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Decaro vola, Di Rella “uccel di bosco”, Pani e altri non pervenuti

Ad urne aperte anche a Bari le sorprese non mancano. E che sorprese! Infatti, anche se nel momento in cui stiamo per chiudere l’edizione odierna del giornale i risultati elettorali definitivi sono soltanto quelli delle europee, perché per le amministrative i dati sono ancora molto parziali, e quindi provvisori, la notizia invece che il sindaco di centrosinistra uscente, Antonio Decaro del Pd, sarebbe riconfermato Primo cittadino con oltre il 65% dei consensi sembra un dato ormai certo. Ma vediamo nel dettaglio i risultati baresi delle europee, raffrontandoli con quelli, sia pur ancora provvisori, delle comunali, dove Decaro – come detto – si riconfermerebbe sindaco al primo turno, con un risultato della sua coalizione esattamente antitetico a quello delle concomitanti elezioni europee. A Bari il “Movimento 5 Stelle” è risultato il partito più votato alle elezioni europee, con 45.847 voti di lista, pari al 27,66% dei consensi, seguito dalla Lega di Matteo Salvini che ha ottenuto 36.195 voti di lista, pari al 21,84%. La terza forza politica barese alle europee è il Pd con voti 33.814 di lista, pari al 20,40% delle schede valide scrutinate, seguita a scalare da Forza Italia, che ha
raggiunto il 10,39% con 17.218 voti e Fratelli d’Italia al 6,88% con 11.402 voti. Nel capoluogo pugliese un significativo 5,24% di consensi, con 8.681 voti, è il dato elettorale riportato alle europee dalla lista “ +Europa” che, però, a livello nazionale non è riuscita a superare la soglia di sbarramento del 4% per essere ammessa alla ripartizione dei seggi. Quindi, nel capoluogo pugliese alle europee lo schieramento dei partiti tradizionali del centrodestra sommato a quello del M5S ha sfiorato il 70% dei consensi, raggiungendo per l’esattezza il 66,77% dei voti espressi dall’elettorato barese. Lo stesso elettorato che, però, nella contestuale tornata amministrativa si è espresso in gran parte in maniera esattamente opposta, visto che il risultato, sia pur provvisorio, ottenuto dal sindaco uscente di centrosinistra, Decaro, e dalle liste che lo hanno sostenuto, è di oltre il 65%. Infatti, è da sottolineare come, pur votando nello stesso giorno, a Bari vi sia un una divergenza di 180 gradi, e quindi un risultato nettamente antitetico, tra il risultato delle europee e quello delle amministrative, tanto che sia il M5S che la Lega nelle comunali baresi, (stando ai dati noti pervenuti fino al momento in cui licenziamo il presente servizio) riportano percentuali ad una sola cifra, mentre il Pd, classificatosi terzo alle Europee, riesce, a quanto sembra, a confermarsi primo partito non solo della sua coalizione, ma addirittura in città, con il 16,8% dei voti, facendo eleggere al primo turno il sindaco di Bari con un dato notevolmente migliore di quello ottenuto nel 2004 dal centrosinistra barese, con la candidatura di Michele Emiliano, che – come si ricorderà – fu eletto sindaco al primo turno con poco più del 53% dei consensi. Ma il centrosinistra in Puglia riesce forse ad eleggere al primo turno anche il primo cittadino di Lecce, con la riproposizione del dimissionario Carlo Salvemini. Mentre a Foggia c’é un testa a testa (si andrà verosimilmente al ballottaggio il 9 giugno p.v.) tra il sindaco uscente, Franco Landella di centrodestra e il candidato del centrosinistra, Pippo Cavaliere. “Sono stanco morto, stordito, commosso e felice. In questo momento non so dirvi altro che grazie Bari, grazie
Baresi. Il resto ce lo diciamo al comitato. Vi aspetto lì”. E’ questo il primo messaggio che il sindaco uscente e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha inviato ai baresi via Facebook, mentre al suo comitato elettorale di corso Vittorio Emanuele, in pieno centro cittadino a poche decine di metri dal Comune, ormai si respirava già aria di festa, nonostante ufficialmente fossero state scrutinate soltanto alcune decine di seggi. Però, il trend era ormai chiaro e si prospettava una netta vittoria al primo turno. Infatti, secondo quanto si è appreso, il principale competitor, presentatosi per la sfida  – come si ricorderà – più di un anno fa con la sua proposizione a sindaco, Di Rella per l’appunto, avrebbe già telefonato a Decaro, per complimentarsi del brillante risultato.  Un risultato raggiunto non soltanto grazie al crollo verticale nelle comunali del M5S ma, verosimilmente, soprattutto per la totale assenza di scena dalla campagna elettorale dello stesso Di Rella, che – come è noto – da subito dopo la sua vittoria alle primarie del centrodestra del 24 febbraio scorso si è completamente eclissato nella corsa a sindaco, sottraendosi finanche da tutti i confronti con i suoi avversari e dai dibattiti pubblici con l’elettorato dei vari quartieri cittadini. Se a ciò, inoltre, si aggiunge forse anche l’evidente incapacità delle classi dirigenti locali delle diverse forze politiche nazionali che nella tornata elettorale appena conclusa avrebbero dovuto contendere al centrosinistra la poltrona di Decaro, a saper individuare non soltanto candidati a sindaco elettoralmente credibili, e quindi all’altezza della sfida, ma financo i nomi elettoralmente più rappresentativi  per le liste che dovevano sfidare il Primo cittadino uscente e le sue truppe cammellate, allora il risultato elettorale delle amministrative baresi non poteva essere che quello ancora in corso di spoglio. Ossia ampiamente favorevole al sindaco uscente. Infatti, la sensazione prevalente, in questa campagna elettorale, per molti addetti ai lavori della politica (ma anche per tantissimi semplici elettori!) è stata che Decaro combattesse la partita per la sua riconferma contro nessun avversario temibile. Insomma, ha “giocato” praticamente da solo. E, pertanto, il risultato non poteva che essere scontato. E l’evidente divergenza barese tra il risultato delle europee e quello delle amministrative è l’ineccepibile conferma.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 28 Maggio 2019

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