Cronaca

Delitto Caracciolese. Continuano incessanti le indagini della squadra mobile barese

Continuano senza soluzione di continuità le indagini degli investigatori della squadra mobile barese finalizzati a dare nomi e volti agli assassini che venerdì mattina hanno brutalmente ucciso il 32enne Giacomo Caracciolese, nome di peso in ambito malavitoso. L’uomo ,un sorvegliato speciale , è morto sotto una pioggia di proiettili ,circa una dozzina, proprio nei pressi della sua abitazione in via Dei Mille al rione San Pasquale. A sparare dei killer a bordo di un grosso scooter ,il 32 enne è stato colpito in più parti del corpo , compreso il colpo più letale quello alla testa. Giacomo Caracciolese, il cui funerale si è svolto avantieri mattina in un clima tensione, venne assolto per il delitto Porro (altro personaggio di spicco della mala locale) avvenuto nel 2009 ed era stato tra i principali sospettati dell’omicidio di Alessandro Marzio, un 21enne ucciso nel 2011; entrambi gli omicidi  vennero compiuti nel rione San Pasquale, zona dove la vittima, pur non avendo il carisma del boss, era rispettata. Per ora  gli inquirenti stanno lavorando in tutte le direzioni per capire i possibili moventi dell’efferato delitto. Dopo alcuni mesi di pax malavitosa ,riesplode , come una peste letale , la guerra di mala in città. Lo scorso settembre , si registrò nel giro di alcune settimane, un’autentica  mattanza in alcuni rioni cittadini quali il Libertà e San Girolamo, popolosi quartieri dove  avvennero ferimenti ed uccisioni.  In quel contesto furono gravemente feriti un paio di personaggi di spicco quali  Giuseppe Mercante alias Pinuccio u’drogat e Felice Campanale, ma venne ucciso,con modalità mafiose, anche un incensurato di 43 anni. Siamo dunque di fronte ad una recrudescenza ciclica  che si  verifica in città con una drammatica cadenza ogni 6 – 8 mesi  per poi acquietarsi  per riesplodere sempre  più brutale di prima. E’ la storia criminale di Bari che va avanti da decenni con clan malavitosi che si fronteggiano armi in pugno per accaparrarsi fette sempre più grosse di un floridissimo mercato : quello del traffico di droga. Ma non solo quello ; estorsioni,traffico d’armi  ed usura rappresentano un altro corposo introito nelle casse della criminalità organizzata. A sparare però in tempi recenti sono le giovani leve criminali che hanno fretta di emergere non avendo lo stesso carisma nè lo stesso spessore criminale dei loro predecessori. In queste mattanze non sono mancate ,purtroppo, le vittime innocenti la cui unica colpa è stata quella di trovarsi sulla traiettoria di proiettili vaganti o uccisi per errore di persona. Nell’arco di una decina d’anni Bari ha pianto 3 dei suoi migliori ragazzi , due minorenni , ed un pacifico padre di famiglia. Una emergenza criminale che è stata inspiegabilmente sottovalutata e addirittura ignorata dalle istituzioni e dalla politica locale . A tal proposito preferiamo volutamente non polemizzare con il primo cittadino Michele Emiliano. Le sue recenti dichiarazioni a seguito dell’omicidio dello scorso venerdì meriterebbero repliche suscettibili di sanzioni disciplinari da parte del nostro ordine professionale ergo preferiamo evitare.  Per par condicio evitiamo anche un’amichevole provocazione al Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri; al parlamentare del popolo della libertà (forse possibile futuro candidato sindaco per il centro destra) avremmo voluto chiedere lumi sulle proposte e l’allarme lanciato dal centro destra sulla drammatica situazione della criminalità barese. Facendo pubblica e contrita ammenda dichiariamo di non esserci accorti di nulla. E ci sarebbe inoltre piaciuto affrontare  con lui il ruolo svolto dall’opposizione in consiglio comunale. sarebbe stata una bella discussione, ma preferiamo soprassedere.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 9 Aprile 2013

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