Cronaca

Decentramento: il Comune torna indietro di oltre trent’anni…

Sono passati più di tre anni da quando il sindaco Michele Emiliano andò in Regione per bloccare il distacco da Bari della Prima e della Quarta circoscrizione amministrativa, che sarebbero invece diventate due nuove e distinte realtà comunali, Palese-Santo Spirito e Carbonara-Ceglie-Loseto, non più dipendenti politicamente ed amministrativamente dal capoluogo. Un distacco che, come si ricorderà, fu sventato all’ultimo minuto anche grazie alle indebite pressioni esercitate da Emiliano su molti componenti dell’Aula di via Capruzzi. E, forse, anche a qualche non lecita azione di ingerenza su cui, però, finora non è stata fatta chiarezza. La Regione guidata dal governatore-poeta, Nichi Vendola, pseudo paladino dei diritti, come è noto, pur avendo speso circa 700mila Euro per i referendum consultivi, si sottomise al volere del sindaco di Bari e, quindi, bocciò l’istituzione dei due nuovi Comuni. Un clamoroso atto di sottomissione politica, ma anche legislativa, che alcuni consiglieri regionali tentarono di giustificare sostenendo che si erano lasciati convincere dalle promesse di Emiliano che aveva assicurato, a breve, di dare attuazione ad una diversa e più compiuta forma di decentramento amministrativo comunale, che tenesse in debito conto delle esigenze dei cittadini e delle variegate realtà territoriali che compongono il Comune barese. “Promesse finora puntualmente disattese – sostengono alcuni rappresentanti dei Comitati civici per l’Autonomia comunale della Prima e della Quarta  circoscrizione –  e di cui ora l’amministrazione Emiliano ritorna a parlarne solo perché si è in prossimità di fine mandato e le elezioni per il nuovo sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale incombono”. Oggi pomeriggio, infatti, nell’aula “Dalfino” del Palazzo di corso Vittorio Emanuele l’assessore al decentramento, Mara Giampaolo, insieme al sindaco Emiliano presenterà, con notevole ed ingiustificato ritardo sull’annunciato crono-programma, il tanto propagandato progetto di riforma del decentramento cittadino. Un progetto che prevede una riduzione delle strutture di decentramento dalle 9 attuali Circoscrizioni, a 5 nuovi Municipi, nome quest’ultimo con cui sarebbero identificati i nuovi organi di suddivisione territoriale del Comune. Variazioni in diminuzione sono previste anche nel numero dei rappresentanti elettivi che dovrebbero comporre il consiglio dei 5 Municipi. Considerato che, in base alle recenti disposizioni legislative, gli organi di decentramento amministrativo sono ammessi in via facoltativa soltanto per Comuni con più di 250mila abitanti ed ogni circoscrizione deve comprendere non meno di 30mila residenti, è facilmente comprensibile che gli accorpamenti di alcune delle attuali circoscrizioni, come Madonella e Murat-San Nicola, sono un atto dovuto, mentre il mantenimento per Bari di organi di decentramento amministrativo è una precisa scelta politica dell’Amministrazione in carica, che intende comunque conservare tali realtà, visto che dal prossimo mandato le funzioni esercitate dai consiglieri circoscrizionali, o municipali che siano, saranno onorifiche e non più, come è attualmente, remunerate con gettoni di presenza. In ogni caso, il progetto del nuovo decentramento barese, sempre che arrivi a buon fine, difficilmente risolverà le richieste di autogoverno del territorio sollevati da coloro che a Palese e Santo Spirito da un lato, ed a Carbonara-Ceglie-Loseto dall’altro, si battono per l’istituzione di un Comune a se. Infatti, il nuovo progetto, che l’assessore Giampaolo si appresta a discutere giovedì prossimo in Aula, dal punto di vista delle competenze e delle funzioni da affidare ai cosiddetti “Municipi comunali” altro non sarebbe – secondo molti addetti ai lavori –  che una “brutta copia” di un decentramento fallimentare e già sperimentato a Bari da oltre trent’anni. Infatti, i rappresentati dei Comitati per l’autonomia comunale dei due territori, che con i referendum consultivi del 2009 hanno chiesto di staccarsi da Bari, hanno già reso noto il loro scetticismo anche verso questa nuova versione di decentramento, che non li convincerebbe affatto. Anzi, il presidente del Comitato “Uniti per l’Autonomia” di Carbonara, Giuseppe Anaclerio, con un comunicato ha già dichiarato: “Diciamo subito e forte il nostro ‘No!’ ad ogni forma di decentramento amministrativo, che non ci riguarda e non ci interessa, convinti peraltro che la promessa forma di decentramento avanzato non sortirà praticamente risultati migliori e più incisivi delle attuali Circoscrizioni, anch’esse decantate alla loro nascita,oltre un trentennio fa, come completa ,equilibrata e  definitiva forma di decentramento, che avrebbe consentito sin da allora a tali istituti di gestire ed amministrare tutti i servizi di base, in autonomia finanziaria, un proprio bilancio, un ufficio tecnico circoscrizionale ed un proprio nucleo di Polizia urbana funzionalmente, dipendente dal Presidente della Circoscrizione, unitamente a tutti gli altri Uffici comunali in ambito circoscrizionale.” E, in conclusione, ha pure spiegato: “Così non è stato malgrado le ripetute disposizioni regolamentari, perché la coperta è corta e la gelosia degli assessorati centrali e delle strutture da essi dipendenti è invincibile!”,E se a dire questo è il presidente Anaclerio, che in passato ha prestato servizio alle dipendenze del Comune di Bari per oltre un quarantennio, ricoprendo importanti mansioni dirigenziali, allora non si può fare a meno di credergli.  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Aprile 2013

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