Decaro insinua e Schittulli replica: “Solo bugie, gli affidamenti sono stati ridotti di un terzo”
Al candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, Francesco Schittulli, proprio non va giù la scostumatezza del sindaco metropolitano barese Antonio Decaro, succedutogli lo scorso primo gennaio a seguito della conversione della Provincia di Bari in Città metropolitana, che sabato scorso, in Prefettura, nel corso dell’intervento ad un convegno sull’anticorruzione ha fatto insinuazioni sulla gestione di chi lo ha preceduto alla guida della vecchia Provincia, con il sibillino ed evidente scopo di creare discredito sull’antagonista di Michele Emiliano nella corsa delle regionali. “Se il sindaco metropolitano ha dei sospetti vada in Procura, ma quelle affermazioni fatte in quel contesto lasciano intendere del malaffare” ha affermato senza mezzi termini l’ex Presidente della Provincia di Bari in un’apposita conferenza stampa, convocata in tutta fretta per far chiarezza e smentire con dati alla mano le dichiarazioni di Decaro. Infatti, ad irritare Schittulli è stata soprattutto la dichiarazione di Decaro: “Arrivato in Provincia ho bloccato tutti gli affidamenti diretti per un importo di sette milioni” che proferita in quel contesto ha suscitato non pochi dubbi e perplessità di trasparenza e correttezza sull’ultima Amministrazione provinciale di Bari guidata per l’appunto dal noto oncologo ora in corsa per la successione al governatore pugliese, Nichi Vendola. “Affermazioni pretestuose, demagogiche e populistiche” – ha denunciato Schittulli – che “non parlano certo il linguaggio della verità” che, però, guadagnano comunque titoloni sui giornali. Infatti, l’ex presidente della Provincia ha replicato punto per punto alle insinuazioni del sindaco Decaro, a dimostrazione che sotto la sua gestione, all’Ente di via Spalato, “gli affidamenti diretti, necessari e utili ad assicurare beni e servizi urgenti sono stati ridotti di un terzo”. Ed a conferma di tale affermazione sono intervenuti due stretti collaboratori di Schittulli alla Provincia, Davide Bellomo e l’ex magistrato Barchetti, entrambi con esperienza di assessore nella giunta dell’oncologo, che con carte alla mano hanno dimostrato come negli ultimi anni l’ex presidente della Provincia di Bari invitava i dirigenti, per sollecitarli tempestivamente a bandire le gare “proprio per evitare proroghe e affidamenti diretti”. E Schittulli, per difendersi dallo sgarbo istituzionale del sindaco Decaro al convegno sull’anticorruzione, non ha tergiversato minimamente nel definire le insinuazioni del suo successore in via Spalato “solo bugie per i titoli sui giornali” e nell’invitare i giornalisti a non farsi abbindolare dalle “insinuazioni di basso profilo” di chi, pur di mettere in ombra gli avversari, non si fa scrupoli nel lanciare accuse destituite di ogni fondamento. “Siete demagoghi e vigliacchi” ha detto infatti l’oncologo a coloro che additano la sua gestione della Provincia come opaca e clientelare. Rilievi ed accuse mosse probabilmente, secondo Schittulli, per compiacere l’aspirante governatore del centrosinistra, Michele Emiliano, che invece è stato bocciato dall’Autorità nazionale dell’anticorruzione per la gestione degli appalti al Comune di Bari nei suoi dieci anni da Primo cittadino. Infatti, ha rivelato Schittulli: “I sospetti avanzati da Decaro, rispetto ai quali ha preso peraltro le distanze in una telefonata privata avuta con me, sono infondati ed io l’ho invitato e lo invito a rivolgersi alla Procura e alla Corte dei conti, se ha dubbi sulla gestione dei lavori da parte della mia amministrazione”. “Del resto – ha aggiunto l’ex presidente della Provincia – un fatto possiamo assumerlo con certezza: Cantone, che presiede l’Autorità nazionale anticorruzione, ha giudicato ottima la gestione della Provincia. Al Comune guidato da Emiliano, invece, ha riscontrato una situazione opposta”. Ma a far più notizia, come di solito accade in politica, è sempre la propaganda di chi alza la voce o di chi vende meglio pane per focaccia. Per non parlare, poi, di chi ignora o facilmente dimentica fatti e vicende passate e presenti nella gestione della ‘cosa pubblica’ a Bari. Infatti, non a caso il metodo di fare la morale agli altri, in talune circostanze, è quello che a volte più paga anche elettoralmente. Salvo, poi, a vedere chi la ‘morale’ può e deve farla davvero.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 4 Marzo 2015