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Decentramento al palo, municipi fantasma e spreco di denaro

Ancora pochi giorni e lunedì prossimo, 4 giugno, la petizione popolare “Mille firme per la verità sul decentramento” sarà discussa in Aula Comunale, iscritta al primo punto all´Ordine del Giorno. Questo, ci tiene a precisare subito Tonino Gadaleta, già presidente circoscrizionale a Poggiofranco e animatore convinto della raccolta di firme, è stato possibile grazie alla sensibilità del Consigliere Carlo Paolini. IL quale, attraverso la sua formale richiesta in Aula durante l’ultima assemblea, ha consentito di dare seguito alla norma regolamentare. Ma lunedì sarà soltanto un´occasione per dare almeno un dignitoso sussulto dopo la deliberazione approvata a maggioranza con grande superficialità il 10 maggio scorso: una “pagina nera” della storia amministrativa del comune di Bari, dice ancora Gadaleta. Perché? “Grave non aver approvato la richiesta di rinvio in presenza di una Petizione dei Cittadini con oltre 1000 firme. Con questa deliberazione s’è inteso ritoccare le funzioni proprie, fra l´altro mai rese esecutive, in modo artificioso per poi rinviare d’un altro anno e mezzo la loro operatività in considerazione di una verifica della Giunta comunale sul Personale da trasferire negli istituendi Municipi e sulle risorse finanziarie da assegnare. A questo proposito, vale la pena di ricordare che nella nuova formulazione le funzioni sono falsamente definite “proprie” perché in gran parte sono in concorrenza con il comune e addirittura per la materia dei servizi sociali, quella che qualifica il Decentramento amministrativo, la competenza è esclusiva dell´Assessorato al ramo relegando le circoscrizioni, o i futuri Municipi, a ruoli marginali di routine o semplicemente a solo effetti logistici, vedi p.e. le Assistenti sociali che rispondono direttamente alla Ripartizione centrale di competenza. I problemi, poi, relativi al Personale amministrativo, da coinvolgere, sono del tutto inesistenti perché definite le competenze da attribuire alle circoscrizioni, lo stesso viene scorporato dalle Ripartizioni centrali aggiungendosi a quello già presente, diverso per il Personale tecnico che rappresenta una lacuna atavica dell´Amministrazione comunale che nel tempo ha preferito “appaltarsi” con gli studi tecnici privati per la definizione progettuale delle Opere Pubbliche. Per le risorse finanziarie da prevedere nel Bilancio basta semplicemente applicare la previsione regolamentare col Bilancio partecipato. L’ex presidente Gadaleta non si fa pregare e spiega: “Sono tante le questioni che avrebbero dovuto trovare soluzione per precise disposizioni del Regolamento in materia che, invece, sono rimaste lettera morta sin dal lontano 2006 quando fu approvato. E´ evidente che la volontà politica di attuare il Decentramento amministrativo a Bari da parte dell´Amministrazione comunale è del tutto inesistente e come i fatti dimostrano ogni iniziativa è presa solo per annullare qualsiasi possibilità di determinare un Decentramento vero e non di facciata”. Le colpe? “L´Assessore al Decentramento del tempo, Antonella Rinella, in sede di deliberazione della modifica del precedente Regolamento sul Decentramento amministrativo del 1995, avvenuta solo per scongiurare la nomina del commissario ad acta per effetto di una sentenza del Tar, affermò che quello che si approvava era definito “ponte” in vista dell´istituzione dei Municipi. Era la sera inoltrata del 4 maggio 2006 in consiglio comunale, tempo ne è passato ma di Municipi non se ne vede neanche l´ombra e la strada appare in netta salita e il “ponte” è rimasto nell´immaginario, oltremodo fantasioso, di chi lo aveva proposto”, chiarisce Gadaleta. Arrabbiato come tanti cittadini baresi e membri del comitato per i nuovi municipi in quanto la previsione nei programmi elettorali sin dal 2004 di realizzare un Decentramento che non fosse di facciata non ha mai trovato riscontro nel Governo comunale. Ancora oggi, è rimasta inevasa. I consigli circoscrizionali hanno funzionato come organismi decentrati ai quali il “potere” comunale disconoscendo Leggi, Statuto e Regolamenti comunali gli ha assegnato nel tempo un ruolo esclusivamente consultivo e privo di potere decisionale sulla politica del Territorio, determinando, in tal modo, soltanto sperpero di danaro pubblico. A questo stato di cose il silenzio è stato pressoché totale da parte delle circoscrizioni Incapaci di reagire all´arroganza del potere centrale del comune di Bari, tranne le dovute eccezioni, Come, per esempio, il consiglio della I° Circoscrizione, Palese-S.Spirito-Enziteto-Catino.

Francesco De Martino


Pubblicato il 1 Giugno 2012

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