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Decaro con i piedi a Bruxelles, ma in testa le regionali della Puglia

Si infittiscono le voci secondo cui l'eurodeputato barese del Pd sta lavorando per succedere a Emiliano prescindendo dalle intese nazionali del suo stesso partito

L’eurodeputato pugliese del Pd, Antonio Decaro, noto ormai a livello nazionale con l’appellativo di “mister preferenze” per via degli oltre 500mila voti di preferenze ottenuti lo scorso giugno nella circoscrizione elettorale meridionale, fisicamente siede nel Parlamento di Bruxelles, ma col “pensiero” è rimasto sempre in Puglia. Infatti l’ex Primo cittadino barese, nonostante l’exploit elettorale conseguito per il seggio all’euro-Parlamento, verosimilmente non ha mai perso la speranza di candidarsi alla guida della Regione e, quindi, di succedere a Michele Emiliano, come avvenne nel 2014 al Comune di Bari. Difatti, non è un mistero che da sindaco del Capoluogo l’obiettivo di Decaro era quello di seguire le orme di Emiliano alla Regione, pensando forse di fare dirottare quest’ultimo, già alle scorse europee, per un seggio al Parlamento di Bruxelles. Ma siccome, anche in politica, non sempre tutte le “ciambelle” riescono a lievitare e cuocersi con la formazione di un buco al centro, oltre che l’ex-pm antimafia che governa la Puglia non è più novizio nel mondo della politica e, soprattutto, nel complesso apparato burocratico e di potere che governa il nostro Paese, il sogno dell’ex sindaco di Bari, nonché ex presidente dell’Anci, di poter tentare la scalata alla guida della Regione facendo liberare in anticipo la poltrona occupata da Emiliano, ha subito una temporanea battuta d’arresto. Però, nell’approssimarsi delle elezioni regionali, l’aspirante successore barese di Emiliano ha avviato in sordina la pianificazione di una campagna elettorale per la candidatura a presidente, quasi a voler mettere le mani avanti non solo ad altri possibili ed eventuali aspiranti candidati di centrosinistra, ma dando anche l’impressione che da Roma i vertici del Pd abbiano già dato l’ok ad una candidatura senza “se” e senza “ma” di Decaro. Il “se”, infatti, dovrebbe essere d’obbligo per una candidatura, come quella per la presidenza della Regione, che dipende anche da accordi nazionali tra le principali forze politiche del centrosinistra e non soltanto da intese locali, come possono essere invece quelle per una candidatura a sindaco. Mentre il “ma” sarebbe da mettere in conto almeno fino a quando non tramonterà del tutto l’ipotesi di eventuale possibilità di “terzo mandato” per i governatori regionali. Infatti, la possibilità che in Puglia possa essere il partito di Elly Schlein ad indicare, senza “se” e senza ma”, la guida della coalizione alle prossime regionali appare alquanto remota, dovendo dipendere sia dal fatto che, in caso di coalizione nazionale tra Pd ed M5S, non siano i pentastellati a rivendicarne la guida, che dalla possibilità di escludere con certezza un eventuale “terzo mandato” per il governatore uscente, Emiliano. Invece Decaro, stante alle notizie in circolazione, è da tempo al lavoro per la sua candidatura alla presidenza della Regione, a prescindere da quello che potrebbe essere lo scenario accennato. Anzi, nelle ultime settimane, pare che l’ex Primo cittadino barese abbia addirittura intensificato la preparazione della sua campagna elettorale per la guida della Regione, con la pianificazione di due liste civiche a suo nome, di cui una per far confluire ex amministratori locali e consiglieri regionali civici uscenti e l’altra per candidare esponenti noti della società civile, vale a dire sindacalisti, professionisti e giornalisti. Mentre al governatore uscente, Emiliano, l’euro-deputato “Mister preferenze” pare che voglia assicurare il pieno appoggio per la candidatura a consigliere regionale nel Pd. Negli incontri già effettuati, con i dem e con gli esponenti delle civiche di centrosinistra già esistenti in Regione, pare che Decaro si sia financo già spinto ad anticipare il metodo di lavoro, nel caso in cui fosse eletto governatore. Un metodo che prevederebbe vertici di maggioranza continui, in particolare prima delle sedute di Consiglio ed un piano tattico concordato su leggi ed iniziative politiche da portare avanti, oltre che condivisione sulle nomine e sui dossier più importanti del programma elettorale. Insomma, all’ex Primo cittadino barese l’elezione a Bruxelles con oltre mezzo miglio di voti va stretta e preferirebbe ritornare in Puglia per la guida della Regione. Quindi, Decaro è già al lavoro da candidato presidente in pectore del centrosinistra, prescindendo dai ciò che decideranno Giuseppe Conte ed Elly Schlein per le prossime elezioni regionali in Italia. Ma se fosse realmente cosi, allora il dubbio di molti è che la Puglia nel centrosinistra nazionale sia una sorta di “masseria” autonoma, dove a decidere sono i cacicchi locali in modo indipendente sia dalle intese con le altre forze nazionali della coalizione che dalla linea politica del partito di cui essi stessi fanno parte. In tal caso, non è da escludere che anche Schlein, al pari dei suoi predecessori, non riuscirà a mettere ordine nel suo partito non soltanto in Campania di Vincenzo De Luca, ma neppure nella Puglia del rinunciatario Emiliano, che sarebbe forse già pronto a farsi sostituire (oltre che surclassare) da Decaro.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 17 Gennaio 2025

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