Decaro nei sondaggi “vola”, ma è proprio così?
Dopo l’indagine statistica di Swg dello scorso fine marzo che vede il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, attestarsi tra il 49 ed il 53 per cento di gradimento in una platea campione di appena 1800 intervistati, c’è già chi paragona il Primo cittadino uscente all’Ape Maia. Infatti, tra costoro c’è chi ricorda il noto ritornello che recita: “vola, vola l’Ape Maia…..” . E che di un sondaggio fatto “al volo” possa trattarsi (quello effettuato dalla Swg sui nomi dei candidati a sindaco di Bari e non tutti ancora definitivi) è praticamente certo, considerato che il campione di elettori baresi su cui è stato eseguito il sondaggio è molto meno dell’1% degli aventi diritto al voto nella città di Bari e, soprattutto, perché non sono stati resi noti i criteri secondo cui sono stati selezionati gli intervistati. Dati, questi ultimi, che – come è noto – in un qualsiasi sondaggio che si rispetti, perché eseguito secondo le regole della Statistica, sono parte integrante e sostanziale del sondaggio stesso e, quindi, dei risultati numerici che emergono dalla consultazione statistica. Ma a rendere ancor più risibile la consultazione di Sgw che vede “volare” Decaro (come nella nota canzone di Domenico Modugno, “nel blu dipinto di blu”, ma che in questo caso si potrebbe forse meglio coniugare “nel Pd dipinto di Pd”) è che tra i 1800 soggetti intervistati non ci sia stato uno solo di essi che abbia dichiarato di non aver ancor deciso per chi votare alle prossime amministrative, oppure che non si recherà al seggio, oppure ancora che non intendeva dichiarare la propria intenzione di voto. Eppure è noto che in qualsiasi genere di sondaggio c’è quasi sempre (soprattutto in quelli di natura politica) una percentuale di intervistati che non si esprime per incertezza o altro. Invece, in questo sondaggio della Sgw di “incerti” sul nome del candidato sindaco da scegliere stranamente non c’è menzione. Ancor più bizzarro è il fatto che tra i sei nomi dei candidati a sindaco di Bari sottoposti al sondaggio (Decaro, Di Rella, Pani, Melini, Derazza, Amenduni) compare anche quello di un candidato che a metà marzo scorso aveva solo ipotizzato una sua possibile discesa in campo alle comunali baresi (Amenduni) e che meno di 48ore dopo non se ne parlava già più, avendo lo stesso Amenduni, subito dopo, annunciato il ritiro della propria disponibilità in tal senso. E, poiché è stato reso noto che il sondaggio è stato effettuato tra il 18 ed il 25 marzo scorso, e quindi della durata di una settimana, non si ci spiega come mai l’indagine sia stata portata avanti anche sul nome di un candidato praticamente “fantasma”. Stando così i “fatti” sarebbe forse il caso di chiedersi a che serve o, forse meglio, “cui prodest” (a chi giova) un tal genere di sondaggio? Infatti, è di tutta evidenza che, per i pochi ed elementari rilievi innanzi rappresentati, l’indagine resa nota da Sgw altro non è che un’indicazione assai grossolana ed approssimativa sulle intenzioni di voto dei baresi, resa nota verosimilmente più per assecondare i desiderata di chi sicuramente aspira a vincere le amministrative al primo turno che per rendere un servizio informativo alla collettività. E che l’aspirazione del sindaco uscente, Decaro, sia quella di vincere al primo turno non è un mistero per nessuno, così come non è un mistero neppure il fatto che, anche alla luce dei dati delle ultime amministrative del 2014, appare alquanto difficile ed improbabile che la “partita” elettorale barese possa concludersi già al primo turno, se non altro perché questa volta per il centrodestra soffia forte anche a Bari il “vento” salviniano ed il M5S, a differenza del 2014, rappresenta un terzo polo molto più rafforzato di quanto lo non fosse alle precedenti amministrative. Quindi, i risultati molto poco attendibili del sondaggio reso noto da Sgw altro non sarebbero che un palese tentativo di orientare o motivare quella parte di elettorato barese che non ha ancora deciso per chi votare il 26 maggio prossimo, o forse per invogliare a candidarsi i possibili baresi invitati ad entrare in una delle tante liste in corso di formazione a sostegno del sindaco uscente e che invece sono ancora restii, se non addirittura ritrosi. In sostanza, tal genere di sondaggio potrebbe essere una delle tante “furbate” che i soliti “mestieranti” della politica a volte fanno trapelare “ad hoc” per tentare di condizionare a proprio vantaggio gli sviluppi della campagna elettorale in corso. Ma qualcuno, tra gli addetti ai lavori della politica barese, già si chiede: “Questa volta saranno sufficienti le solite e note ‘furbate’ per vincere le amministrative?” Infatti, secondo lo stesso addetto ai lavori, il principale fattore di incertezza alle imminenti comunali baresi sarà verosimilmente quello che in gergo politico è ormai definito come “l’effetto giallo-verde”. Ossia, l’attesa e quasi certa assidua presenza a Bari, per la campagna elettorale, dei due vice-premier, Matteo Salvini della Lega e Luigi Di Maio del M5S. Infatti, con loro in campo difficilmente per il sindaco uscente del Pd ci sarà scampo. Ed ecco perché Decaro confida verosimilmente nell’effetto sondaggi approssimativi e nella “lotteria” del primo turno. Ovviamente, Salvini e Di Maio permettendo.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 5 Aprile 2019



