Decaro vede Renzi: candidatura a sindaco più vicina?
Il neo-deputato barese Antonio Decaro del Pd, figlioccio politico di Alberto Tedesco, noto ex-assessore regionale alla Sanità, nonché delfino del sindaco Michele Emiliano, continua sorprendere non poco anche all’interno del suo stesso partito per la sua intraprendenza politica, oltre che per il continuo camaleontismo con cui si barcamena tra le diverse anime nazionali del Partito democratico. Un’intraprendenza che recentemente – a detta di qualche bene informato – lo ha portato ad incontrarsi con il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che all’interno del Pd guida un vasto schieramento che mira ad assume la guida politica del partito per il dopo Epifani. Infatti, stante a quanto si dice in giro, Decaro sarebbe l’unico degli esponenti baresi del Pd di “area non renziana” ad aver avuto, qualche settimana fa, un colloquio riservato di oltre un’ora con il Primo cittadino del capoluogo toscano. Dell’incontro sarebbero stati messi al corrente i renziani pugliesi della prima ora, il tranese Fabrizio Ferrante ed i baresi Roberto Carbone e l’ex parlamentare Giusy Servodio, che poi, però, non sarebbero stati informati sui particolari di ciò che Decaro avrebbe detto a Renzi, circa le sue effettive intenzioni a far parte della squadra politica del sindaco fiorentino all’interno del Pd. Sempre secondo lo stesso bene informato, Decaro con Renzi, più che parlare di una sua immediata adesione, potrebbe essersi limitato soltanto a fare da emissario di Emiliano, per sondare le possibilità di spazio politico del sindaco di Bari sul fronte renziano del Pd pugliese. Infatti, come è noto, Emiliano da tempo è alla ricerca di un approdo all’interno del Pd che gli assicuri un futuro politico, dopo la scadenza del secondo mandato di sindaco del capoluogo pugliese, a primavera del 2014. E’altrettanto noto che Emiliano, già dal 2010, voleva soffiare al governatore in carica, Nichi Vendola, la candidatura a presidente della Regione e che non fa mistero di aver conservato tale aspirazione per le prossime elezioni regionali. Sta di fatto, però, che per Emiliano il quadro politico, sia all’interno del Pd che più in generale nel centrosinistra, si è complicato parecchio visto che la scadenza naturale del secondo mandato di Vendola è nella primavera del 2015, mentre quella comunali di Bari è a primavera dell’anno prima. Oltre al fatto che non sarebbe per nulla da escludere che, non essendoci per la guida della Regione il divieto di terzo mandato consecutivo, come per il Comune, potrebbe essere lo stesso Vendola a volersi riproporre governatore per la terza
Volta. Ora per Emiliano, infatti, l’unica concreta prospettiva politica è quella di candidarsi a conseguire un seggio al Parlamento europeo, visto che le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea di Strasburgo capiteranno proprio in coincidenza con la sua scadenza di mandato sindacale. Però, come è noto, il seggio di parlamentare europeo si conquista con i voti di preferenza e non è certo facile raccogliere consensi personali in un collegio elettorale composto da ben sei regioni, come è quello meridionale per le europee. Quindi, per essere eletti servirebbe avere preferenze in modo massiccio in tutto il collegio elettorale. Ed Emiliano sa bene che per raggiungere tale obiettivo serve nel suo partito avere una cordata di gruppo ben organizzata, che solo i leader nazionali possono facilitare intorno ad un progetto politico comune. Diversamente la partita delle europee sarebbe praticamente impossibile da giocare solo sul piano individuale. Pertanto, il Primo cittadino di Bari potrebbe aver affidato a Decaro il ruolo di pontiere con Renzi proprio per ottenere un sostegno certo alla sua candidatura europea, in cambio dell’appoggio politico alla scalata del sindaco di Firenze alla segreteria nazionale del Pd. Ma Decaro – sempre secondo indiscrezioni – avrebbe chiarito a Renzi anche le vere intenzioni su una sua possibile candidatura a sindaco di Bari per il dopo Emiliano. Una candidatura che – sempre a detta dei soliti bene informati – dipenderebbe inevitabilmente dall’esito del giudizio penale in corso pendente su Decaro a seguito della una “raccomandazione” di un suo parente ad un concorso dell’Arpa Puglia, ai tempi in cui era assessore alla Sanità il suo noto padrino politico, Tedesco per l’appunto. Infatti, la Procura barese nel giudizio davanti al gup del Tribunale di Bari, Marco Galesi, ha chiesto per Decaro una condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per quel tentativo di raccomandazione. La conclusione del giudizio con rito abbreviato, come è noto, è prevista per la fine di settembre prossimo. E solo allora, quindi, nel Pd barese si potrebbe sciogliere il nodo candidatura a sindaco del capoluogo per la successione ad Emiliano. In ogni caso, a prescindere dall’esito del processo, è alquanto paradossale nel centrosinistra barese che l’ex assessore ai Contratti ed appalti del sindaco Emiliano, Lino Pasculli, è stato nel 2011 estromesso dalla giunta per una tentata raccomandazione di un “disperato” per un posto di lavoro da pulitore in una cooperativa, mentre invece un altro ex assessore, Decaro per l’appunto, che avrebbe tentato di “raccomandare” un parente ad un concorso pubblico, sia poi finito in Parlamento e potrebbe eventualmente anche competere per succedere allo stesso Emiliano sulla poltrona di sindaco. Senza considerare, poi, che di parentopoli al Comune di Bari ce ne sono diverse.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 30 Luglio 2013