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Decentramento, città metropolitana e piccoli comuni: a che punto siamo?

“Partecipare per cambiare” è lo slogan di comitati e semplici cittadini impegnati a seguire il faticoso percorso del Comune di Bari sulla via del decentramento amministrativo. E per la comunità barese, come ha ribadito ancora una volta l’ex presidente circoscrizionale di Picone/Poggiofranco Tonino Gadaleta, l’istituzione dei Municipi deve avvenire a costo zero. Con la proposta licenziata dalla commissione tecnica comunale sono previste funzioni in concorrenza tra Municipi e Comune, cioè pur di “salvare” gli uffici preesitenti si ipotizzano doppioni di uffici e competenze. Questo è improponibile perchè palesemente sarebbe soltanto uno sperpero di danaro pubblico, e in tal caso i Municipi continuerebbero ad essere organismi consultivi e di facciata come le attuali circoscrizioni. E’ duro a morire il “monocentrismo” comunale perchè è evidente ci sono tantissimi interessi da salvaguardare determinati con gli accordi programma o i fondi provenienti dall’Unione Europea del Piano strategico (è questo un piano di intervento su un’Area del territorio barese, ma non è l’area metropolitana che dev’essere ancora più vasta). Si opera in controtendenza perchè il progetto riformatore prevede con l’istituzione dell’Area metropolitana il nuovo livello istituzionale a potestà statutaria (art. 114 Cost.) della Città metropolitana di Bari (e non Bari Città Metropolitana) con l’abolizione della Provincia di Bari, ma anche della provincia Barletta-Andria-Trani, se compresa nel’Area metropolitana. Nella fase transitoria i Municipi devono essere istituiti al rango di comuni metropolitani sino ad assorbire tutte le competenze dell’attuale comune di Bari obsoleto e superato dall’evoluzione dei tempi deve essere sciolto (è proprio il contrasto tra i due livelli società civile e attuali istituzioni che crea contraddizioni, malcontento, inefficacia e mancata risoluzione delle emergenze territoriali di ogni tipo). In questa visione (altro che le 30mila euro erogate dal Comune all’Ipres, istituto di ricerca incaricato dal Comune di Bari, sarebbe stato più coerente ‘…darle alla Caritas’, s’infervora Gadaleta) i Municipi vanno istituiti sulla base della sussidarietà e del federaleismo solidale individuando le aree del territorio barese (Area Palese, Area Carbonare, Area ex comune centrale con la risorsa del mare, Area Bari ovest e Area Bari est. Peccato che anche all’ultima riunione per discutere di decentramento e nuovi municipi l’assessore comunale De Gennaro non ha avuto modo di spiegare che i ritardi in materia stanno diventando sempre piu’ incolmabili….
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 


Pubblicato il 29 Ottobre 2011

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