Cronaca

Decine di giovani squillo imperversano in città

Siamo alle solite, o meglio al solito menefreghismo. Non c’è inchiesta che tenga. Sul turpe fenomeno della prostituzione sulle strade cittadine si possono versare fiumi di inchiostro senza che le istituzioni locali abbiano quantomeno la decenza di far finta di intervenire. Sulla dilagante vergogna dello sfruttamento di giovani donne che da anni vendono il loro corpo sui marciapiedi baresi, alla mercè di organizzazioni criminali, ormai non si sa più che scrivere: denunciare ed indignarsi potrebbe sembrare un inutile sforzo di sterile moralismo . Che i residenti delle periferie, soprattutto, si rassegnino una volta per tutte a questa situazione, appuntandosi su un loro personale promemoria il proprio sentimento di sdegno da materializzare in poderose pedate   nei confronti di tutti quei consiglieri comunali che il prossimo anno, per le elezioni amministrative, andranno da loro in cerca di voti. Dopo le ormai arcinote denunce su ciò che accade sulle complanari di Japigia, dove ogni giorno decine di giovani prostitute in prevalenza dell’est, il più delle volte semi nude, attirano l’attenzione di migliaia di automobilisti di passaggio, generando una situazione di perdurante pericolo per la viabilità stradale, lo stesso indecente spettacolo c’è stato segnalato più volte dai residenti del Quartierino e di via Glomerelli ,alla periferia nord di Bari. Su queste strade ,soprattutto nelle ore serali, decine di giovani squillo , alcune purtroppo anche minorenni, stazionano ai bordi delle vie offrendo ai tanti automobilisti di passaggio spettacoli indecorosi. Qualche settimana fa ,a seguito della decisione del sindaco di Firenze Dario Nardella (Pd) di firmare un’ordinanza antiprostituzione per arginare quanto meno il dilagante fenomeno del meretricio per strada nel capoluogo toscano, si è fatto un immediato raffronto tra Firenze e Bari con i due sindaci, dello stesso partito giusto per rimarcarlo, che adottano decisioni interventistiche diametralmente opposte. A proporre, infatti, a Decaro di emanare una simile ordinanza si corre il rischio di ascoltare sempre il solito mantra stantio: il primo cittadino barese è contrario ad un simile provvedimento in quanto secondo la sua illuminata visione si sposterebbero così solo le prostitute da una zona all’altra della città. Per la serie: tutti quei sindaci che sul territorio nazionale hanno adottato una simile decisione, secondo Decaro sarebbero degli sprovveduti ed inconcludenti e forse eufemisticamente anche un pò …babbioni. E se questo è l’aulico pensiero del novello guru della mobilità alternativa , che per giunta è pure presidente dell’Anci, le sue parole sono senza dubbio vangelo laico. Sia pur indirettamente, e di questo bisogna darli atto, Decaro è riuscito ad istituire, come già scritto altre volte, la figura della” squillo stanziale”, ferma lì sempre nel solito posto in attesa che la fantasmagorica ed impalpabile rete sociale, frutto dell’estro amministrativo del sindaco barese, la salvi dal suo infame destino. Sempre nella speranza che   la povera schiava del sesso non diventi prima nonna ,aspettando il provvidenziale intervento. Ad onor del vero in un impeto di malcelata sincerità ammettiamo , sia pur obtorto collo, che dopo anni che ascoltiamo Decaro ripetere come un disco rotto la sua teoria sulla predetta ordinanza antiprostituzione ci siamo convinti anche noi della inutilità della stessa. Anzi a tal proposito vorremmo pure essere propositivi affinchè si debelli una volta per tutte questa vergogna cittadina. Un paio di anni fa a Roma (amministrazione Marino) si pensò allo zoning per mettere un argine al dilagante scempio di corpi femminili in vendita sulle strade romane, pensando di realizzare quartieri a luci rosse ,come accade ad esempio in Olanda. Ebbene, la ridente ex frazione marinara di Torre a Mare, luogo di residenza del primo cittadino barese ,si presterebbe al meglio per realizzare questa innovativa iniziativa. Questo quartiere, infatti ,è attraversato da una lunga strada – via Bari – in parte in direzione della città, per giunta alberata. Perchè non spostare tutte le prostitute su questa lunga striscia di asfalto? Si libererebbero così le periferie dall’ annosa indecenza, e finalmente anche i fortunati residenti di Torre a Mare ( i quali, è giusto ribadirlo per l’ennesima volta, almeno fino ad ora, sono stati risparmiati dalla scriteriata pedonalizzazione decariana) potranno così conoscere, alla vista di quei corpi seminudi in vendita, il sentimento dell’ imbarazzo e della vergogna insieme ai loro congiunti, uno stato d’animo fino ad ora solo appannaggio dei malcapitati abitanti delle periferie baresi. I nostri sono ovviamente solo voli pindarici in quanto ,se per assurdo la cosa dovesse realmente concretizzarsi, Decaro deciderebbe una volta per tutte di firmare l’ordinanza antiprostituzione, e si materializzerebbe pure illic et immediate la sua “rete sociale”, e forse finalmente interverrebbe anche la Curia locale che su questa indecenza, pari all’accattonaggio minorile in città, finora non si è mai espressa.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 18 Ottobre 2017

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