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Decaro esulta per l’ok della Corte dei Conti al progetto preliminare, ma la soluzione è lontana

La delibera del Cipess (Comitato per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) di finanziare il progetto a cura di Rfi per la risoluzione del nodo ferroviario a nord della città di Bari è dello scorso febbraio ed ora è giunta anche la notizia che la Corte dei Conti recentemente ha effettuato la registrazione contabile di detta decisione. Un atto, quest’ultimo, con cui la Ragioneria generale dello Stato ha la disponibilità materiale a girare la somma impegnata (poco più di cinque milioni di Euro) a Rfi, per il progetto preliminare di un’opera il cui costo stimato sarebbe di 608 milioni di Euro e che – come è noto – prevede la progettazione di un nuovo tracciato ferroviario di 11,2 km, con lo spostamento del sedime ferroviario, esterno all’abitato di Palese e Santo Spirito e la contestuale costruzione di due nuove stazioni ferroviarie al servizio dell’intero territorio del V Municipio di decentramento comunale barese. A dare, con grande enfasi, la notizia della registrazione da parte della Corte dei Conti di detta delibera Cipess è stata con una nota del Comune di Bari in cui il sindaco, Antonio Decaro, con evidente enfasi ha commentato: “Finalmente un’opera attesa da molti anni ha ricevuto l’ultima approvazione per il finanziamento utile alla sua realizzazione”, spiegando che “il nodo ferroviario a nord libererà Palese e Santo Spirito dalla frattura urbanistica e sociale rappresentata dai binari che da sempre dividono quei quartieri, creando tanti disagi ai residenti e costituendo un pericolo in corrispondenza dei passaggi a livello”. Inoltre, il Primo cittadino barese ha aggiunto: “Questi fondi saranno gestiti da Rfi che ora potrà procedere con le ultime fasi progettuali e con le procedure di gara”. Perciò, ha concluso Decaro, “oggi è una buona giornata per la città di Bari e per il Municipio V che finalmente vede riconoscersi un diritto alla mobilità e alla sicurezza atteso da tanti anni”. In realtà, tanta enfasi del sindaco Decaro è solo per l’avvio di un iter procedurale alquanto lungo e, soprattutto, incerto nei tempi (oltre che nell’esito), poiché la delibera Cipess e la sua avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti non sono certo la fase finale della procedura che – come innanzi detto – è solo all’esordio iniziale. Infatti, come gli addetti ai lavori ed i bene informati sanno, per avere concretamente certezza sulla realizzazione (come descritto nella nota del Comune) “di un nuovo tracciato di Rfi al servizio di tutti i quartieri, Santo Spirito, Palese, Catino e San Pio, oltre che delle zone di Torricella e Macchie” e della contestuale “realizzazione di una nuova stazione al quartiere ‘San Pio’  a Santo Spirito, in corrispondenza del locale palazzetto dello sport, e di una seconda fermata ferroviaria di ‘Palese – Aeroporto’, nei pressi dell’aerostazione, richiesta dall’Amministrazione comunale barese, in sede di Conferenza di servizi, e  valutata favorevolmente da Rfi in termini di fattibilità tecnica dell’intervento, in modo da poter servire al meglio l’intero territorio anche attraverso un sistema rapido di trasporto pubblico (bus navetta) collegato direttamente con l’aeroporto”, occorre che dei menzionati interventi ci sia un progetto definitivo accolto dal Cipess e, soprattutto, che le risorse necessarie siano impegnate nel Bilancio statale e messe a disposizione di Rfi con una successiva deliberazione dello stesso Cipess. “Ma all’Amministrazione barese e, in particolare, al sindaco Decaro – ha esclamato un cittadino del V Municipio di non facile entusiasmo per un intervento complesso e non privo di possibili sorprese – interessa verosimilmente più il trionfalismo che il realismo di un’opera che, ben che vada, ci vorranno forse decenni affinché si concretizzi!”. Infatti, “non a caso – ha rilevato lo stesso cittadino – l’ad Luigi Ferraris e la presidente Nicoletta Giandrossi delle Ferrovie statali, nel presentare qualche settimana fa, a Roma, il Piano industriale di Fs per la Puglia dei prossimi anni, dell’intervento di aggiramento dell’abitato di Palese e Santo Spirito non hanno fatto alcun esplicito cenno”.  Ciò nonostante la nota dell’Amministrazione comunale barese si conclude con l’ottimistica previsione che “si tratta di un’opera imponente che prevede circa quattro anni e sei mesi di lavori, con un’ipotesi di appalto integrato con l’indizione della gara con il progetto definitivo. In effetti, la notizia di un atto burocratico conseguenziale alla delibera Cipess di febbraio scorso, qual è per l’appunto la registrazione della Corte dei Conti alla spesa del solo costo del progetto preliminare di un intervento il cui iter è appena iniziato, in altri tempi forse non sarebbe stata neppure menzionata, trattandosi di una sorta di “atto dovuto” nell’iter procedimentale che rende attuabile la spesa in essa prevista. Però, a Palese e Santo Spirito da quando il vento dell’Autonomia comunale ha ripreso a soffiare ancora più forte del 2009/2010, ossia di quando si svolse il referendum consultivo in cui si registro un circa 80% di “Sì” al distacco amministrativo da Bari, evidentemente le paure di taluni esponenti comunali (Sindaco compreso!) hanno cominciato già a correre più velocemente (oltre 200km/h) di quanto transiteranno, nei prossimi anni, i treni sull’odierna tratta di Rfi che attraversa i centri abitati di Palese e Santo Spirito. Perciò anche un  fatto burocratico e di routine, come la registrazione della delibera Cipess alla Corte dei Conti, e la demolizione tardiva di un rudere costiero, qual è l’ex ristorante “L’Ancora”, per l’amministrazione Decaro diventano notizie trionfalistiche.

Giuseppe Palella

 

 

 


Pubblicato il 26 Maggio 2022

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