Cronaca

Democrazia, decentramento e partecipazione nella nostra città

Lettera aperta alla vicesindaco di Bari, Giovanna Iacovone

Da Pasquale Diglio, già-assessore al Bilancio del Comune di Bari ed ex-sottosegretario di Stato, riceviamo e pubblichiamo: Gentile professoressa Iacovone, bene ha fatto ad affermare che la sostenibilità ambientale, sociale ed economica deve essere guidata da una “mano pubblica”, che deve coinvolgere cittadini, istituzioni ed associazioni, per proporre conseguentemente un percorso partecipato con confronti permanenti in tutti i quartieri della nostra città. La sua saggezza ed esperienza, infatti, non ha mancato di rilevare che vi è la necessità di definire il ruolo dei cinque Municipi di decentramento comunale attraverso una non meglio precisata indicazione di “cinque laboratori territoriali” dedicati alla discussione di problemi e proposte nei territori dei cinque Municipi cittadini, per delineare la Bari del futuro. Tale proposta ed iniziativa rappresenta, però, la consapevolezza del fallimento sino ad oggi del ruolo dei cinque Municipi baresi e quindi, in generale, del decentramento comunale nella nostra città. Un decentramento che risulta “inutile” senza vere funzioni e privo di effettive deleghe gestionali, ma soprattutto senza un regolamento che consenta l’affidamento di specifiche attività sui territori di competenza municipale, per meglio rispondere direttamente ai reali bisogni dei quartieri. Infatti, i cinque Municipi baresi finora non hanno corrisposto adeguatamente neanche alle semplici forme di consultazione, come confermato dalle citate esigenze di programmazione di percorsi e confronti con i cittadini dei diversi quartieri baresi, come annunciati recentemente dagli stessi vertici dell’amministrazione Leccese. Si rileva, quindi, la buona volontà di mettere mano a questo aspetto degradante dell’istituzione cittadina del capoluogo pugliese. Infatti, occorre prendere atto che non può essere consentito di avere una spesa pubblica esosa ed inutile, qual è per l’appunto quella dei costi dei politici dei cinque Municipi, se non risolvendo la “questione decentramento” (peraltro non più previsto come obbligo per i grandi Comuni, come Bari!) o con la soppressione dei Consigli di Municipio, oppure con il reale funzionamento di questi organi, da effettuarsi attraverso un regolamento che affidi concretamente deleghe gestionali a detti istituti interni all’Amministrazione. La problematica evidenziata può non apparire vitale per la complessa macchina amministrativa della nostra città, ma per il rispetto delle istituzioni ed il buon governo della comunità barese. Fattori che di certo non possono più essere sottovalutati o tollerati attraverso finzioni o marchingegni miranti unicamente ad eluderli e, quindi, al mantenimento di fatto dello “status quo”. La democrazia, inoltre, presuppone anche il compimento di atti formali che rispettano il principio di trasparenza amministrativa, che si concretizza innanzitutto con la conoscenza e, quindi, con la regolare pubblicazione degli atti di convocazione e verbalizzazione delle sedute anche a livello di Municipi di decentramento. Infatti, il buon funzionamento di essi può rappresentare la maniera per dare una prima risposta anche a quei cittadini dei quartieri periferici che, sentendosi esclusi da un’effettiva appartenenza alla comunità barese, prospettano da tempo l’esigenza di autodeterminarsi e quindi di separatezza politico-amministrativa da Bari. In questo senso è esemplare il disagio manifestato ormai in via permanente dagli abitanti dellazona nord” della Città di Bari, ovvero di Palese e Santo Spirito, ripetutamente non coinvolti in una serie di scelte ed iniziative spesso intraprese dall’Amministrazione centrale financo contro il parere o provvedimenti del locale organo di decentramento (basti vedere lavori pubblici, circolazione stradale, gestione dei servizi, etc.). Senza poi parlare dell’atavico problema dei passaggi a livello e dei binari di Rfi che spaccano letteralmente in due il tessuto urbano di dette ex frazioni, o dell’inquinamento aeroportuale fuori controllo. Oppure ancora delle tante situazioni di degrado in cui versa da decenni il rione “San Pio” (già Enziteto) e da ultimo la scandalosa situazione degli alloggi sociali di “Parco Gentile”. Tutte problematiche, queste da me richiamate, che dovrebbero essere oggetto di ampia ed attenta riflessione da parte della civica Amministrazione, perché una grande città, come Bari, per il suo benessere deve essere necessariamente “policentrica” e non “strabica” nelle iniziative e nei comportamenti della sua classe dirigente locale. Infatti, l’auspicio di molti di noi baresi è che (almeno questa volta!) ai buoni propositi, annunciati dai vertici dell’attuale Amministrazione, seguano i fatti con le dovute risposte.

Pasquale Diglio

già-assessore al Bilancio del Comune di Bari ed ex-sottosegretario di Stato

 


Pubblicato il 28 Marzo 2025

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