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Decentramento: chiesto il ‘Commissario ad acta’, ma siamo fuori tempo massimo…

Decentramento amministrativo al Comune di Bari, potrebbe tornare ad occuparsene il Prefetto, dopo che Tonino Gadaleta, coordinatore del Comitato Municipi per Bari, proprio per istituire i Municipi cittadini dotati di autonomia finanziaria e gestionale, ha fatto partire un plico indirizzato al rappresentante del Governo. LO scopo, ovviamente, chiedere il suo intervento per passare dalle parole ai fatti, con l’esercizio dei compiti affidati, come anche la copertura organica del personale tecnico e amministrativo, nonchè l’individuazione di sedi  municipali idonee ed opportunamente attrezzate. Insomma, la parola passa al dottor Nunziante, vista e considerata l’assoluta inanità dell’ente guidato da Emiliano sul passaggio dei poteri dal centro agli enti periferici, <<…promesse non mantenute da oltre tredici anni da quando il testo Unico degli Enti Locali dava facoltà ai comuni con popolazione superiore ai 300mila abitanti di realizzare il decentramento amministrativo attraverso circoscrizioni, come sancito dallo Statuto comunale e relativo Regolamento>>, rimarca lo stesso Gadaleta. Costretto a chiamare in causa il Prefetto e il suo commissario ‘ad acta’ per superare gli ostacoli di un’amministrazione che a parole dice che vuol cambiare e poi lascia al suo posto nove consigli circoscrizionali –carrozzoni per tirare acqua al proprio mulino, attraverso promesse di voti e poltrone. Gadaleta non è nuovo ad iniziative personali in nome del decentramento, rivelandosi spina nel fianco di almeno due assessore che si sono avvicendate al ramo, senza concludere niente, Antonella Rinella e Mara Giampaolo.  <<A questo punto, appare quasi superfluo, sottolineare che il tempo è trascorso inutilmente e, ad onta dell’indirizzo approvato dal consiglio comunale, come si può evincere dalle succitate deliberazioni, non si è provveduto a dare esecuzione al Regolamento sul Decentramento>>, si legge nella missiva con ricevuta di ritorno indirizzata dall’ex presidente di Picone – Poggiofranco a piazza Libertà. Mettendo in difficoltà un’amministrazione cittadina che, come detto, si avvia alla prossima consultazione elettorale senza che siano stati riconosciuti quei trasferimenti, in ordine a risorse economiche, strumentali e personale, che permetterebbero la compiuta ed esaustiva applicabilità del Regolamento sul Decentramento amministrativo. <>, conclude Gadaleta che chiede al Prefetto, dunque, la nomina del commissario ad acta. Ma anche i sindacati sono preoccupati per l’assoluta insolvenza del Comune sul fronte del decentramento, visto che l’istituzione dei cinque Municipi, strada delineata con l’accorpamento delle nove circoscrizioni, comporterà invariabilmente ricadute non solo sull’erogazione dei servizi alla cittadinanza, ma cambiamenti nell’organizzazione del lavoro, che inevitabilmente coinvolgerà il personale dipendente al Comune. <>, si legge in un documento firmato dai segretari di Cgil e Uil, Tomaselli e Di Gregorio. Anche per loro è giunto il momento di parlare <<…di un organico idoneo, di strumentazioni opportune, di strutture decenti, di tutela del personale, di valorizzazione professionale e utilizzazione adeguata delle competenze, affinché quel progetto dei Municipi sia realizzato in pieno, con attribuzione di organi e funzioni dei comuni di pari popolazione, nella prospettiva del l'istituzione della città' metropolitana. Nel decentramento delle funzioni rientrano ai Municipi i pieni poteri in materia di servizi sociali, cultura, lavori pubblici, manutenzioni, attività sportive e ricreative, dunque il personale socio-educativo è interessato a pieno al mutamento in atto e deve essere coinvolto in questa modifica perché coprotagonista della riuscita del processo in atto. Vogliamo dire che gli assistenti sociali sono insufficienti, poiché dovrebbero corrispondere a una proporzionalità che assicura un operatore per cinque mila abitanti (così' come previsto dalla regione) e invece sul territorio c'è ne sono solo 52 su 332mila abitanti. Ma le inadempienze e l'indifferenza dell'Amministrazione a tutt'oggi sono state tante. Non possiamo più' lasciar correre>>, chiosano infine i sindacati. Quando, ormai, è troppo tardi…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 4 Febbraio 2014

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