Decentramento, dopo il “buone ferie” ora arriva anche il “buon Natale”
Dopo il “Buone ferie” della scorsa estate, ora sta per arrivare anche il “Buon natale” dall’Amministrazione comunale ai cittadini baresi? A porsi questa domanda è un ex dirigente apicale del Comune di Bari, Giuseppe Anaclerio, che, avendo letto un nostro servizio dello scorso 10 novembre, sulle spese folli del Comune capoluogo per gli inutili Municipi di un decentramento praticamente inesistente, ci ha inviato un intervento a commento dello scenario tributario che nelle settimane che precederanno le prossime Festività natalizie interesserà i contribuenti italiani e, più in particolare, quelli baresi. Infatti, l’ex dirigente comunale barese ha esordito: “Si avvicina il tempo più bello dell’anno, quello delle Festività natalizie, atteso da grandi e piccini”, però “le previsioni non sono rosee”. Difatti, Anaclerio ha ricordato che “in Ucraina incombe ancora la guerra, con conseguenze che si sviluppano a scendere sino nelle tasche degli italiani, per l’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas e con la forte inflazione che corrode le già spesso insufficienti entrate”. Senza dimenticare che lavoratori dipendenti e pensionati percepiscono ancora retribuzioni calcolate ai tempi dell’ormai vecchia Lira, “però pagano da tempo i loro acquisti in Euro, con un gap che non appare colmabile”. E, dopo tale rilievo, ad Anaclerio non sono di certo sfuggite talune promesse elettorali che i partiti hanno effettuato nella campagna alle elezioni politiche svoltesi lo scorso 25 settembre. Infatti, ha ricordato ancora con un pizzico di ironia il dirigente comunale barese ora in quiescenza, “qualcuno in campagna elettorale aveva avanzato la proposta di una mensilità aggiuntiva ma, come tutte le promesse elettorali, subito messa a tacere nel forziere dei sogni come la ‘flat tax’, per la quale da Roma ci si è affrettati a far sapere che ‘per ora non se ne parla, forse più in là, forse solo per le partite Iva e solo entro certi limiti’.” Anche per la riduzione del così detto “cuneo fiscale, richiesto da Confindustria e dai Sindacati Confederali” e paventato nella recente campagna elettorale, la risposta – ha evidenziato inoltre Anaclerio – è che “la misura è allo studio”. Però, l’ex dirigente barese, ad onore del vero, ha anche rilevato che “in questo periodo c’è o, forse meglio, ci sarebbe un dato apparentemente positivo”, qual è per l’appunto “l’arrivo della ‘benedetta’ 13^ per i fortunati che ancora la percepiscono”. “Ma attenzione!” – ha esclamato Anaclerio nel suo intervento – “perché su di essa – ha sottolineato l’ineffabile e puntiglioso ex dirigente comunale – sono in agguato i pubblicani di antica memoria”. Ovvero “lo Stato che esige il secondo e sostanzioso acconto Irpef e la seconda rata dell’Imu, mentre la Regione reclama l’Irap e il bollo auto, il Comune invece la Tari.” Ossia la tassa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. “E’ un assalto concentrico” – ha commentato ancora Anaclerio rilevando ironicamente che trattasi di “un’aggressione legittimata da parte di quelli che vogliono rovinarci il Natale”, passando subito ad evidenziare che “il Comune di Bari – come rilevato anche in un suo precedente intervento pubblicato lo scorso luglio da questa stessa testata giornalistica – ci mette del suo …..con interessi!” Infatti, eccepito Anaclerio, “mente la Confindustria territoriale (vedi “Quotidiano di Bari” del 9 novembre scorso) chiede al Governo centrale tagli alle tasse per cittadini ed imprese e il buon ex premier Draghi ebbe a sostenere che non era questo il tempo per mettere le mani nelle tasche degli italiani, il Comune di Bari ,invece, in assoluta controtendenza all’orientamento nazionale , ha deciso di aumentare la Tari per le utenze domestiche, che rappresentano circa il 90% di tutte le utenze cittadine, e, inoltre, di andare alla ricerca degli evasori parziali con il raffronto tra le risultanze catastali e le posizioni ‘scorrette’ a ruolo”, predisponendo ed autorizzando allo scopo un apposito “progetto obiettivo” della Ripartizione Tributi, che sarà premiato con l’elargizione di ben 55mila euro da distribuire ai funzionari impegnati nel progetto. “Quindi, – ha rilevato lo stesso ex dirigente comunale – in tempi di magra molti contribuenti baresi si aspettano accertamenti in rettifica certamente legittimi, ma forse inopportuni nel particolare contesto storico-sociale attuale”. “Infatti, – ha rilevato ancora Anaclerio – l’Amministrazione barese con l’ultimo recente aumento medio di circa il 10% della Tari non solo contraddice le indicazioni governative nazionali, ma da un lato si attiva per la caccia alle posizioni scorrette ed evasori parziali, mentre dall’altro lato continua a mantenere in essere gli inutili municipi di decentramento amministrativo, i cui costi politici da tempo ma ancor più ultimamente, con la legge di Bilancio del 2022, sono lievitati a dismisura, in conseguenza al grazioso lascito del governo Draghi con l’aumento dell’indennità dei Primi cittadini che, per città del rango Metropolitano come Bari, è del 97% nel triennio 2022-2024, avendo in più come effetto domino degli aumenti di pari percentuale per le indennità di vice-sindaco, assessori e presidenti di Municipi, oltre che per i gettoni di presenza per consiglieri comunali e municipali, come ben spiegato nel servizio del ‘Quotidiano di Bari” di giovedì scorso”. Quindi, per Anaclerio, “si può amaramente dire che, a Bari da una parte si verifica uno sperpero di pubblico denaro e non si fa buona e trasparente amministrazione, dall’altra invece si cerca di recuperare gli sprechi aumentando i tributi a carico dei cittadini-contribuenti, sempre più oppressi dalla fiscalità comunale!” Pertanto, ha concluso Anaclerio, “in questi giorni per noi contribuenti baresi si attendono, in concomitanza con la tredicesima, le nuove cartelle Tari 2022, ad oggi non ancora notificate e ciò a valere- ironicamente- come un “Buon Natale” dell’Amministrazione cittadina, per chi – ovviamente – ancora può permetterselo!”. Perché per i tanti baresi che invece non possono più sostenere simili carchi tributari, le cartelle resteranno inevase. E se a Bari, agli ormai pesanti carichi fiscali, si considerano anche altre voci di entrata del Comune che gravano pesantemente sui contribuenti cittadini (vedi oneri urbanistici, multe a go-go, nonostante la responsabilità morale dell’assenza di parcheggi sia dello stesso Comune, etc.), senza per altro aver mai messo mano agli sprechi dovuti agli ormai alti costi dei politici comunali, allora è di tutta evidenza che in questa città – a detta di molti – “al peggio non c’è più, forse, alcun limite!”
Giuseppe Palella
Pubblicato il 15 Novembre 2022