accerchiano. Solo la presenza massiccia ed attenta delle Forze dell’Ordine riesce ad evitare che la manifestazione di pesante contestazione degeneri, ma nonostante ciò un giovane 23enne si è smarcato al gruppo per tentare di sferrare un calcio al presidente della Regione che, a suo dire, non si sarebbe accorto di nulla del gesto violento messo in atto da questo contestatore. Quindi, il contatto fisico tra Emiliano ed il piede del giovane contestatore non dovrebbe esserci stato, perché gli agenti della Digos sono riusciti in tempo ad evitarlo, ma hanno poi comunque identificato il mancato aggressore. A parlare alla riunione dell’esecutivo regionale tenutasi nel palazzo della Provincia ionica è stato unicamente il Presidente, che in circa 45 minuti ha illustrato i punti salienti del suo progetto politico per la Puglia. Emiliano ha dichiarato che intende partire dalla modifica dello Statuto regionale sul voto segreto, da limitare solo a tematiche di particolare interesse, e dalla necessità  “di mettere mano presto alla legge elettorale per disciplinare la parità di genere”. “Non sarebbe compito dell’esecutivo” ha rilevato il governatore, che si è poi chiesto: “Ma questa legge elettorale che non ha prodotto nel centrosinistra neanche l’elezione di una donna è una cosa che possiamo mantenere come tale? Possiamo aspettare cinque anni che succeda qualche cosa?”, facendo pure una considerazione: “Può succedere – ha ammonito l’ex pm- antimafia ed ex sindaco di Bari – è che qualcuno pensi a una riforma costituzionale che sottragga la potestà legislativa (ndr – in materia elettorale) ai consigli regionali”. A seguire, Emiliano ha presentato i sette assessori della sua giunta, scelti dal popolo delle sagre, che ha scritto anche il programma di governo e che il neo presidente della Regione non ha mancato di rimarcare. Per la cronaca ricordiamo che si tratta di Gianni Giannini (assessore scente riconfermato a Lavori pubblici e Infrastrutture) e Raffaele Piemontese (Bilancio), entrambi del Pd, Gianni Liviano (tarantino, eletto nella civica ‘Emiliano sindaco di Puglia’ con delega a Turismo e Cultura), Sebastiano Leo (esponente di ‘Noi a Sinistra per la Puglia’, con delega a Formazione e Lavoro), il salentino Salvatore Negro (Udc, con delega al Welfare), l’esterna Loredana Capone (assessore uscente del Pd, confermata allo Sviluppo economico, non rieletta in consiglio) e Anna Maria Curcuruto (ex dirigente del Comune di Bari, a cui è stata assegnata la delega alla Pianificazione territoriale). Restano ancora vacanti, come è noto, tre posti nell’esecutivo, riguardanti le caselle lasciate vuote da altrettante donne del ‘Movimento 5 Stelle’ che hanno rifiutato la nomina assessorile fatta loro dal neo governatore e per esattezza alla candidata presidente del M5S, Antonella Laricchia (all’Ambiente), presente tra il pubblico alla riunione tarantina dell’esecutivo, a Rosa Barone (all’Agricoltura) ed a Viviana Guarini (al Personale). Poi, Emiliano e la sua giunta a 7 componenti ha ascoltato 38 rappresentanti di diverse associazioni di categoria ed istituzioni territoriali, non solo per comprendere i problemi ed i disagi dall’emergenza sanitaria e ambientale del territorio ionico, ma per conoscerne anche aspettative e le proposte. E questo avveniva mentre all’esterno del palazzo della Provincia continuavano le proteste e le contestazioni da parte dei cittadini.  A proposito dell’Ilva, Emiliano non ha nascosto le sue perplessità sul decreto governativo che riguarda il Siderurgico e consente all’azienda di mantenere in marcia l’altoforno n. 2. “Un 
provvedimento – ha ammonito il governatore di Puglia – che sospende gli effetti di un sequestro preventivo che mira ad evitare che il reato sia portato ad ulteriori conseguenze, senza un intervento di controllo da parte della magistratura stessa è duro da far passare davanti alla Corte Costituzionale”. Ma nessuno – ha rilevato Emiliano – può chiudere una fabbrica punto e basta, neanche il governo per certi versi. “Abbiamo di fronte una situazione che ci paralizza e sulla quale bisogna prendere una decisione e bisogna 
arrivare a una conclusione” ha ribadito inoltre il neo governatore, evidenziando anche la 
sua contrarietà alle trivellazioni nei mari di Puglia. Emiliano ha poi confermato l’impegno sulla questione xylella ed ha accennato ad un incontro con i presidenti della Regione Calabria e della Regione Basilicata sull’utilizzo dell’aeroporto Arlotta di Grottaglie. Ed ha pure ribadito che la Regione impugnerà il decreto del Governo che autorizza la realizzazione del Tap a Melendugno. In fine, ha concluso Emiliano: “In questi dieci giorni ho dormito tre ore a notte e avrò letto, forse, più carte che nei cinque anni ultimi di mia attività di Sindaco di Bari. Adesso comincerà questa tarantella ovunque ed è una tarantella bellissima intendiamoci”. E che “la tarantella” del nuovo Presidente della Puglia sia appena agli inizi ne sono convinti in parecchi in questa regione. Che sarà “bellissima”, invece, molto meno.      

 

Giuseppe Pallela


Pubblicato il 11 Luglio 2015

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