Cronaca

Decentramento, la parola torna a giudici e commissari ‘ad acta’….

 

Rischia di tornare a parlarsene nelle aule di giustizia, piuttosto che nell’Aula Consigliare di Corso Vittorio Emanuele, di decentramento amministrativo, dopo la diffida ad adempiere di Antonio Gadaleta, già presidente della Terza Circoscrizione. Fu lui, con Leonardo Scorza, Potito Perruggini e Leonardo Damiani, a rivolgersi al Tar Puglia per una sentenza mai eseguita, nei fatti, dall’amministrazione Emiliano. Ma andiamo ai fatti. Tutto è cominciato con la delibera del Consiglio comunale di Bari 226/2000, allorquando lo Statuto comunale veniva adeguato alle norme del nuovo Testo Unico sugli Enti Locali e a seguito della mancata applicazione dello Statuto e il perdurare della mancata approvazione del Regolamento che Gadaleta, insieme a Damiani, Scorza e Perruggini notificarono all’Amministrazione un ‘atto di diffida e messa in mora’, intimando di porre in essere tutti gli atti necessari per l’approvazione definitiva del Regolamento sul Decentramento. Essendo rimasta priva di ogni riscontro anche questa diffida, arrivò la sentenza del Tar Puglia, ad aprile 2004 contro il comune di Bari, in cui veniva evidenziato che “quella dell’elezione degli organi delle circoscrizioni come citato provvedimento del Prefetto di Bari non esaurisce l’ambito delle materie che, a norma dell’art. 23 dello Statuto, devono essere disciplinate dal Regolamento sul Decentramento e che  nulla prevede in ordine alle modalità ed ai meccanismi di funzionamento degli organi medesimi, ad oggi permane tale lacuna amministrativa”. La lacuna amministrativa prevista dalla sentenza continua a riscontrarsi perché il vigente Regolamento sul Decentramento, sempre secondo Gadaleta,  non avendo dato esecuzione allo Statuto, è inapplicabile su questioni sostanziali come le funzioni proprie e il bilancio partecipato. Ma andiamo avanti, anzi, torniamo alla diffida, anche se il Consiglio Comunale (con delibera nr. 132 del 4.10.2005) modificava lo Statuto comunale, a gennaio 2006 i paladini del decentramento notificarono la sentenza di due anni prima, mas enza risultati. Solo a maggio 2012 il Consiglio comunale, nonostante le richieste dei comitati promotori, evitava di discutere la Petizione Popolare e approvava a maggioranza modifiche irrilevanti alle funzioni proprie, rinviando di altri 18 mesi l’efficacia delle stesse attraverso l’inserimento di un nuovo articolo, art. 10 bis. Mentre il Consiglio continuava ad avvitarsi su se stesso, per cui Tonino Gadaleta, <…nella sua veste di ricorrente vittorioso della sentenza del TAR-Puglia nr. 2680/04 e cittadino di Bari, ritenendo che l’Amministrazione comunale di Bari non sia stata conforme alla pronuncia giudiziale e che abbia solo apparentemente eseguita la succitata sentenza di fatto eludendola in quanto il Regolamento sul Decentramento risulta inefficace in parti sostanziali, ha diffidato il Sindaco . E così sulla trasformazione delle nove circoscrizioni-carrozzone baresi, inutili e spendaccione, si torna al punto di partenza, come se dodici anni fossero trascorsi inutilmente. Si torna a chiedere giudizi di ottemperanza e commissari ‘ad acta’ a suggello del fallimento d’una politica a favore del risparmio e dei cittadini che al Comune di Bari non è più di casa da tempo. Appunto….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 17 Maggio 2013

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